Ospedale e sanità
Covid, a rischio indennità malattia di inizio e fine quarantena
L’allarme lanciato dai medici di base
Matera - lunedì 28 dicembre 2020
09.00
LA Federazione Italiana Medici di Medicina Generale della Basilicata mette in guardia sulle falle presenti nel sistema di rilevamento dei casi covid nella regione che metterebbero a rischio l'indennità di malattia inizio e fine quarantena. La Fimmg ha registrato alcune criticità circa il sistema di funzionamento della piattaforma informatica utilizzata per la gestione dei casi covid.
"Innanzitutto quella dei pazienti conteggiati più volte nelle statistiche regionali per via di tamponi di controllo ripetuti nel tempo con esito positivo e quella, all'opposto, di pazienti non conteggiati affatto, a causa di tamponi eseguiti ma con "esito non noto" in piattaforma"- affermano dall'associazione, augurandosi che questi numeri si compensino fra loro, anche se la cosa non è data per scontata. Il problema si pone allorquando si verificano casi di positività comunicati a voce e non registrati. Infatti, ai pazienti il cui esito di positività viene comunicato solo telefonicamente, per ragioni non chiare, le registrazioni in piattaforma non vengono conteggiate nelle statistiche regionali.
Un dato confermato anche dai tecnici della società informatica addetti alla manutenzione del sistema- sottolineano dalla Fimmg.
Senza dimenticare la questione che riguarda la mancata o tardiva notifica degli uffici sanitari relativamente alle disposizioni di isolamento dei pazienti positivi o di quarantena dei loro contatti stretti, che per norma dovrebbero essere comunicato tramite posta elettronica certificata sia al paziente, che al medico curante e al sindaco della città di residenza. In mancanza di queste comunicazioni ufficiali, per i lavoratori dipendenti posti in quarantena - avvertono dalla Fimmg – c'è il rischio "di perdere le indennità di malattia qualora l'INPS, ad una successiva verifica, rilevasse l'assenza del provvedimento di competenza della sanità pubblica".
Aggiungendoci anche il carico oneroso di lavoro che spetta agli uffici comunali per delle richieste di certificati di fine quarantena, non ammissibili, visto che ci si trova in assenza di documentazione "per pratiche mai aperte e protocollate".
Per queste ragioni l'associazione dei medici di famiglia suggerisce di inserire nella piattaforma informatica una sezione dedicata ai Certificati, in maniera da agevolare e semplificare l'invio dei provvedimenti di inizio e fine isolamento o quarantena, così da evitare di penalizzare persone già messe a dura prova dalla pandemia.
"Innanzitutto quella dei pazienti conteggiati più volte nelle statistiche regionali per via di tamponi di controllo ripetuti nel tempo con esito positivo e quella, all'opposto, di pazienti non conteggiati affatto, a causa di tamponi eseguiti ma con "esito non noto" in piattaforma"- affermano dall'associazione, augurandosi che questi numeri si compensino fra loro, anche se la cosa non è data per scontata. Il problema si pone allorquando si verificano casi di positività comunicati a voce e non registrati. Infatti, ai pazienti il cui esito di positività viene comunicato solo telefonicamente, per ragioni non chiare, le registrazioni in piattaforma non vengono conteggiate nelle statistiche regionali.
Un dato confermato anche dai tecnici della società informatica addetti alla manutenzione del sistema- sottolineano dalla Fimmg.
Senza dimenticare la questione che riguarda la mancata o tardiva notifica degli uffici sanitari relativamente alle disposizioni di isolamento dei pazienti positivi o di quarantena dei loro contatti stretti, che per norma dovrebbero essere comunicato tramite posta elettronica certificata sia al paziente, che al medico curante e al sindaco della città di residenza. In mancanza di queste comunicazioni ufficiali, per i lavoratori dipendenti posti in quarantena - avvertono dalla Fimmg – c'è il rischio "di perdere le indennità di malattia qualora l'INPS, ad una successiva verifica, rilevasse l'assenza del provvedimento di competenza della sanità pubblica".
Aggiungendoci anche il carico oneroso di lavoro che spetta agli uffici comunali per delle richieste di certificati di fine quarantena, non ammissibili, visto che ci si trova in assenza di documentazione "per pratiche mai aperte e protocollate".
Per queste ragioni l'associazione dei medici di famiglia suggerisce di inserire nella piattaforma informatica una sezione dedicata ai Certificati, in maniera da agevolare e semplificare l'invio dei provvedimenti di inizio e fine isolamento o quarantena, così da evitare di penalizzare persone già messe a dura prova dalla pandemia.