Eventi e cultura
Dante, Beatrice e Caronte direttamente a Matera
Cartapesta, cantori e app
Matera - sabato 30 gennaio 2016
9.56
L'arte antichissima della cartapesta che si tramanda di generazione in generazione, soprattutto per realizzare con grande abilità e maestria il Carro trionfale della Madonna della Bruna, questa volta è stata messa a servizio della Divina Commedia. Dante, Beatrice e Caronte protagonisti dell'arte del maestro Andrea Sansone e dei collaboratori della Fabbrica del Carro 2015. Proprio su questo grande patrimonio, la cartapesta, si è pronunciata Stefania De Toma, presidente del Club Unesco Matera e ideatrice dell'evento annunciando niente meno che «l'obiettivo del nostro Club è far sì che Matera diventi Città creativa dell'Unesco proprio grazie alla cartapesta che è una vera e propria arte. Ci piacerebbe, inoltre, creare un museo e una scuola che diano alla cartapesta maggiore dignità». Ad apprezzare e sostenere questa forma d'arte è anche la Camera di Commercio che da sempre promuove progetti rivolti soprattutto ai giovani e in modo particolare il presidente, Angelo Tortorelli, che ha evidenziato: «Oggi è un passo importante per incoraggiare una sinergia tra i giovani, gli artigiani e le botteghe della cartapesta di Matera».
Un'iniziativa, "Matera inCarta Dante", promossa proprio dal Comitato Promotore Club Unesco Matera con il Comitato di Matera della Società Dante Alighieri e con il Circolo La Scaletta, che si va ad aggiungere allo strepitoso evento che ha caratterizzato i primi giorni dello scorso ottobre "Matera inCanta Dante" celebrando il Sommo Poeta. A prestare la propria voce alle fantastiche creature di Sansone, dall'aspetto sempre curato nei minimi dettagli, sono stati: per Beatrice Emilia Fortunato, per Caronte Angelo Roberti e per Dante ben due identità: quella in lingua italiana di Angelo Cotugno e quella in vernacolo materano di Antonio Montemurro.
E se "Matera inCanta Dante" ha avuto su di sé puntati i fari nazionali e internazionali anche "Matera inCarta Dante" non si è fatta mancare nulla. Oltre al regista Franco Palmieri, Giuseppe Chicchi, già sindaco di Rimini e parlamentare, e Attilio Moroni, responsabile marketing del parco letterario "Le terre di Dante". Infine, anche Francesco "Piersoft" Paolicelli ideatore del bot per Telegram "DivinaCommediaBot": «Didattica e tecnologia ancora una volta si sostengono anziché "schiacciarsi i piedi". Con questa app si crea un dialogo con ogni singola terzina della Divina Commedia e i ragazzi scoprono i collegamenti moderni all'opera di Dante».
Un Dante che non smette mai di stupire e creare creatività attorno a sé o, come ha inquadrato Stefania De Toma, un «Dante che crea armonia di comunità».
a cura di Daniela Lella
Un'iniziativa, "Matera inCarta Dante", promossa proprio dal Comitato Promotore Club Unesco Matera con il Comitato di Matera della Società Dante Alighieri e con il Circolo La Scaletta, che si va ad aggiungere allo strepitoso evento che ha caratterizzato i primi giorni dello scorso ottobre "Matera inCanta Dante" celebrando il Sommo Poeta. A prestare la propria voce alle fantastiche creature di Sansone, dall'aspetto sempre curato nei minimi dettagli, sono stati: per Beatrice Emilia Fortunato, per Caronte Angelo Roberti e per Dante ben due identità: quella in lingua italiana di Angelo Cotugno e quella in vernacolo materano di Antonio Montemurro.
E se "Matera inCanta Dante" ha avuto su di sé puntati i fari nazionali e internazionali anche "Matera inCarta Dante" non si è fatta mancare nulla. Oltre al regista Franco Palmieri, Giuseppe Chicchi, già sindaco di Rimini e parlamentare, e Attilio Moroni, responsabile marketing del parco letterario "Le terre di Dante". Infine, anche Francesco "Piersoft" Paolicelli ideatore del bot per Telegram "DivinaCommediaBot": «Didattica e tecnologia ancora una volta si sostengono anziché "schiacciarsi i piedi". Con questa app si crea un dialogo con ogni singola terzina della Divina Commedia e i ragazzi scoprono i collegamenti moderni all'opera di Dante».
Un Dante che non smette mai di stupire e creare creatività attorno a sé o, come ha inquadrato Stefania De Toma, un «Dante che crea armonia di comunità».
a cura di Daniela Lella