Ospedale e sanità
Covid-19, importante donare sangue per la sperimentazione
L’invito arriva dall’Avis Basilicata. Plasma iperimmune utile alla ricerca
Basilicata - mercoledì 27 maggio 2020
08.30
Donare sangue è importante ora più che mai. Questo l'appello lanciato dalla sezione lucana dell'Avis di concerto con le sedi di altre regioni per incentivare la donazione di sangue necessario alla sperimentazione per combattere il coronavirus. Dal plasma iperimmune che proveniente da donatori che hanno contratto il covid-19 e che risultano guariti, secondo la sperimentazione sanitaria in corso, possono arrivare valide risposte terapeutiche contro il virus.
Per questo motivo, l'Avis lucana si è già attivata per segnalare i possibili donatori di plasma iperimmune così da prelevarlo, congelarlo e utilizzarlo all'occorrenza. Anche perché la Basilicata con i suoi 18mila donatori rappresenta un importante patrimonio per la ricerca sulle possibilità di curare il virus in territorio lucano.
Anche se, a giudicare dal numero dei positivi al Covid-19 registrato finora nella regione, i soggetti potenzialmente in grado di diventare donatori di plasma iperimmune, non dovrebbero essere tanti.
Il metodo terapeutico che utilizza il plasma è stato sperimentato con successo a Pavia e Mantova, con risultati soddisfacenti che hanno portato alla diminuzione della mortalità e al migliorando dei parametri respiratori e dell'infiammazione. Insomma, una strada da perseguire per la cura, con l'obiettivo -spiegano dall'Avis Basilicata- "di mettersi in contatto con le Regioni che stanno utilizzando il metodo Pavia per partecipare all'arruolamento dei potenziali donatori, (dopo aver effettuato tutti i test e la valutazione anamnestica previste per le donazioni) e donare il plasma".
Ma è anche di fondamentale importanza una immediata partenza nelle operazioni di raccolta perché la concentrazione degli anticorpi neutralizzanti non dura per molto quindi diventa importante immagazzinare quanto più plasma possibile per utilizzarlo nella cura dei pazienti affetti da coronavirus. "Questo permette di non perdere anche i non numerosi donatori di siero iperimmune della regione Basilicata- concludono dall'Avis lucana.
Per questo motivo, l'Avis lucana si è già attivata per segnalare i possibili donatori di plasma iperimmune così da prelevarlo, congelarlo e utilizzarlo all'occorrenza. Anche perché la Basilicata con i suoi 18mila donatori rappresenta un importante patrimonio per la ricerca sulle possibilità di curare il virus in territorio lucano.
Anche se, a giudicare dal numero dei positivi al Covid-19 registrato finora nella regione, i soggetti potenzialmente in grado di diventare donatori di plasma iperimmune, non dovrebbero essere tanti.
Il metodo terapeutico che utilizza il plasma è stato sperimentato con successo a Pavia e Mantova, con risultati soddisfacenti che hanno portato alla diminuzione della mortalità e al migliorando dei parametri respiratori e dell'infiammazione. Insomma, una strada da perseguire per la cura, con l'obiettivo -spiegano dall'Avis Basilicata- "di mettersi in contatto con le Regioni che stanno utilizzando il metodo Pavia per partecipare all'arruolamento dei potenziali donatori, (dopo aver effettuato tutti i test e la valutazione anamnestica previste per le donazioni) e donare il plasma".
Ma è anche di fondamentale importanza una immediata partenza nelle operazioni di raccolta perché la concentrazione degli anticorpi neutralizzanti non dura per molto quindi diventa importante immagazzinare quanto più plasma possibile per utilizzarlo nella cura dei pazienti affetti da coronavirus. "Questo permette di non perdere anche i non numerosi donatori di siero iperimmune della regione Basilicata- concludono dall'Avis lucana.