Ospedale e sanità
Covid, Basilicata penultima regione nella campagna di vaccinazione
Ma per Bardi va tutto bene tanto da aver finito le scorte di Astrazeneca
Matera - lunedì 19 aprile 2021
17.23
Nell'ultima settimana in Basilicata è stato accelerato il ritmo della campagna vaccinale, con la somministrazione delle dosi agli over 60 e over 70. Ieri si è raggiunto il picco dall'inizio del piano di vaccinazione di massa (3.700 in un giorno). Ma nonostante questo bilancio settimanale la Basilicata è la penultima regione in Italia per percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle disponibili.
In totale le dosi somministrate sono 131.671 (80,3 per cento rispetto alle dosi disponibili), di cui 42.618 seconde dosi. Solo la Calabria fa peggio con il 77%.
Ma per il presidente della Regione Vito Bardi il bicchiere è sempre mezzo pieno, anzi esulta per altri dati. "Ieri - dice - la Basilicata è stata la prima Regione d'Italia per vaccinazioni in base alla popolazione. Un risultato che premia il lavoro di tutti e conferma la bontà del modello organizzativo regionale, che va avanti. Con la consegna delle dosi ai medici di famiglia, che potranno somministrare Astrazeneca solo ai propri assistiti presso il proprio studio, abbiamo in giacenza solo 3000 dosi di Astrazeneca e quindi abbiamo raggiunto un altro obiettivo. Se continuiamo così, verso il fine settimana avremo anche un dato di somministrazioni in rapporto alle dosi consegnate in linea con la percentuale nazionale, superando anche l'unico dato ancora non positivo.
"Sempre per fare chiarezza - dice ancora Bardi - le giacenze sono necessarie in vista della somministrazione della seconda dose a tutti gli Over 80: siamo oltre il 60%, tra i primi in Italia. Il nostro obiettivo prioritario resta sempre quello di mettere in sicurezza i più fragili e gli anziani. Ricordiamo che la Basilicata ha il tasso di riempimento delle terapie intensive più basso d'Italia. Abbiamo vaccinato oltre 20.000 persone in una settimana e contiamo di migliorare ancora".
Sul piano vaccinale è intervenuto il direttivo dell'Anci lucana con una richiesta al Dipartimento salute della Regione Basilicata per ''garantire la trasparenza sul numero di dosi in consegna ai medici di medicina generale. Sarebbe incomprensibile, infatti, constatare una disparità di consegna dei vaccini ai medici - sostiene l'associazione dei Comuni lucani - e la non risoluzione dei problemi legati alla indisponibilità di alcuni di essi in diversi Comuni. Tutto ciò determinerebbe una palese intollerabile iniquità tra territori e tra cittadini che deve essere scongiurata''.
L'Anci ritiene che debbano essere ''superati i problemi legati alla difficoltà dichiarata da parte di diversi medici di medicina generale di effettuare le vaccinazioni nei propri studi che non dispongono di locali idonei mettendo a disposizione i locali da parte dei Comuni, come già positivamente sperimentato con la vaccinazione degli ultra 80enni''. Inoltre è stato richiesto un incontro dopo le ultime modifiche dell'organizzazione vaccinale in cui è prevista l'attivazione di nuovi punti territoriali nei Comuni con più di 10.000 abitanti.
In totale le dosi somministrate sono 131.671 (80,3 per cento rispetto alle dosi disponibili), di cui 42.618 seconde dosi. Solo la Calabria fa peggio con il 77%.
Ma per il presidente della Regione Vito Bardi il bicchiere è sempre mezzo pieno, anzi esulta per altri dati. "Ieri - dice - la Basilicata è stata la prima Regione d'Italia per vaccinazioni in base alla popolazione. Un risultato che premia il lavoro di tutti e conferma la bontà del modello organizzativo regionale, che va avanti. Con la consegna delle dosi ai medici di famiglia, che potranno somministrare Astrazeneca solo ai propri assistiti presso il proprio studio, abbiamo in giacenza solo 3000 dosi di Astrazeneca e quindi abbiamo raggiunto un altro obiettivo. Se continuiamo così, verso il fine settimana avremo anche un dato di somministrazioni in rapporto alle dosi consegnate in linea con la percentuale nazionale, superando anche l'unico dato ancora non positivo.
"Sempre per fare chiarezza - dice ancora Bardi - le giacenze sono necessarie in vista della somministrazione della seconda dose a tutti gli Over 80: siamo oltre il 60%, tra i primi in Italia. Il nostro obiettivo prioritario resta sempre quello di mettere in sicurezza i più fragili e gli anziani. Ricordiamo che la Basilicata ha il tasso di riempimento delle terapie intensive più basso d'Italia. Abbiamo vaccinato oltre 20.000 persone in una settimana e contiamo di migliorare ancora".
Sul piano vaccinale è intervenuto il direttivo dell'Anci lucana con una richiesta al Dipartimento salute della Regione Basilicata per ''garantire la trasparenza sul numero di dosi in consegna ai medici di medicina generale. Sarebbe incomprensibile, infatti, constatare una disparità di consegna dei vaccini ai medici - sostiene l'associazione dei Comuni lucani - e la non risoluzione dei problemi legati alla indisponibilità di alcuni di essi in diversi Comuni. Tutto ciò determinerebbe una palese intollerabile iniquità tra territori e tra cittadini che deve essere scongiurata''.
L'Anci ritiene che debbano essere ''superati i problemi legati alla difficoltà dichiarata da parte di diversi medici di medicina generale di effettuare le vaccinazioni nei propri studi che non dispongono di locali idonei mettendo a disposizione i locali da parte dei Comuni, come già positivamente sperimentato con la vaccinazione degli ultra 80enni''. Inoltre è stato richiesto un incontro dopo le ultime modifiche dell'organizzazione vaccinale in cui è prevista l'attivazione di nuovi punti territoriali nei Comuni con più di 10.000 abitanti.