Territorio
Deposito scorie radioattive in Basilicata, il M5S vuole vederci chiaro
“Il consigliere Benedetto riveli ciò che sa e quali sono le sue fonti”
Matera - sabato 7 novembre 2015
"Come sembra, informalmente si sa, è secretato, ma sembra che qualche voce sta venendo fuori, che il sito delle scorie uniche verrà messo qui in Basilicata, la decisione è stata già presa, è secretata, lì cominceranno i veri problemi". Queste sono le dichiarazioni del consigliere Nicola Benedetto, di Centro Democratico, durante l'ultimo consiglio regionale e sulle quali il Movimento 5 Stelle vuole avere maggiori delucidazioni.
"E' sconcertante – affermano amareggiati gli attivisti pentatellati - che un uomo delle istituzioni, come dovrebbe essere un consigliere regionale, si rifiuti di rivelare le fonti di questa allarmante notizia. Delle due l'una: o è una bufala, alla ricerca di titoli sui giornali, oppure Pittella lo costringa a rivelare la fonte, a meno che la Giunta regionale non ne sia già a conoscenza".
Il movimento sta seguendo la torbida vicenda a livello europeo, nazionale e locale. Nelle sedi europee il 3 novembre 2015, in risposta ad una interrogazione degli europarlamentari M5S (Pedicini, Castaldo, Corrao e Tamburrano) sulla gestione delle scorie nucleari italiane, la commissione ambiente ha affermato di non aver avuto comunicazioni ufficiali da parte dell'Italia ed ha paventato la possibiltà di sanzioni per il nostro Paese. A Roma invece sia alla camera che al senato, negli ultimi mesi, sono state fatte interrogazioni, emendamenti, denunce di assenza del "Piano nazionale", ritardi nella pubblicazione della Cnapi e osservazioni sulla ratifica del regolamento Euratom. Ed inoltre, una commissione di inchiesta ad hoc ha approvato in materia un testo che è una fotografia della situazione attuale. Con tutta probabilità sarà la camera prossimamente a discutere la relazione sulla quale potrebbe essere votata una o più risoluzioni.
Invece dalla Regione, fanno sapere dal M5S, in questi mesi, "sono giunti solo annunci rassicuranti, l'usuale 'tuttappostismo' di Pittella e Berlinguer, di cui c'è da fidarsi ben poco vista la docilità mostrata nell'obbedire ai diktat renziani. Solo qualche giorno fa l'assessore Berlinguer, da noi chiamato a relazionare sulle attività di decommissioning dell'ITREC di Rotondella e sulle sostanze inquinanti rinvenute nelle acque di falda superficiali all'interno del perimetro dello stabilimento (cromo esavalente, idrocarburi, ferro, trielina), si limitava a leggere un documento che spiegava per filo e per segno come avvengono le suddette bonifiche senza alcun riferimento alle sostanze inquinanti". Ed aggiungono preoccupati: "Davvero preoccupante la notizia delle dimissioni dell'ad di Sogin, Riccardo Casale, che ha denunciato pubblicamente irregolarità nella gestione del decommissioning (lo smantellamento delle centrali nucleari italiane), lanciando pesanti accuse contro il governo Renzi per la preoccupante 'inerzia operativa'".
"Quella contro le scorie – concludono gli attivisti penta stellati - è una battaglia politica che va di pari passo con quella contro le estrazioni petrolifere e contro l'inquinamento, anche da inceneritori, della nostra bellissima Basilicata. Nei prossimi mesi, al solito, il M5S non abbasserà la guardia di fronte alla minaccia della localizzazione in Basilicata del deposito unico delle scorie nucleari".
"E' sconcertante – affermano amareggiati gli attivisti pentatellati - che un uomo delle istituzioni, come dovrebbe essere un consigliere regionale, si rifiuti di rivelare le fonti di questa allarmante notizia. Delle due l'una: o è una bufala, alla ricerca di titoli sui giornali, oppure Pittella lo costringa a rivelare la fonte, a meno che la Giunta regionale non ne sia già a conoscenza".
Il movimento sta seguendo la torbida vicenda a livello europeo, nazionale e locale. Nelle sedi europee il 3 novembre 2015, in risposta ad una interrogazione degli europarlamentari M5S (Pedicini, Castaldo, Corrao e Tamburrano) sulla gestione delle scorie nucleari italiane, la commissione ambiente ha affermato di non aver avuto comunicazioni ufficiali da parte dell'Italia ed ha paventato la possibiltà di sanzioni per il nostro Paese. A Roma invece sia alla camera che al senato, negli ultimi mesi, sono state fatte interrogazioni, emendamenti, denunce di assenza del "Piano nazionale", ritardi nella pubblicazione della Cnapi e osservazioni sulla ratifica del regolamento Euratom. Ed inoltre, una commissione di inchiesta ad hoc ha approvato in materia un testo che è una fotografia della situazione attuale. Con tutta probabilità sarà la camera prossimamente a discutere la relazione sulla quale potrebbe essere votata una o più risoluzioni.
Invece dalla Regione, fanno sapere dal M5S, in questi mesi, "sono giunti solo annunci rassicuranti, l'usuale 'tuttappostismo' di Pittella e Berlinguer, di cui c'è da fidarsi ben poco vista la docilità mostrata nell'obbedire ai diktat renziani. Solo qualche giorno fa l'assessore Berlinguer, da noi chiamato a relazionare sulle attività di decommissioning dell'ITREC di Rotondella e sulle sostanze inquinanti rinvenute nelle acque di falda superficiali all'interno del perimetro dello stabilimento (cromo esavalente, idrocarburi, ferro, trielina), si limitava a leggere un documento che spiegava per filo e per segno come avvengono le suddette bonifiche senza alcun riferimento alle sostanze inquinanti". Ed aggiungono preoccupati: "Davvero preoccupante la notizia delle dimissioni dell'ad di Sogin, Riccardo Casale, che ha denunciato pubblicamente irregolarità nella gestione del decommissioning (lo smantellamento delle centrali nucleari italiane), lanciando pesanti accuse contro il governo Renzi per la preoccupante 'inerzia operativa'".
"Quella contro le scorie – concludono gli attivisti penta stellati - è una battaglia politica che va di pari passo con quella contro le estrazioni petrolifere e contro l'inquinamento, anche da inceneritori, della nostra bellissima Basilicata. Nei prossimi mesi, al solito, il M5S non abbasserà la guardia di fronte alla minaccia della localizzazione in Basilicata del deposito unico delle scorie nucleari".