Asilo via Gramsci
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Vita di città

Edilizia scolastica, nuovo attacco all'Amministrazione

"Cantieri sempre aperti e gestione superficiale" commenta Pedicini

"Via Bramante non è un caso, è la reale attitudine alla superficialità che alimenta questa amministrazione in tema di edilizia scolastica. Di questo se ne deve prender atto: un atteggiamento che sulla questione scuola, dimostra totale disinteresse e negligenza, proprio nel momento in cui la politica dovrebbe mettere da parte le chiacchiere e dimostrare di saper fare i fatti, nel momento in cui il settore scolastico è quello che maggiormente subisce l'incuria e l'inerzia amministrativa".

Con queste parole forti, il consigliere comunale, Adriano Pedicini, parte nuovamente all'assalto della gestione da parte del Comune, della vicenda legata all'edilizia scolastica, ripercorrendo alcuni passaggi delle varie vicende legate all'asilo nido in via Gramsci. "Nel dicembre del 2005 l'assessore alle politiche sociali, Nicola Trombetta, dell'allora sindaco Porcari - continua Pedicini - annunciava la chiusura temporanea dell'asilo di via Gramsci: "qualche mese di tempo, giusto per farci i lavori" diceva. I 58 bambini vennero trasferiti a Rione Agna, ma si trattava di rendere confortevole ed accogliente la scuola dell'infanzia, di una situazione temporanea, del resto, con uno stanziamento di 550.000 € che il comune aveva messo a disposizione, somma che si intendeva recuperare da finanziamento Pisu, si doveva far presto, ma il finanziamento venne rifiutato".

Ma i lavori prendono comunque il via, per essere presto interrotti. "Intanto si avviano le attività, si demolisce tutto, si abbattono porte e finestre per poi abbandonare il cantiere - spiega con cura il consigliere di minoranza - Passano anni e dei lavori e del finanziamento non vi è traccia, sino a che, nel 2007, l'asilo viene reinserito nei Pisus ed il costo dell'operazione sale a 700.000 €, ma si tratta di rimettere in piedi una storica e centrale struttura indispensabile per la città e della quale non se ne può fare a meno. Questa era l'opinione di questa stessa amministrazione e credo anche di ogni cittadino, se non fosse che di chiacchiere ne abbiamo sentite tante, non possa far altro che condividere tali parole".

Poi un altro passaggio a vuoto. "Ma si è capaci di tutto in questa città - tuona Pedicini - accade che si perde il finanziamento Pisus e si rincorra un'altra fonte di entrate: il Fondo di Sviluppo e Coesione i famosi Fsc, destinati a supplire alla perdita dei Pisus, insomma un giro di cifre che per la città di Matera vale 24 milioni di euro. Il sindaco Adduce e lo stesso assessore Nicola Trombetta, a metà novembre 2013 corrono a Roma e stipulano un protocollo d'intesa con il Ministero per la Coesione Territoriale che assegna alla città di Matera quanto perso con i Pisus, convertendoli in Fsc, in tale finanziamento rientra la riqualificazione dell'Asilo di via Gramsci finanziato con 700.000 € di Fsc e 700.000 € con fondi comunali e regionali, pari a 1,4 milioni di €".

A questo punto, Pedicini si chiede se, dopo le tante rassicurazioni, anche la scuola di via Bramante porterà in dote le stesse situazioni. "Queste sono le lungaggini e le burocrazie che si muovono intorno al fare dell'edilizia scolastica, quella che doveva essere una urgenza diventa un disastro, una disattenzione unica, un far ciance e niente fatti, perché ad oggi in via Gramsci ci sono solo ruderi. Sarà cosi anche per la scuola di via Bramante? Intanto siamo ben lontani dalle parole dell'autunno 2012 dove si parlava di tempi brevi. Le aspettative che gli anni passino e che via Bramante e via Gramsci non vedano alcuna realizzazione ci sono tutte".

Una situazione che può trovare conferma anche nell'Istituto superiore di Restauro, mai avviatosi. "Ritengo che quello che nell'ambito della stessa materia vada segnalato, perchè consegna le fattezze per l'apoteosi dell'inefficienza, si squadrano nei lavori per la sede dell'Istituto superiore di Restauro del convento di Santa Lucia, dove i lavori senza fine impongono riflessioni e rassegnazione che, col passare del tempo rendono tutto sempre meno comprensibile. I ritardi di chi attende necessità così tanto gratificanti non sono più compresi. L'insediamento di strutture necessarie e di eccellenza che dovrebbero essere elemento di spinta unitaria sulla quale puntare con forza, viene ignorato senza distinzione alcuna, dall'asilo all'alta formazione Universitaria; lo spirito è comune: nessuna preferenza".
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