Enti locali
De Ruggieri commemora le vittime dell'Olocausto nel Giorno della Memoria
Il sindaco: ”Fondamentale rispettare il ricordo delle vittime e arginare l’eco di quella violenza”
Matera - venerdì 27 gennaio 2017
9.38
Sono trascorsi esattamente 72 anni dalla liberazione di Auschwitz del 27 gennaio 1945 per mano dell'Armata rossa, una data fortemente simbolica scelta dall'ONU per commemorare le vittime del genocidio, per non dimenticare ed evitare che in futuro l'uomo commetta nuovamente simili errori.
"Nel Giorno della Memoria - dichiara il primo cittadino Raffaello De Ruggieri - il nostro pensiero non può che andare alle vittime di quella fase della nostra storia, agli uomini, alle donne e ai bambini che vissero l'odio e la violenza sulla propria pelle e che scrissero con il proprio sangue il percorso più tragico della nostra civiltà". Il loro peccato? L'essere nati ebrei, disabili, rom o l'aver seguito una diversa ideologia politica o culto religioso. In altre parole, erano "diversi" dalla razza "pura" tedesca.
"La storia odierna - prosegue il sindaco De Ruggieri - riporta periodicamente l'eco di quei fatti tragici, guarda all'immigrazione come ad un fenomeno invasivo e incontrollato oltre che colpevole di un'ipotetica inversione di valori comunitari.
Occorre, anche per questo, arginare questa visione errata dei fatti e promuovere l'accoglienza fra popoli, l'unione comune che ci fa sentire ancora umani.
Ai giovani rivolgo l'appello a credere nelle proprie speranze, nei valori che sono alla base della qualità sociale e civica, primo fra tutti quello della solidarietà, e a costruire una comunità in cui il confronto aperto e costruttivo garantisca il libero scambio di idee e progetti.
I volti e le storie delle vittime dell'Olocausto siano per loro le fondamenta della società del futuro e della comunità di domani".
"Nel Giorno della Memoria - dichiara il primo cittadino Raffaello De Ruggieri - il nostro pensiero non può che andare alle vittime di quella fase della nostra storia, agli uomini, alle donne e ai bambini che vissero l'odio e la violenza sulla propria pelle e che scrissero con il proprio sangue il percorso più tragico della nostra civiltà". Il loro peccato? L'essere nati ebrei, disabili, rom o l'aver seguito una diversa ideologia politica o culto religioso. In altre parole, erano "diversi" dalla razza "pura" tedesca.
"La storia odierna - prosegue il sindaco De Ruggieri - riporta periodicamente l'eco di quei fatti tragici, guarda all'immigrazione come ad un fenomeno invasivo e incontrollato oltre che colpevole di un'ipotetica inversione di valori comunitari.
Occorre, anche per questo, arginare questa visione errata dei fatti e promuovere l'accoglienza fra popoli, l'unione comune che ci fa sentire ancora umani.
Ai giovani rivolgo l'appello a credere nelle proprie speranze, nei valori che sono alla base della qualità sociale e civica, primo fra tutti quello della solidarietà, e a costruire una comunità in cui il confronto aperto e costruttivo garantisca il libero scambio di idee e progetti.
I volti e le storie delle vittime dell'Olocausto siano per loro le fondamenta della società del futuro e della comunità di domani".