Territorio
Expo, “l’agricoltura nelle mani dei giovani”
Ma la realtà lucana si scontra con l’Imu agricola e l’inquinamento ambientale.
Matera - mercoledì 6 maggio 2015
11.31
Expo2015 è una grande opportunità di condivisione e scambi di informazioni e esperienze, soprattutto nel settore dell'agroalimentare, molto legato al tema dell'esposizione universale "Nutrire il Pianeta. Energia per la vita".
In uno dei primi dibattiti, promosso da Cia e dall'Agia "Associazione giovani imprenditori agricoli", tenutosi nel Padiglione Italia, è emerso il ruolo fondamentale che i giovani possono rivestire nel settore primario e non solo: "I giovani sono il 'vivaio' da coltivare per far crescere il Paese", lo slogan di Rudy Maranchelli, presidente Agia Basilicata e componente del Gruppo Agia Europa.
Nel corso dell'incontro è stata mostrata un'indagine dello studio Censis in collaborazione con la Cia, dal titolo "Un futuro per l'Italia: perché ripartire dall'agricoltura". Il rapporto indica, in sintesi, come agricoltura e giovani non siano più antitetici, ma anzi che gli 'under 35' vedono nei campi un valore da tutelare e una prospettiva di lavoro. Tra i dati che spiccano maggiormente si rintraccia il desiderio espresso da un proprio figlio o nipote di lavorare in agricoltura, ben l'85% degli italiani consiglierebbe loro di seguire la propria volontà. E che l'agricoltura sia percepita come un valore è confermato dal fatto che il 39,7% degli italiani, specialmente quelli del Centro (44,5%), è convinto che l'Italia possa superare la crisi affidandosi all'agricoltura e all'agroalimentare.
Ma nell'ambito prettamente locale, la Basilicata non gode di buona salute. Anzi, l'inquinamento ambientale prodotto dalle estrazioni petrolifere minaccia sempre più i terreni agricoli. Così come le esorbitanti tasse che i proprietari terrieri e gli agricoltori sono costretti a pagare, ultima l'iniqua Imu agricola. Nel solco di questa medesima situazione precaria, si è costituito un movimento in Basilicata, "Riscatto", che mira ad ottenere il ritiro del provvedimento legislativo dov'è contenuta l'ingiusta tassa.
Come coniugare giovani e agricoltura con problematiche non di poco conto? Ai posteri l'ardua sentenza.
In uno dei primi dibattiti, promosso da Cia e dall'Agia "Associazione giovani imprenditori agricoli", tenutosi nel Padiglione Italia, è emerso il ruolo fondamentale che i giovani possono rivestire nel settore primario e non solo: "I giovani sono il 'vivaio' da coltivare per far crescere il Paese", lo slogan di Rudy Maranchelli, presidente Agia Basilicata e componente del Gruppo Agia Europa.
Nel corso dell'incontro è stata mostrata un'indagine dello studio Censis in collaborazione con la Cia, dal titolo "Un futuro per l'Italia: perché ripartire dall'agricoltura". Il rapporto indica, in sintesi, come agricoltura e giovani non siano più antitetici, ma anzi che gli 'under 35' vedono nei campi un valore da tutelare e una prospettiva di lavoro. Tra i dati che spiccano maggiormente si rintraccia il desiderio espresso da un proprio figlio o nipote di lavorare in agricoltura, ben l'85% degli italiani consiglierebbe loro di seguire la propria volontà. E che l'agricoltura sia percepita come un valore è confermato dal fatto che il 39,7% degli italiani, specialmente quelli del Centro (44,5%), è convinto che l'Italia possa superare la crisi affidandosi all'agricoltura e all'agroalimentare.
Ma nell'ambito prettamente locale, la Basilicata non gode di buona salute. Anzi, l'inquinamento ambientale prodotto dalle estrazioni petrolifere minaccia sempre più i terreni agricoli. Così come le esorbitanti tasse che i proprietari terrieri e gli agricoltori sono costretti a pagare, ultima l'iniqua Imu agricola. Nel solco di questa medesima situazione precaria, si è costituito un movimento in Basilicata, "Riscatto", che mira ad ottenere il ritiro del provvedimento legislativo dov'è contenuta l'ingiusta tassa.
Come coniugare giovani e agricoltura con problematiche non di poco conto? Ai posteri l'ardua sentenza.