Vita di città
Discarica La Martella, permane l’incertezza sul futuro
L’impianto apre o chiude? Intanto dal M5S: “Regione concede aumento volumetrico”.
Matera - giovedì 13 agosto 2015
Futuro incerto per la discarica di Matera, sita nei pressi del borgo La Martella. Questione davvero scottante e ancora non risolta quella della 'bomba ecologica', che preoccupa continuamente, e non poco, la comunità materana. Successivamente il trasporto temporaneo dei rifiuti solidi urbani a Pisticci e Melfi, ci si chiede qual è il progetto futuro dell'amministrazione comunale di Matera, coadiuvata dalla Regione Basilicata, sulla gestione e smaltimento dei rifiuti.
Un progetto non sgombro da confusioni, dopo le ultime notizie apprese da dichiarazioni, a mezzo stampa, dell'assessore con delega all'ambiente, Salvatore Zoccali, e del consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Antonio Materdomini. Mentre il primo immagina in prospettiva un progetto di bonifica della discarica, con relativa attuazione della proposta 'Strategia Rifiuti Zero, l'esponente pentastellato fa sapere che "la Regione Basilicata, su richiesta della precedente amministrazione comunale di Matera, sta valutando la concessione di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e della VIA (valutazione Impatto Ambientale) e concede un aumento volumetrico".
Dunque, nonostante la passata amministrazione Adduce abbia più volte dichiarato di aver chiuso la discarica, giungono comunicazioni di un ampliamento dei suoi volumi. Notizie, di certo, contrastanti e che colgono di sorpresa gli abitanti materani.
Intanto il consigliere ripercorre le fasi, punto per punto, che hanno portato all'aumento dei volumi: "La precedente amministrazione comunale di Matera aveva chiesto alla Regione Basilicata in data 21 febbraio 2014 un rinnovo dell'AIA e della VIA per la discarica di Matera. Praticamente a fine mandato, in data 1 giugno 2015 sempre la vecchia amministrazione Adduce ha presentato richiesta di incremento volumetrico per i settori III, IV e V della discarica con relativa dismissione dell'impianto di compostaggio e installazione di un impianto di biostabilizzazione. L'istanza presentata chiedeva anche il trattamento in loco del percolato prodotto dalla stessa discarica. Oggi la Regione risponde dicendo che è partita la procedura di valutazione per il rinnovo dell'AIA e che è che comunque vengono intanto concessi gli aumenti volumetrici richiesti in sovrabbanco di 83.000 mc per i settori III e IV e di 67.000 mc per il settore V".
La denuncia di Materdomini sull'emergenza ambientale è implacabile: "Non hanno quindi importanza le raccomandazioni dell'Unione Europea che ci chiede di ridurre i rifiuti e aumentare la raccolta differenziata, a Matera ferma a percentuali imbarazzanti. Non basta che, grazie allo sbloccaitalia, gli inceneritori oggi siano diventati 'strategici', e che quindi potranno essere autorizzati in modo più rapido, togliendo autonomie alle regioni, e proteggendoli addirittura con la forza militare in caso di proteste cittadine. A tutto questo siamo costretti ad aggiungere l'incubo di vedere in un futuro non tanto lontano la nostra regione, quale sede unica del deposito di scorie nucleari, come già qualcuno paventa". Ed aggiunge amareggiato: "Non riusciamo proprio a chiudere almeno un capitolo ambientale sul nostro territorio, come quello della discarica".
"Il nostro impegno - conclude il consigliere grillino - fuori e dentro in consiglio comunale di Matera e nella commissione ambiente sarà quello di vigilare sulla trasparenza della macchina amministrativa e di proporre e rendere attuabile la strategia Rifiuti Zero, che è uno dei principali punti del nostro programma elettorale, solo così potremo dire veramente addio in modo definitivo a discariche e inceneritori".
Un progetto non sgombro da confusioni, dopo le ultime notizie apprese da dichiarazioni, a mezzo stampa, dell'assessore con delega all'ambiente, Salvatore Zoccali, e del consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Antonio Materdomini. Mentre il primo immagina in prospettiva un progetto di bonifica della discarica, con relativa attuazione della proposta 'Strategia Rifiuti Zero, l'esponente pentastellato fa sapere che "la Regione Basilicata, su richiesta della precedente amministrazione comunale di Matera, sta valutando la concessione di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e della VIA (valutazione Impatto Ambientale) e concede un aumento volumetrico".
Dunque, nonostante la passata amministrazione Adduce abbia più volte dichiarato di aver chiuso la discarica, giungono comunicazioni di un ampliamento dei suoi volumi. Notizie, di certo, contrastanti e che colgono di sorpresa gli abitanti materani.
Intanto il consigliere ripercorre le fasi, punto per punto, che hanno portato all'aumento dei volumi: "La precedente amministrazione comunale di Matera aveva chiesto alla Regione Basilicata in data 21 febbraio 2014 un rinnovo dell'AIA e della VIA per la discarica di Matera. Praticamente a fine mandato, in data 1 giugno 2015 sempre la vecchia amministrazione Adduce ha presentato richiesta di incremento volumetrico per i settori III, IV e V della discarica con relativa dismissione dell'impianto di compostaggio e installazione di un impianto di biostabilizzazione. L'istanza presentata chiedeva anche il trattamento in loco del percolato prodotto dalla stessa discarica. Oggi la Regione risponde dicendo che è partita la procedura di valutazione per il rinnovo dell'AIA e che è che comunque vengono intanto concessi gli aumenti volumetrici richiesti in sovrabbanco di 83.000 mc per i settori III e IV e di 67.000 mc per il settore V".
La denuncia di Materdomini sull'emergenza ambientale è implacabile: "Non hanno quindi importanza le raccomandazioni dell'Unione Europea che ci chiede di ridurre i rifiuti e aumentare la raccolta differenziata, a Matera ferma a percentuali imbarazzanti. Non basta che, grazie allo sbloccaitalia, gli inceneritori oggi siano diventati 'strategici', e che quindi potranno essere autorizzati in modo più rapido, togliendo autonomie alle regioni, e proteggendoli addirittura con la forza militare in caso di proteste cittadine. A tutto questo siamo costretti ad aggiungere l'incubo di vedere in un futuro non tanto lontano la nostra regione, quale sede unica del deposito di scorie nucleari, come già qualcuno paventa". Ed aggiunge amareggiato: "Non riusciamo proprio a chiudere almeno un capitolo ambientale sul nostro territorio, come quello della discarica".
"Il nostro impegno - conclude il consigliere grillino - fuori e dentro in consiglio comunale di Matera e nella commissione ambiente sarà quello di vigilare sulla trasparenza della macchina amministrativa e di proporre e rendere attuabile la strategia Rifiuti Zero, che è uno dei principali punti del nostro programma elettorale, solo così potremo dire veramente addio in modo definitivo a discariche e inceneritori".