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CONFAPI Matera chiede incontro con l’Acquedotto Lucano

Si chiede maggiore attenzione verso il tessuto imprenditoriale lucano

"Maggiore attenzione per la piccola e media impresa locale. Questo è il messaggio che il nuovo presidente degli Edili di Confapi Matera, Claudio Nuzzaci, intende portare avanti nel triennio del suo mandato, perché il tessuto imprenditoriale lucano dell'edilizia non sia più relegato al ruolo di comprimario ma diventi protagonista dello sviluppo del territorio.

Per questo motivo - si legge in una nota di Confapi Matera - la prima decisione presa dal Consiglio Direttivo della Sezione Edili è stata quella di chiedere un incontro alle principali stazioni appaltanti della regione per un confronto costruttivo sui programmi di investimento e di sviluppo.

Grazie alla disponibilità dell'amministratore unico di Acquedotto Lucano, Michele Vita, giovedì 2 febbraio alle ore 15,30 presso la sede di Matera dell'Edilcassa di Basilicata (via Annibale Maria di Francia n. 32), gli imprenditori di Confapi Matera incontreranno i responsabili della principale stazione appaltante della regione per un'illustrazione del piano degli investimenti che la Società acquedottistica dovrà realizzare nei prossimi mesi".

"Chiederemo ad Acquedotto Lucano – spiega Nuzzaci – quali sono le opere che dovrà realizzare nel prossimo futuro e quali le risorse finanziarie di cui dispone. Faremo presente, inoltre che, per evitare quanto accaduto con i recenti appalti di manutenzione dell'Anas, è opportuno che gli appalti siano fatti per lotti di minori dimensioni e a misura di pmi, perché i macro lotti di fatto ci tagliano fuori dalla partecipazione alle gare, se non come subappaltatori o fornitori dei grandi gruppi. Infine chiederemo ad AL garanzie sui tempi dei pagamenti, memori del passato in cui la Società accumulava debiti per ritardati pagamenti verso le imprese che effettuavano lavori di manutenzione e che, quindi, andavano in sofferenza".

"Nel nostro territorio – conclude il presidente degli Edili di Confapi Matera – il settore edile soffre, da un lato, della riduzione degli investimenti pubblici e, dall'altro, della ristrettezza del credito bancario, per cui diventa fondamentale riavviare un circuito virtuoso in cui le pubbliche amministrazioni mandino in gara tutti i progetti pronti e, nel contempo, paghino con puntualità i corrispettivi degli appalti, così da ridurre le esposizioni bancarie delle imprese. Ringraziamo l'ing. Vita e Acquedotto Lucano per l'opportunità di confronto e di dialogo che ci offrono".
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