Politica
Consiglio comunale, approvato bilancio di previsione 2015 tra le polemiche
Deliberato l’aumento di Tasi e Tari. La minoranza solleva questione di legittimità dei provvedimenti.
Matera - sabato 29 agosto 2015
7.39
Passa, seppur con fatica, l'approvazione del bilancio di previsione 2015 in consiglio comunale. Le continue contestazioni della minoranza soprattutto sulla legittimità dei provvedimenti hanno tardato l'approvazione degli atti comunali. Tra i provvedimenti deliberati, contenuti nel pacchetto bilancio, i temuti aumenti di Tasi e Tari per i cittadini materani. Di fatti è stata fissata l'aliquota all'1,6 x mille con un aumento dello 0,5 x mille, in merito ai servizi indivisibili, e un incremento di 4.552.144,80 euro riguardo il servizio di gestione del ciclo rifiuti.
Dunque, come preannunciato, è stata una seduta molto accesa con continui attacchi sulla gestione della cosa pubblica, provenienti dai banchi delle rispettive fazioni. Eppure l'assise aveva iniziato i suoi lavori sotto il segno dell'unità, nel ricordo dell'ex consigliere di Forza Italia, Adriano Pedicini, scomparso poco meno di un mese fa. "Non possiamo non ricordare il nostro amico consigliere Pedicini – ha affermato il sindaco De Ruggieri – servitore dello Stato, da agente di Polizia, e servitore della città, da consigliere comunale. Salutiamo e ricordiamo un uomo dalla grande passione civica ed impegno istituzionale".
Dopo la presentazione del nuovo segretario generale, Maria Angela Ettorre, è stato dato il via alle danze per una seduta fiume durata circa sette ore. Il primo a prendere la parola è stato il consigliere comunale Pd, Salvatore Adduce, che, in rappresentanza del suo raggruppamento di centro-sinistra, ha sollevato una questione di legittimità dei provvedimenti. Le proposte di modifica di Tasi e Tari sono giunte in consiglio comunale in ritardo rispetto alla data del 30 luglio 2015, fissata come termine ultimo di approvazione bilancio con decreto ministeriale.
In questo caso l'ex sindaco ha colto la palla al balzo e si è appellato all'articolo 1, comma 169 della legge numero 296 del 2006 che recita così: "Gli enti locali deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. Dette deliberazioni, anche se approvate successivamente all'inizio dell'esercizio purché entro il termine innanzi indicato, hanno effetto dal 1° gennaio dell'anno di riferimento. In caso di mancata approvazione entro il suddetto termine, le tariffe e le aliquote si intendono prorogate di anno in anno". Tra l'altro la disposizione, come ha ricordato Adduce, "è stata applicata nella sentenza del Consiglio di Stato del 28 agosto 2014 che ha ritenuto illegittimo un determinato atto comunale di un comune calabrese". Pertanto, intendendosi per l'esercizio finanziario 2015 prorogate le tariffe e le aliquote dell'anno precedente, "è necessario – ha continuato Adduce - rivedere l'intera manovra finanziaria fin qui proposta ed esaminata dalla commissione bilancio".
Ma l'assessore al bilancio, Eustachio Quintano, non ci sta e attacca: "Il bilancio di previsione doveva essere approvato il 31 marzo 2015, e nei seguenti slittamenti, il 31 maggio e il 31 luglio. Per di più, la giunta precedente aveva deliberato un costo aggiuntivo per il servizio rifiuti di 400.000 euro mensili e, in merito alla tempistica, doveva stabilire le tariffe. Ma non l'ha fatto". Un atto di responsabilità secondo l'assessore è "l'obbligo di approvare il bilancio di previsione, anche se fuori tempo, per non lasciare la città allo sbando, senza la raccolta rifiuti ed altri servizi".
Chiamata a dirimere la questione in prima persona il neo segretario generale, che dopo un'attenta analisi, ha espresso una sua valutazione: "Nel caso in cui fosse approvata la delibera e impugnata da un qualunque soggetto, il Comune - nella circostanza in cui perde la disputa giurisdizionale - potrà valersi del fondo rischio-contenzioso. E il consiglio comunale dovrebbe porre in essere dei provvedimenti di riequilibrio di bilancio entro il 30 novembre".
Successivamente le polemiche sugli aumenti definiti "insostenibili per le famiglie e le imprese" dal rappresentanti del centro-sinistra, si giunge al voto riguardo le due imposte. L'esito delle rispettive votazioni vede 20 favorevoli, 1 contrario del Movimento 5 Stelle, con la minoranza adduciana che abbandona l'aula.
Il dibattito per buona parte dell'assise si è concentrato sui rincari, in particolar modo sulla questione gestione rifiuti. In merito, un lungo battibecco ha interessato il triangolo Adduce-Cotugno-De Ruggieri. "La questione rifiuti – ha osservato Adduce – è uno dei temi scottanti da prendere di petto. E la Regione Basilicata è sicuramente colpevole di non aver redatto e approvato un piano di gestione rifiuti. Ecco perché ci troviamo un questa sconcertante situazione". Ma Angelo Cotugno, consigliere di maggioranza, ha risposto per le rime: "Quando le questioni non si risolvono, come la discarica di La Martella, si richiamano altri enti come quello regionale. Oggi sento affermare dall'ex sindaco che bisogna allargare le volumetrie, ma – tuona Cotugno - non l'aveva chiusa?". Sulla stessa linea il sindaco Raffaello De Ruggieri: "Siamo costretti a gestire un modello di gestione rifiuti che non ci appartiene; di fatti il nostro obiettivo è rifiuti 0. Sono consapevole che la discarica non è chiusa, come annunciava il mio predecessore, ma non si possono autorizzare altri conferimenti. Tra l'altro – aggiunge piccato il sindaco – nella delibera di stanziamento di 400.000 euro in più riguardo il costo dei rifiuti, dovevano essere approvate prima le previsioni di spesa".
L'assise consiliare chiude i battenti alle 00.51, quando approva il pacchetto completo del bilancio di previsione 2015: 20 i voti favorevoli, 1 contrario del Movimento 5 Stelle, e con la restante minoranza che abbandona l'aula, ancora una volta in pieno contrasto con il governo De Ruggieri.
Dunque, come preannunciato, è stata una seduta molto accesa con continui attacchi sulla gestione della cosa pubblica, provenienti dai banchi delle rispettive fazioni. Eppure l'assise aveva iniziato i suoi lavori sotto il segno dell'unità, nel ricordo dell'ex consigliere di Forza Italia, Adriano Pedicini, scomparso poco meno di un mese fa. "Non possiamo non ricordare il nostro amico consigliere Pedicini – ha affermato il sindaco De Ruggieri – servitore dello Stato, da agente di Polizia, e servitore della città, da consigliere comunale. Salutiamo e ricordiamo un uomo dalla grande passione civica ed impegno istituzionale".
Dopo la presentazione del nuovo segretario generale, Maria Angela Ettorre, è stato dato il via alle danze per una seduta fiume durata circa sette ore. Il primo a prendere la parola è stato il consigliere comunale Pd, Salvatore Adduce, che, in rappresentanza del suo raggruppamento di centro-sinistra, ha sollevato una questione di legittimità dei provvedimenti. Le proposte di modifica di Tasi e Tari sono giunte in consiglio comunale in ritardo rispetto alla data del 30 luglio 2015, fissata come termine ultimo di approvazione bilancio con decreto ministeriale.
In questo caso l'ex sindaco ha colto la palla al balzo e si è appellato all'articolo 1, comma 169 della legge numero 296 del 2006 che recita così: "Gli enti locali deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. Dette deliberazioni, anche se approvate successivamente all'inizio dell'esercizio purché entro il termine innanzi indicato, hanno effetto dal 1° gennaio dell'anno di riferimento. In caso di mancata approvazione entro il suddetto termine, le tariffe e le aliquote si intendono prorogate di anno in anno". Tra l'altro la disposizione, come ha ricordato Adduce, "è stata applicata nella sentenza del Consiglio di Stato del 28 agosto 2014 che ha ritenuto illegittimo un determinato atto comunale di un comune calabrese". Pertanto, intendendosi per l'esercizio finanziario 2015 prorogate le tariffe e le aliquote dell'anno precedente, "è necessario – ha continuato Adduce - rivedere l'intera manovra finanziaria fin qui proposta ed esaminata dalla commissione bilancio".
Ma l'assessore al bilancio, Eustachio Quintano, non ci sta e attacca: "Il bilancio di previsione doveva essere approvato il 31 marzo 2015, e nei seguenti slittamenti, il 31 maggio e il 31 luglio. Per di più, la giunta precedente aveva deliberato un costo aggiuntivo per il servizio rifiuti di 400.000 euro mensili e, in merito alla tempistica, doveva stabilire le tariffe. Ma non l'ha fatto". Un atto di responsabilità secondo l'assessore è "l'obbligo di approvare il bilancio di previsione, anche se fuori tempo, per non lasciare la città allo sbando, senza la raccolta rifiuti ed altri servizi".
Chiamata a dirimere la questione in prima persona il neo segretario generale, che dopo un'attenta analisi, ha espresso una sua valutazione: "Nel caso in cui fosse approvata la delibera e impugnata da un qualunque soggetto, il Comune - nella circostanza in cui perde la disputa giurisdizionale - potrà valersi del fondo rischio-contenzioso. E il consiglio comunale dovrebbe porre in essere dei provvedimenti di riequilibrio di bilancio entro il 30 novembre".
Successivamente le polemiche sugli aumenti definiti "insostenibili per le famiglie e le imprese" dal rappresentanti del centro-sinistra, si giunge al voto riguardo le due imposte. L'esito delle rispettive votazioni vede 20 favorevoli, 1 contrario del Movimento 5 Stelle, con la minoranza adduciana che abbandona l'aula.
Il dibattito per buona parte dell'assise si è concentrato sui rincari, in particolar modo sulla questione gestione rifiuti. In merito, un lungo battibecco ha interessato il triangolo Adduce-Cotugno-De Ruggieri. "La questione rifiuti – ha osservato Adduce – è uno dei temi scottanti da prendere di petto. E la Regione Basilicata è sicuramente colpevole di non aver redatto e approvato un piano di gestione rifiuti. Ecco perché ci troviamo un questa sconcertante situazione". Ma Angelo Cotugno, consigliere di maggioranza, ha risposto per le rime: "Quando le questioni non si risolvono, come la discarica di La Martella, si richiamano altri enti come quello regionale. Oggi sento affermare dall'ex sindaco che bisogna allargare le volumetrie, ma – tuona Cotugno - non l'aveva chiusa?". Sulla stessa linea il sindaco Raffaello De Ruggieri: "Siamo costretti a gestire un modello di gestione rifiuti che non ci appartiene; di fatti il nostro obiettivo è rifiuti 0. Sono consapevole che la discarica non è chiusa, come annunciava il mio predecessore, ma non si possono autorizzare altri conferimenti. Tra l'altro – aggiunge piccato il sindaco – nella delibera di stanziamento di 400.000 euro in più riguardo il costo dei rifiuti, dovevano essere approvate prima le previsioni di spesa".
L'assise consiliare chiude i battenti alle 00.51, quando approva il pacchetto completo del bilancio di previsione 2015: 20 i voti favorevoli, 1 contrario del Movimento 5 Stelle, e con la restante minoranza che abbandona l'aula, ancora una volta in pieno contrasto con il governo De Ruggieri.