Territorio
Coldiretti diserterà gli “stati generali” di Matera
L’associazione declina l’invito in aperta polemica con le politiche agricole regionali
Matera - martedì 4 dicembre 2018
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In aperto contrasto con le politiche agricole regionali, la Coldiretti ha annunciato che non parteciperà alla riunione degli "Stati generali dell'agricoltura e dello sviluppo rurale di Basilicata", in programma a Matera il 6 e 7 dicembre.
Una decisione in aperta polemica nei confronti di chi fa finta che tutto "fili liscio" nel comparto dell'agricoltura lucana. Il dito è puntato soprattutto contro il Dipartimento regionale alle Politiche Agricole al quale, da tempo, era stato chiesto un confronto e l'apertura di un tavolo tecnico per andare incontro all'emergenze del comparto agricolo lucano. E proprio la mancata convocazione di questo strumento di confronto ha mandato su tutte le furie i vertici dell'associazione degli agricoltori, che ha deciso di disertare l'incontro materano.
"La Coldiretti non ha obiettivi speculativi rispetto alle problematiche del settore, ma vuole semplicemente risposte adeguate per i propri soci e poi per tutto il comparto e la società civile. L'unico condizionamento sono le esigenze delle imprese agricole non più in condizione di rimanere in attesa e non più disponibili ad ascoltare promesse che difficilmente si trasformeranno in risultati"– ha ribadito il presidente regionale Antonio Pessolani nel corso di una conferenza stampa.
La dichiarazione di non voler partecipare agli stati generali è solo l'ultimo passo di una protesta che va avanti ormai da più di un anno, soprattutto nei confronti degli organi regionali che si occupano delle politiche agricole.
La Coldiretti chiede di trovare adeguate soluzioni alle numerose criticità del settore. E i problemi che affliggono agricoltura lucana sono tanti e corposi.
La Coldiretti, infatti, denuncia, ad esempio, il ritardo nella erogazione degli aiuti comunitari, i ritardi nella emanazione dei bandi di grande interesse per le imprese, i ritardi nell'approvazione della nuova legge sugli Usi Civici, la titubanza ad affrontare con vigore e decisione il crescente problema rappresentato dalla presenza dei cinghiali, invasiva e deleteria per l'agricoltura.
Insomma, le problematiche sono davvero tante per un comparto "sofferente", ma di strategica importanza per l'economia della regione.
Una decisione in aperta polemica nei confronti di chi fa finta che tutto "fili liscio" nel comparto dell'agricoltura lucana. Il dito è puntato soprattutto contro il Dipartimento regionale alle Politiche Agricole al quale, da tempo, era stato chiesto un confronto e l'apertura di un tavolo tecnico per andare incontro all'emergenze del comparto agricolo lucano. E proprio la mancata convocazione di questo strumento di confronto ha mandato su tutte le furie i vertici dell'associazione degli agricoltori, che ha deciso di disertare l'incontro materano.
"La Coldiretti non ha obiettivi speculativi rispetto alle problematiche del settore, ma vuole semplicemente risposte adeguate per i propri soci e poi per tutto il comparto e la società civile. L'unico condizionamento sono le esigenze delle imprese agricole non più in condizione di rimanere in attesa e non più disponibili ad ascoltare promesse che difficilmente si trasformeranno in risultati"– ha ribadito il presidente regionale Antonio Pessolani nel corso di una conferenza stampa.
La dichiarazione di non voler partecipare agli stati generali è solo l'ultimo passo di una protesta che va avanti ormai da più di un anno, soprattutto nei confronti degli organi regionali che si occupano delle politiche agricole.
La Coldiretti chiede di trovare adeguate soluzioni alle numerose criticità del settore. E i problemi che affliggono agricoltura lucana sono tanti e corposi.
La Coldiretti, infatti, denuncia, ad esempio, il ritardo nella erogazione degli aiuti comunitari, i ritardi nella emanazione dei bandi di grande interesse per le imprese, i ritardi nell'approvazione della nuova legge sugli Usi Civici, la titubanza ad affrontare con vigore e decisione il crescente problema rappresentato dalla presenza dei cinghiali, invasiva e deleteria per l'agricoltura.
Insomma, le problematiche sono davvero tante per un comparto "sofferente", ma di strategica importanza per l'economia della regione.