Territorio
Confapi Matera, no al tfr in busta paga
Acito: "Sarebbe penalizzante per le aziende"
Matera - giovedì 9 ottobre 2014
12.32
Una decisione che potrebbe essere contenuta nel prossimo decreto legislativo in materia di lavoro è l'inserimento del tfr nella busta paga dei lavoratori. Significa che ogni lavoratore potrà scegliere se detrarre in anticipo una percentuale, ancora da definire, sul suo tfr per poterne usufruire immediatamente.
Confapi Matera è contraria a questo provvedimento. Infatti il presidente di Confapi Matera, Enzo Acito, ha affermato che potrebbe essere una decisione penalizzante per le aziende in quanto sottrarrebbe loro liquidità, fondamentale in questo periodo di crisi.
"In questo periodo di scarsa liquidità – prosegue Acito - sono pochissime le imprese che accantonano il tfr, per cui l'inserimento in busta paga si tradurrebbe in un esborso notevole per aziende che versano in grosse difficoltà. Per altri, invece, l'accantonamento serve per garantire i prestiti destinati agli investimenti".
Per molte imprese la crisi di liquidità deriva dai ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione, a causa dei vincoli del Patto di Stabilità Interno. E la norma "si applicherebbe solo ai dipendenti delle imprese private e non ai dipendenti pubblici perché questo aumenterebbe il deficit statale, con un'evidente disparità".
E prosegue con le complicazioni legislative che potrebbe comportare questa disposizione: "Per non parlare della complicata tecnica legislativa che occorrerebbe per trasformare un reddito differito come il tfr in soldi da pagare subito. Come tassare un reddito differito che si paga subito? Si noti anche che con questo provvedimento si aumenta il reddito per aumentare il prelievo fiscale, ma così molti perderanno il diritto agli 80 euro in busta paga".
Infine il presidente di Confapi sottolinea come questo provvedimento "contraddice tutte quelle misure che faticosamente e con scarsi risultati si stanno mettendo in campo per aumentare la disponibilità di cassa delle imprese, come per esempio l'accordo sulla moratoria dei debiti bancari delle pmi o la garanzia pubblica sulle cessioni dei crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione".
Confapi Matera è contraria a questo provvedimento. Infatti il presidente di Confapi Matera, Enzo Acito, ha affermato che potrebbe essere una decisione penalizzante per le aziende in quanto sottrarrebbe loro liquidità, fondamentale in questo periodo di crisi.
"In questo periodo di scarsa liquidità – prosegue Acito - sono pochissime le imprese che accantonano il tfr, per cui l'inserimento in busta paga si tradurrebbe in un esborso notevole per aziende che versano in grosse difficoltà. Per altri, invece, l'accantonamento serve per garantire i prestiti destinati agli investimenti".
Per molte imprese la crisi di liquidità deriva dai ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione, a causa dei vincoli del Patto di Stabilità Interno. E la norma "si applicherebbe solo ai dipendenti delle imprese private e non ai dipendenti pubblici perché questo aumenterebbe il deficit statale, con un'evidente disparità".
E prosegue con le complicazioni legislative che potrebbe comportare questa disposizione: "Per non parlare della complicata tecnica legislativa che occorrerebbe per trasformare un reddito differito come il tfr in soldi da pagare subito. Come tassare un reddito differito che si paga subito? Si noti anche che con questo provvedimento si aumenta il reddito per aumentare il prelievo fiscale, ma così molti perderanno il diritto agli 80 euro in busta paga".
Infine il presidente di Confapi sottolinea come questo provvedimento "contraddice tutte quelle misure che faticosamente e con scarsi risultati si stanno mettendo in campo per aumentare la disponibilità di cassa delle imprese, come per esempio l'accordo sulla moratoria dei debiti bancari delle pmi o la garanzia pubblica sulle cessioni dei crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione".