Scuola e Lavoro
Datacontact, la posizione della società materana
L'azienda si dichiara prima parte lesa di tutta la vicenda
Matera - mercoledì 16 marzo 2016
11.52
"Non è tollerabile che, solo a parole, si celebri il rito di favorire la crescita nel Mezzogiorno di imprese stabili e propositive e poi, per ragioni insondabili e incomprensibili, se ne decreti la lenta e inesorabile agonia". Questo il contenuto della lettera inviata dal sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, all'azienda Telecom Italia che ha confermato la propria volontà di sottrarre, dopo 11 anni, la commessa Inbound 119 all'azienda materana Datacontact per assegnarla a imprenditori terzi.
Mentre sindacati e istituzioni esultano per l'ottenuta salvaguardia dei 400 posti di lavoro, c'è chi va con i piedi di piombo ricordando che, tra gli attori principali della vertenza, c'è anche l'azienda materana di contact center che perderà, così, la commessa che costituiva un terzo del fatturato e della forza lavoro attiva.
Ed è proprio questa che ieri ha reso un pò più chiara la propria posizione all'interno dell'intera vicenda che, ancora oggi, a pochi giorni dalla data di scadenza della proroga fissata al 31 Marzo, risulta nebulosa.
In seguito all'incontro tenutosi lunedì mattina al Mise, cui hanno preso parte la Regione Basilicata, le organizzazioni sindacali, la società Telecom Italia e i nuovi potenziali gestori, è emerso che la soluzione, individuata dalla stessa Telecom, è quella dell'assorbimento della totalità delle unità lavorative da parte di un nuovo soggetto giuridico composto pariteticamente da due società, Abramo Customer Care e Youtility Center, il quale si impegnerà a garantire la permanenza dell'attività a Matera attraverso l'applicazione delle clausole sociali, che prevedono la continuità del rapporto di lavoro con l'appaltatore subentrante.
A quell'incontro però, la società Datacontact non ha partecipato, così come tutti i precedenti ad eccezione del primo, rimanendo di fatto spettatrice di decisioni prese da altri.
"Dall'apertura del tavolo di crisi l'azienda, però, - scrive la direzione generale della società materana - non si è sottratta ai confronti con tutte le parti in causa, ed ha a più riprese richiesto, insieme alle istituzioni, alla committente Telecom Italia di aprire nuovamente una fase di interlocuzione spostando la partita sul piano della naturale contrattazione commerciale di fine contratto. Registrata tale assoluta preclusione, l'azienda in questi mesi non è certo stata ferma ad attendere silenziosamente gli effetti di un destino deciso senza il suo contributo. Datacontact ha pertanto ricercato e suggerito una seria ipotesi tecnica, alternativa a quella di cui si parla in queste ore, formalizzata al Mise e nota agli interlocutori istituzionali e sindacali. Tale soluzione prevedeva l'affidamento della commessa ad un altro partner di Telecom Italia, disponibile ad investire in Basilicata con un significativo piano industriale che avrebbe potuto, per altre sinergie imprenditoriali, indirettamente offrire maggiore serenità anche alla Datacontact e alla restante platea dei suoi lavoratori, 900, che sono oggi legittimamente preoccupati al pari degli altri colleghi attivi sulla commessa Telecom. Purtroppo tale proposta non è stata vagliata come avrebbe potuto essere al tavolo ministeriale, probabilmente per il disinteresse manifestato da Telecom Italia nel suo approfondimento".
La questione continua a presentare molte ombre e solo qualche piccolo spiraglio di luce per i lavoratori al quale la Datacontact ha reso noto che "sulla base delle richieste formalmente pervenute dal Mise, sta fornendo gli elenchi del personale coinvolto sulla commessa", precisando che l'azienda "prima parte lesa" in tutta questa vicenda, "attende ancora di conoscere molti aspetti tecnici e procedurali che potrebbero garantire il passaggio del suo personale". La società, dunque, invita i lavoratori a non farsi coinvolgere in facili entusiasmi in quanto, al momento, l'unico documento sottoscritto è un "verbale di incontro" e, in soli 15 giorni, comprendenti le festività pasquali, sarà di fatto difficile assicurare la continuità al primo Aprile, così come auspicato da Telecom.
Al fianco della società materana in questa battaglia, il sindaco De Ruggieri che, nella lettera indirizzata ai vertici di Telecom Italia, scrive: "Sento il dovere di esprimere il rammarico e lo stupore della comunità materana per l'ostinata e ingiustificata presa di posizione nei confronti dell'impresa locale Datacontact. Non è tollerabile, infatti, la ingenerosa azione di sterilizzazione di una impresa territoriale che lentamente ma positivamente si era imposta a livello nazionale.
Per tale ragione, memore di analoghi e infausti precedenti, ho il dovere istituzionale e al tempo stesso civico di segnalarVi la gravità del Vostro orientamento che ripropone esperienze traumatiche già vissute perché si debilita e sostituisce un'impresa locale, e si garantisce la momentanea occupazione dei dipendenti che, in un breve arco di tempo, per la fuga del nuovo imprenditore, si trovano nella disperata condizione di disoccupati.
La città di Matera - conclude il sindaco non può accettare, quindi, un simile oltraggio e, forte della propria autorevolezza internazionale, denuncerà in ogni occasione una scelta così scellerata e mortificante".
Mentre sindacati e istituzioni esultano per l'ottenuta salvaguardia dei 400 posti di lavoro, c'è chi va con i piedi di piombo ricordando che, tra gli attori principali della vertenza, c'è anche l'azienda materana di contact center che perderà, così, la commessa che costituiva un terzo del fatturato e della forza lavoro attiva.
Ed è proprio questa che ieri ha reso un pò più chiara la propria posizione all'interno dell'intera vicenda che, ancora oggi, a pochi giorni dalla data di scadenza della proroga fissata al 31 Marzo, risulta nebulosa.
In seguito all'incontro tenutosi lunedì mattina al Mise, cui hanno preso parte la Regione Basilicata, le organizzazioni sindacali, la società Telecom Italia e i nuovi potenziali gestori, è emerso che la soluzione, individuata dalla stessa Telecom, è quella dell'assorbimento della totalità delle unità lavorative da parte di un nuovo soggetto giuridico composto pariteticamente da due società, Abramo Customer Care e Youtility Center, il quale si impegnerà a garantire la permanenza dell'attività a Matera attraverso l'applicazione delle clausole sociali, che prevedono la continuità del rapporto di lavoro con l'appaltatore subentrante.
A quell'incontro però, la società Datacontact non ha partecipato, così come tutti i precedenti ad eccezione del primo, rimanendo di fatto spettatrice di decisioni prese da altri.
"Dall'apertura del tavolo di crisi l'azienda, però, - scrive la direzione generale della società materana - non si è sottratta ai confronti con tutte le parti in causa, ed ha a più riprese richiesto, insieme alle istituzioni, alla committente Telecom Italia di aprire nuovamente una fase di interlocuzione spostando la partita sul piano della naturale contrattazione commerciale di fine contratto. Registrata tale assoluta preclusione, l'azienda in questi mesi non è certo stata ferma ad attendere silenziosamente gli effetti di un destino deciso senza il suo contributo. Datacontact ha pertanto ricercato e suggerito una seria ipotesi tecnica, alternativa a quella di cui si parla in queste ore, formalizzata al Mise e nota agli interlocutori istituzionali e sindacali. Tale soluzione prevedeva l'affidamento della commessa ad un altro partner di Telecom Italia, disponibile ad investire in Basilicata con un significativo piano industriale che avrebbe potuto, per altre sinergie imprenditoriali, indirettamente offrire maggiore serenità anche alla Datacontact e alla restante platea dei suoi lavoratori, 900, che sono oggi legittimamente preoccupati al pari degli altri colleghi attivi sulla commessa Telecom. Purtroppo tale proposta non è stata vagliata come avrebbe potuto essere al tavolo ministeriale, probabilmente per il disinteresse manifestato da Telecom Italia nel suo approfondimento".
La questione continua a presentare molte ombre e solo qualche piccolo spiraglio di luce per i lavoratori al quale la Datacontact ha reso noto che "sulla base delle richieste formalmente pervenute dal Mise, sta fornendo gli elenchi del personale coinvolto sulla commessa", precisando che l'azienda "prima parte lesa" in tutta questa vicenda, "attende ancora di conoscere molti aspetti tecnici e procedurali che potrebbero garantire il passaggio del suo personale". La società, dunque, invita i lavoratori a non farsi coinvolgere in facili entusiasmi in quanto, al momento, l'unico documento sottoscritto è un "verbale di incontro" e, in soli 15 giorni, comprendenti le festività pasquali, sarà di fatto difficile assicurare la continuità al primo Aprile, così come auspicato da Telecom.
Al fianco della società materana in questa battaglia, il sindaco De Ruggieri che, nella lettera indirizzata ai vertici di Telecom Italia, scrive: "Sento il dovere di esprimere il rammarico e lo stupore della comunità materana per l'ostinata e ingiustificata presa di posizione nei confronti dell'impresa locale Datacontact. Non è tollerabile, infatti, la ingenerosa azione di sterilizzazione di una impresa territoriale che lentamente ma positivamente si era imposta a livello nazionale.
Per tale ragione, memore di analoghi e infausti precedenti, ho il dovere istituzionale e al tempo stesso civico di segnalarVi la gravità del Vostro orientamento che ripropone esperienze traumatiche già vissute perché si debilita e sostituisce un'impresa locale, e si garantisce la momentanea occupazione dei dipendenti che, in un breve arco di tempo, per la fuga del nuovo imprenditore, si trovano nella disperata condizione di disoccupati.
La città di Matera - conclude il sindaco non può accettare, quindi, un simile oltraggio e, forte della propria autorevolezza internazionale, denuncerà in ogni occasione una scelta così scellerata e mortificante".