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Deposito nucleare, Bardi chiede aiuto a Università e professionisti

Servono competenze di tecnici per presentare le osservazioni

Dopo le prime dichiarazione di contrarietà al deposito di scorie nucleare, adesso per il governo regionale arriva il momento di preparare una difesa che scongiuri l'individuazione del sito nazionale di scorie nucleari in Basilicata.

Per questa ragione l'assessore all'ambiente della regione Basilicata, Gianni Rosa, in accordo con il governatore Vito Bardi, ha invitato l'università lucana e gli ordini professionali degli ingegneri, degli architetti, dei geologi, degli agronomi e degli avvocati, a dare un proprio contributo per l'elaborazione delle osservazioni da opporre alla carta dei siti potenzialmente idonei per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

Una decisione scaturita a margine dell'incontro svoltosi con i rappresentanti dei Comuni, che hanno deciso – si legge nella missiva del governo regionale- "di istituire specifici tavoli di lavoro con esperti qualificati per la formulazione delle osservazioni e delle proposte tecniche sulla valutazione potenziale delle aree, in riferimento ai criteri redatti da IAEA e ISPRA in base alle caratteristiche fisiche dei luoghi (geologia, morfologia, idrogeologia, meteorologia), le condizioni di esposizione a rischio da eventi naturali, (sismicità, tettonica e vulcanismo, stabilità dei versanti) e le condizioni che possono determinare pericolosità per le generazioni future e per l'ambiente (migrazione dei radionuclidi alla biosfera come conseguenza del danneggiamento delle strutture)".

Proprio per questo scopo la Regione ha chiesto ad Unibas e ai responsabili degli ordini professionali di indicare entro mercoledì 13 gennaio, i nominativi di propri rappresentanti tecnici ed esperti, che verranno coinvolti dall'ente lucano per partecipare ai tavoli di lavoro nei quali effettuare un'analisi critica della situazione e formulare "osservazioni e proposte tecniche sulla valutazione potenziale delle aree".

Il tutto con una certa premura, visto che ci sono solo 60 giorni dalla pubblicazione della carta dei siti potenzialmente idonei, per presentare osservazione che non potranno essere proposte quindi, oltre il 6 marzo prossimo.
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