Enti locali
Consiglio comunale del 30 novembre: l'esito
A inizio lavori, un minuto di silenzio per l'ex dipendente comunale, scomparso recentemente, Francesco Paolo Valentino
Matera - giovedì 1 dicembre 2016
10.34
Si è tenuta oggi la seduta in seconda convocazione del consiglio comunale che, dopo la verifica del numero legale, si è aperta con il ricordo del sindaco Raffaello de Ruggieri di Francesco Paolo Valentino, ex dipendente comunale scomparso in questi giorni e per il quale è stato osservato un minuto di silenzio. "Lo ricordo molto bene per l'impegno e la passione che ha dedicato al suo lavoro anche perché egli non si è limitato al disbrigo delle pratiche quotidiane, ma è stato un raccoglitore di dati e notizie che ha fatto confluire in un volume con la storia del Comune di Matera dal 1940 ai giorni nostri".
La seduta è proseguita con l'analisi del primo punto all'ordine del giorno: "Revoca della delibera di consiglio comunale n.50 del 2 agosto 2016 – rideterminazione del piano economico finanziario e relative tariffe Tari in riduzione per l'anno 2016".
Ampio il dibattito su questo punto dopo l'illustrazione da parte del presidente della Commissione Bilancio, Angelo Montemurro che ha spiegato, tra l'altro: "Il consiglio comunale ha approvato il 18 aprile 2016 il Pef del servizio gestito dal servizio Gestione rifiuti che si riferisce al costo del ciclo di rifiuti. Sono state poi approvate le tariffe Tari del 2016 spalmate in quattro rate a partire dal 31 ottobre. Verificando ulteriormente i conti del servizio per il 2015, si sono ravvisate delle spese nel ciclo per 1.460 mila euro e quindi il 2 agosto 2016 il consiglio comunale ha deliberato un costo diversi del ciclo dei rifiuti con questa somma di economia permanendo le stesse quattro rate della Tari. In seguito, si sono riscontrati maggiori costi nel ciclo dei rifiuti che hanno fatto lievitare le cifre da 9.450 mila euro a 11.273 mila euro. La proposta, oggi, è quella ri evocare la delibera di agosto per reperire i fondi del costo maggiore della Tari 2015 a cui si aggiungono altri 236 mila euro che vengono tratti da altri capitoli".
E' seguito l'intervento dell'assessore al ciclo dei rifiuti Enzo Acito: "Credo sia necessario un excursus degli atti adottati dalla nostra e da altre amministrazioni per giungere poi a questa delibera. Un atto fondamentale è l'approvazione Aia Via rilasciata al Comune con una delibera di giunta regionale dell'11 dicembre 2006 con la quale si fissano i criteri della corretta gestione della discarica di La Martella. Le prescrizione previste in questo caso sono regolarmente verificate dall'amministrazione provinciale. I verbali degli ultimi 5 anni, redatti dagli stessi funzionari, dall'ottobre 2011 in poi sono evidenziate alcune criticità dell'impianto. Dopo questi quattro verbali, il verbale del 29 gennaio 2016 ha evidenziato criticità nemmeno molto diverse rispetto a quelle precedenti. C'è stato poi il verbale del febbraio 2016 che ha comportato l'emissione da parte della Regione di una diffida per la gestione dell'impianto di La Martella e della relativa sospensione dell'attività. Questo ha poi comportato l'aumento dei costi che questa amministrazione ha dovuto sopportare. Il sindaco ha dunque dovuto emettere, il 5 marzo, una ordinanza perché era necessario che i rifiuti venissero posizionati temporaneamente all'interno della discarica mettendoli in riserva. Nel frattempo è stata verificata la disponibilità delle discariche regionali per inviare i rifiuti di Matera che variano dai 60 ai 70 quintali al giorno. Dal momento che l'impianto di Rendina di Melfi non poteva accogliere i rifiuti, il sindaco ha dovuto emettere un'altra ordinanza, il 25 marzo scorso, per il deposito temporaneo dei rifiuti in discarica. Il Comune ha inviato inoltre alla Regione la richiesta di utilizzare l'impianto di compostaggio di La Martella con un finanziamento di 1.200 mila euro per adeguare l'impianto alle prescrizioni della diffida che era stata inviata e contemporaneamente adeguarlo. La Regione in seguito, ha autorizzato il Comune a procedere con i lavori; inoltre il 18 maggio scorso ci comunia che sarà necessario acquisire le autorizzazione di Provincia, Arpab e Regione per mettere in funzione l'impianto.
Ad impianto terminato la Provincia e l'Arpab autorizzano il Comune per il funzionamento dell'impianto.
L'impianto di tritovagliatura, in caso di funzionamento da agosto in poi, avrebbe consentito una serie di economie che nel Pef avrebbe consentito di essere in linea con quanto previsto.
Il 10 settembre scorso, il Comune chiese alla Regione di poter trattare i rifiuti prodotti quotidianamente insieme a quanto già abbancato per gli impianti che non avevano potuto accogliere i rifiuti materani. L'impianto di Matera, infatti, aveva acquisito un abbancamento di 9 mila tonnellate. La richiesta era di lavorare in parallelo i rifiuti quotidiani e quelli abbancati in modo da evitare i costi dello smaltimento a Melfi di 230 euro a tonnellata. L'economia preventivata ad agosto si sarebbe potuta attuare.
L'autorizzazione dalla Regione arriva – ha aggiunto l'assessore Acito – ma con la prescrizione che l'impianto di La Martella venga utilizzato solo per la produzione abbancata, mentre quella giornaliera avrebbe dovuto essere smaltita in altri impianti al costi di 230-250 euro a tonnellata. Se avessimo usato, invece, il tritovagliatore in entrambi i casi l'economia si sarebbe aggirata fra 1 milione e 300 euro e 1 milione e 400 mila euro.
Il tritovagliatore terminerà la fase di smaltimento dell'abbancato a febbraio e da quel momento in poi lo smaltimento quotidiano verrà smaltito solo per le quantità ordinarie e questo porterà un risparmio di circa 130 mila euro.
Ieri, infine, la commissione consiliare ha licenziato il nuovo bando per i rifiuti con un importo a base d'asta di circa 9 milioni. L'importo modificato nel febbraio scorso era invece pari a 9 milioni 450 mila; dunque avremo un'economia che sarà ulteriormente potenziata dal ribasso d'asta e con un sistema che porterà Matera ad una percentuale di raccolta differenziata pari al 65%".
Sul punto sono intervenuti i consiglieri Vena, Adduce, Pietro Iacovone, Montemurro, Bianco, Morelli, Materdomini, Manicone.
Nel corso dei lavori è intervenuto anche il dirigente del settore Igiene, Pino Montemurro, che ha illustrato ulteriormente le modalità che hanno portato agli aumenti.
Sul punto è inoltre intervenuto anche il sindaco che ha detto: "La delibera che oggi affrontiamo, rientra in un confronto che è stato effettuato al Ministero delle Finanze al quale abbiamo partecipato io, il segretario generale e l'assessore al Bilancio. L'esito di questo incontro chiarificatore ha portato alla proposta di revoca di quella delibera: un dato legittimo e corretto.
Al tempo stesso, però, devo pormi alcuni interrogativi. Innanzitutto devo notare che oggi nella discarica di La Martella sono abbancate circa 9000 tonnellate di rifiuti. Non c'è una protesta, non un urlo di allarme. Quando, a dicembre e gennaio 2015 e 2016, il tritovagliatore era in funzione, abbattendo il 30% dei costi della tariffa Tari, ci sono state proteste, segnalazioni, che hanno portato alla chiusura dell'impianto. Mi chiedo, dunque, se è normale o no?
Altro quesito – ha proseguito il sindaco - c'è una situazione contraddittoria perché la Regione Basilicata, grazie all'intervento del presidente di Pittella, ci ha riconosciuto un mutuo di 1 milione e 230 mila euro dopo la sospensione della piattaforma e poi ha fatto passare un anno prima di avere il visto di partenza di quella piattaforma. Non vi è una contraddizione in termini? La diligenza che abbiamo avuto di risparmiare in due mesi 1 milione e 400 mila euro è stata neutralizzata da questa lunga, intollerabile marcia burocratica conclusa il 24 ottobre scorso che ha comportato i maggiori costi. Tutto questo perché manca il Piano regionale dei rifiuti e noi viviamo una quotidianetà fatta di emergenze, una condizione schizofrenia che si risolve solo rimettendo in moto un meccanismo che ci porta a eliminare l'abbancamento tale e quale e giungere alla raccolta porta a porta. Ora dobbiamo andare avanti per fare in modo che il problema dei rifiuti venga affrontato con correttezza europea-2018".
Il punto è stato approvato con immediata esecutività con 13 voti favorevoli, 5 astenuti, 1 contrario. 3 erano i consiglieri assenti. Il centrosinistra ha abbandonato l'aula.
La seduta è proseguita con il punto 2 all'ordine del giorno: "Variazione al bilancio pluriennale 2016-2018".
Il presidente della Commissione Bilancio Angelo Montemurro ha illustrato anche questo punto spiegando, tra l'altro: "La proposta di delibera di variazione del bilancio pluriennale che deriva dalla rideterminazione di somme in entrata e uscita e dell'aumento del ciclo dei rifiuti, bisogna prevedere un assestamento di bilancio. Si propone dunque la delibera che contiene anche il parere dei revisori dei conti".
Sul punto è intervenuto prima il consigliere Adduce che ha confermato la posizione dei rappresentanti del centrosinistra seguito dal consigliere Pietro Iacovone.
Il Segretario Generale, Mariella Ettore, ha descritto i passaggi relativi al punto all'ordine del giorno e, più in generale, al tema delle tariffe per i rifiuti, sottolineandone la totale regolarità.
Il consigliere Paolo Manicone ha illustrato un emendamento sul trasferimento di fondi pari a 52 mila euro da un capitolo di bilancio 2016 al capitolo di spesa corrente per politiche familiari, servizi materiali per disabili ed altro, con parere positivo dei revisori dei conti.
L'emendamento è stato approvato con 13 voti favorevoli e 6 astenuti. Il centrosinistra e il consigliere del Movimento Cinque Stelle hanno abbandonato l'aula.
La seduta è proseguita con l'analisi del primo punto all'ordine del giorno: "Revoca della delibera di consiglio comunale n.50 del 2 agosto 2016 – rideterminazione del piano economico finanziario e relative tariffe Tari in riduzione per l'anno 2016".
Ampio il dibattito su questo punto dopo l'illustrazione da parte del presidente della Commissione Bilancio, Angelo Montemurro che ha spiegato, tra l'altro: "Il consiglio comunale ha approvato il 18 aprile 2016 il Pef del servizio gestito dal servizio Gestione rifiuti che si riferisce al costo del ciclo di rifiuti. Sono state poi approvate le tariffe Tari del 2016 spalmate in quattro rate a partire dal 31 ottobre. Verificando ulteriormente i conti del servizio per il 2015, si sono ravvisate delle spese nel ciclo per 1.460 mila euro e quindi il 2 agosto 2016 il consiglio comunale ha deliberato un costo diversi del ciclo dei rifiuti con questa somma di economia permanendo le stesse quattro rate della Tari. In seguito, si sono riscontrati maggiori costi nel ciclo dei rifiuti che hanno fatto lievitare le cifre da 9.450 mila euro a 11.273 mila euro. La proposta, oggi, è quella ri evocare la delibera di agosto per reperire i fondi del costo maggiore della Tari 2015 a cui si aggiungono altri 236 mila euro che vengono tratti da altri capitoli".
E' seguito l'intervento dell'assessore al ciclo dei rifiuti Enzo Acito: "Credo sia necessario un excursus degli atti adottati dalla nostra e da altre amministrazioni per giungere poi a questa delibera. Un atto fondamentale è l'approvazione Aia Via rilasciata al Comune con una delibera di giunta regionale dell'11 dicembre 2006 con la quale si fissano i criteri della corretta gestione della discarica di La Martella. Le prescrizione previste in questo caso sono regolarmente verificate dall'amministrazione provinciale. I verbali degli ultimi 5 anni, redatti dagli stessi funzionari, dall'ottobre 2011 in poi sono evidenziate alcune criticità dell'impianto. Dopo questi quattro verbali, il verbale del 29 gennaio 2016 ha evidenziato criticità nemmeno molto diverse rispetto a quelle precedenti. C'è stato poi il verbale del febbraio 2016 che ha comportato l'emissione da parte della Regione di una diffida per la gestione dell'impianto di La Martella e della relativa sospensione dell'attività. Questo ha poi comportato l'aumento dei costi che questa amministrazione ha dovuto sopportare. Il sindaco ha dunque dovuto emettere, il 5 marzo, una ordinanza perché era necessario che i rifiuti venissero posizionati temporaneamente all'interno della discarica mettendoli in riserva. Nel frattempo è stata verificata la disponibilità delle discariche regionali per inviare i rifiuti di Matera che variano dai 60 ai 70 quintali al giorno. Dal momento che l'impianto di Rendina di Melfi non poteva accogliere i rifiuti, il sindaco ha dovuto emettere un'altra ordinanza, il 25 marzo scorso, per il deposito temporaneo dei rifiuti in discarica. Il Comune ha inviato inoltre alla Regione la richiesta di utilizzare l'impianto di compostaggio di La Martella con un finanziamento di 1.200 mila euro per adeguare l'impianto alle prescrizioni della diffida che era stata inviata e contemporaneamente adeguarlo. La Regione in seguito, ha autorizzato il Comune a procedere con i lavori; inoltre il 18 maggio scorso ci comunia che sarà necessario acquisire le autorizzazione di Provincia, Arpab e Regione per mettere in funzione l'impianto.
Ad impianto terminato la Provincia e l'Arpab autorizzano il Comune per il funzionamento dell'impianto.
L'impianto di tritovagliatura, in caso di funzionamento da agosto in poi, avrebbe consentito una serie di economie che nel Pef avrebbe consentito di essere in linea con quanto previsto.
Il 10 settembre scorso, il Comune chiese alla Regione di poter trattare i rifiuti prodotti quotidianamente insieme a quanto già abbancato per gli impianti che non avevano potuto accogliere i rifiuti materani. L'impianto di Matera, infatti, aveva acquisito un abbancamento di 9 mila tonnellate. La richiesta era di lavorare in parallelo i rifiuti quotidiani e quelli abbancati in modo da evitare i costi dello smaltimento a Melfi di 230 euro a tonnellata. L'economia preventivata ad agosto si sarebbe potuta attuare.
L'autorizzazione dalla Regione arriva – ha aggiunto l'assessore Acito – ma con la prescrizione che l'impianto di La Martella venga utilizzato solo per la produzione abbancata, mentre quella giornaliera avrebbe dovuto essere smaltita in altri impianti al costi di 230-250 euro a tonnellata. Se avessimo usato, invece, il tritovagliatore in entrambi i casi l'economia si sarebbe aggirata fra 1 milione e 300 euro e 1 milione e 400 mila euro.
Il tritovagliatore terminerà la fase di smaltimento dell'abbancato a febbraio e da quel momento in poi lo smaltimento quotidiano verrà smaltito solo per le quantità ordinarie e questo porterà un risparmio di circa 130 mila euro.
Ieri, infine, la commissione consiliare ha licenziato il nuovo bando per i rifiuti con un importo a base d'asta di circa 9 milioni. L'importo modificato nel febbraio scorso era invece pari a 9 milioni 450 mila; dunque avremo un'economia che sarà ulteriormente potenziata dal ribasso d'asta e con un sistema che porterà Matera ad una percentuale di raccolta differenziata pari al 65%".
Sul punto sono intervenuti i consiglieri Vena, Adduce, Pietro Iacovone, Montemurro, Bianco, Morelli, Materdomini, Manicone.
Nel corso dei lavori è intervenuto anche il dirigente del settore Igiene, Pino Montemurro, che ha illustrato ulteriormente le modalità che hanno portato agli aumenti.
Sul punto è inoltre intervenuto anche il sindaco che ha detto: "La delibera che oggi affrontiamo, rientra in un confronto che è stato effettuato al Ministero delle Finanze al quale abbiamo partecipato io, il segretario generale e l'assessore al Bilancio. L'esito di questo incontro chiarificatore ha portato alla proposta di revoca di quella delibera: un dato legittimo e corretto.
Al tempo stesso, però, devo pormi alcuni interrogativi. Innanzitutto devo notare che oggi nella discarica di La Martella sono abbancate circa 9000 tonnellate di rifiuti. Non c'è una protesta, non un urlo di allarme. Quando, a dicembre e gennaio 2015 e 2016, il tritovagliatore era in funzione, abbattendo il 30% dei costi della tariffa Tari, ci sono state proteste, segnalazioni, che hanno portato alla chiusura dell'impianto. Mi chiedo, dunque, se è normale o no?
Altro quesito – ha proseguito il sindaco - c'è una situazione contraddittoria perché la Regione Basilicata, grazie all'intervento del presidente di Pittella, ci ha riconosciuto un mutuo di 1 milione e 230 mila euro dopo la sospensione della piattaforma e poi ha fatto passare un anno prima di avere il visto di partenza di quella piattaforma. Non vi è una contraddizione in termini? La diligenza che abbiamo avuto di risparmiare in due mesi 1 milione e 400 mila euro è stata neutralizzata da questa lunga, intollerabile marcia burocratica conclusa il 24 ottobre scorso che ha comportato i maggiori costi. Tutto questo perché manca il Piano regionale dei rifiuti e noi viviamo una quotidianetà fatta di emergenze, una condizione schizofrenia che si risolve solo rimettendo in moto un meccanismo che ci porta a eliminare l'abbancamento tale e quale e giungere alla raccolta porta a porta. Ora dobbiamo andare avanti per fare in modo che il problema dei rifiuti venga affrontato con correttezza europea-2018".
Il punto è stato approvato con immediata esecutività con 13 voti favorevoli, 5 astenuti, 1 contrario. 3 erano i consiglieri assenti. Il centrosinistra ha abbandonato l'aula.
La seduta è proseguita con il punto 2 all'ordine del giorno: "Variazione al bilancio pluriennale 2016-2018".
Il presidente della Commissione Bilancio Angelo Montemurro ha illustrato anche questo punto spiegando, tra l'altro: "La proposta di delibera di variazione del bilancio pluriennale che deriva dalla rideterminazione di somme in entrata e uscita e dell'aumento del ciclo dei rifiuti, bisogna prevedere un assestamento di bilancio. Si propone dunque la delibera che contiene anche il parere dei revisori dei conti".
Sul punto è intervenuto prima il consigliere Adduce che ha confermato la posizione dei rappresentanti del centrosinistra seguito dal consigliere Pietro Iacovone.
Il Segretario Generale, Mariella Ettore, ha descritto i passaggi relativi al punto all'ordine del giorno e, più in generale, al tema delle tariffe per i rifiuti, sottolineandone la totale regolarità.
Il consigliere Paolo Manicone ha illustrato un emendamento sul trasferimento di fondi pari a 52 mila euro da un capitolo di bilancio 2016 al capitolo di spesa corrente per politiche familiari, servizi materiali per disabili ed altro, con parere positivo dei revisori dei conti.
L'emendamento è stato approvato con 13 voti favorevoli e 6 astenuti. Il centrosinistra e il consigliere del Movimento Cinque Stelle hanno abbandonato l'aula.