Territorio
Deposito nucleare, la Basilicata resta contraria
La Regione conferma il suo "no", sulla base delle osservazioni già presentate
Basilicata - martedì 12 settembre 2023
19.13
La Regione Basilicata conferma la netta contrarietà alle ipotesi, più volte ventilate e sempre temute, di una possibile collocazione nella regione lucana del deposito nazionale di rifiuti radioattivi.
"Sulla questione relativa al deposito dei rifiuti radioattivi non c'è alcuna novità. La posizione della Regione Basilicata rimane la stessa espressa più volte nei mesi scorsi, ribadita con atti concreti e osservazioni - ha detto l'assessore all'Ambiente, Energia e Territorio della Regione Basilicata, Cosimo Latronico -. Nei mesi scorsi abbiamo presentato al Governo, sulla base di analisi , la nostra impossibilità ad ospitare il sito. Abbiamo presentato dei documenti ufficiali alla Sogin illustrando i criteri di esclusione indicati, a vario titolo a seconda delle aree, che riguardano sismicità elevata; fenomeni di fagliazione; rischio e pericolosità geomorfologica e idraulica di qualsiasi grado e le fasce fluviali; livelli piezometrici affioranti o che, comunque, possano interferire con le strutture di fondazione del deposito; parametri chimici del terreno e delle acque di falda; presenza di produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, luoghi di interesse archeologico e storico; presenza di infrastrutture critiche rilevanti o strategiche.
"Abbiamo, inoltre, spiegato che la Basilicata – ha aggiunto Latronico - si è già resa disponibile nei confronti del Paese negli ultimi decenni, sia con le attività estrattive che con gli impianti di energia rinnovabile e le dighe. Infine, c'è da sottolineare che alcuni territori italiani si sarebbero autocandidati ad ospitare il sito".
"Sulla questione relativa al deposito dei rifiuti radioattivi non c'è alcuna novità. La posizione della Regione Basilicata rimane la stessa espressa più volte nei mesi scorsi, ribadita con atti concreti e osservazioni - ha detto l'assessore all'Ambiente, Energia e Territorio della Regione Basilicata, Cosimo Latronico -. Nei mesi scorsi abbiamo presentato al Governo, sulla base di analisi , la nostra impossibilità ad ospitare il sito. Abbiamo presentato dei documenti ufficiali alla Sogin illustrando i criteri di esclusione indicati, a vario titolo a seconda delle aree, che riguardano sismicità elevata; fenomeni di fagliazione; rischio e pericolosità geomorfologica e idraulica di qualsiasi grado e le fasce fluviali; livelli piezometrici affioranti o che, comunque, possano interferire con le strutture di fondazione del deposito; parametri chimici del terreno e delle acque di falda; presenza di produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, luoghi di interesse archeologico e storico; presenza di infrastrutture critiche rilevanti o strategiche.
"Abbiamo, inoltre, spiegato che la Basilicata – ha aggiunto Latronico - si è già resa disponibile nei confronti del Paese negli ultimi decenni, sia con le attività estrattive che con gli impianti di energia rinnovabile e le dighe. Infine, c'è da sottolineare che alcuni territori italiani si sarebbero autocandidati ad ospitare il sito".