Enti locali
Deposito nucleare, tutta la Basilicata voterà no
Stessa delibera nei 131 consigli comunali. Già votata da Matera e Potenza
Matera - mercoledì 20 gennaio 2021
20.43
Ieri il consiglio comunale di Matera, oggi quello di Potenza. Tutti i Comuni della Basilicata voteranno contro i criteri con cui sono stati scelti i siti potenziali nell'area appulo-lucana per il deposito nucleare nazionale. La stessa delibera sarà presentata nei consigli comunali, come già avvenuto a Matera e Potenza.
I consigli comunali di Potenza e di Matera hanno approvato una delibera con cui dichiarano ''la totale contrarietà'' all'individuazione del territorio della regione Basilicata come sede di deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e parco tecnologico. Nella proposta di Cnapi, carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, sono 16 i siti individuati in Basilicata, di cui quattro in condivisione con i Comuni pugliesi di Altamura e Laterza, mentre un 17esimo sito è individuato in territorio di Gravina in Puglia, in prossimità del confine lucano.
Per questo le Regioni Basilicata e Puglia hanno condiviso una linea comune. Tutti i Comuni lucani adotteranno la stessa delibera, come anticipato dal sindaco di Potenza Mario Guarente. ''Potenza, in virtù del suo essere capoluogo di regione, è ancora più importante che affermi la propria posizione su un argomento - afferma - che già vide i lucani subire una paventata analoga decisione nel 2003, alla quale si rispose con la marcia dei 100.000. Con Anci e Regione Basilicata, presidente Bardi e assessore regionale all'Ambiente Rosa, si è ritenuto di stilare una delibera che sarà adottata da tutti i 131 Comuni della Basilicata per manifestare la contrarietà dell'intera regione alla decisione della Sogin''.
La delibera già approvata dai consigli comunali di Matera e di Potenza, inoltre, dichiara ''denuclearizzato'' il territorio comunale. Viene dato mandato ai rispettivi sindaci ''a produrre nelle sedi preposte, per il tramite degli uffici ed entro i termini previsti dal procedimento, tutte le osservazioni utili a comprovare l'inidoneità dei territori come sede di deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e parco tecnologico in quanto in contrasto con i criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività pubblicati da Ispra nella guida n. 29''. Ai sindaci, inoltre, viene affidato il compito di dialogare con i governi regionali di Basilicata e Puglia per le iniziative da attuare.
I consigli comunali di Potenza e di Matera hanno approvato una delibera con cui dichiarano ''la totale contrarietà'' all'individuazione del territorio della regione Basilicata come sede di deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e parco tecnologico. Nella proposta di Cnapi, carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, sono 16 i siti individuati in Basilicata, di cui quattro in condivisione con i Comuni pugliesi di Altamura e Laterza, mentre un 17esimo sito è individuato in territorio di Gravina in Puglia, in prossimità del confine lucano.
Per questo le Regioni Basilicata e Puglia hanno condiviso una linea comune. Tutti i Comuni lucani adotteranno la stessa delibera, come anticipato dal sindaco di Potenza Mario Guarente. ''Potenza, in virtù del suo essere capoluogo di regione, è ancora più importante che affermi la propria posizione su un argomento - afferma - che già vide i lucani subire una paventata analoga decisione nel 2003, alla quale si rispose con la marcia dei 100.000. Con Anci e Regione Basilicata, presidente Bardi e assessore regionale all'Ambiente Rosa, si è ritenuto di stilare una delibera che sarà adottata da tutti i 131 Comuni della Basilicata per manifestare la contrarietà dell'intera regione alla decisione della Sogin''.
La delibera già approvata dai consigli comunali di Matera e di Potenza, inoltre, dichiara ''denuclearizzato'' il territorio comunale. Viene dato mandato ai rispettivi sindaci ''a produrre nelle sedi preposte, per il tramite degli uffici ed entro i termini previsti dal procedimento, tutte le osservazioni utili a comprovare l'inidoneità dei territori come sede di deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e parco tecnologico in quanto in contrasto con i criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività pubblicati da Ispra nella guida n. 29''. Ai sindaci, inoltre, viene affidato il compito di dialogare con i governi regionali di Basilicata e Puglia per le iniziative da attuare.