Territorio
CGIL, CISL, UIL, UGL: Tutti Contro la violenza sulle Donne
Oggi si celebra la giornata internazionale contro la violenza femminile
Matera - sabato 25 novembre 2017
Comunicato Stampa
Di seguito riceviamo e pubblichiamo, oggi sabato 25 novembre in occasione della Giornata Mondiale contro violenza Donne, le note pervenuteci dalle Istituzioni Politiche, Sindacali e Sociali del territorio:
Giordano (Ugl):
"Dopo anni di battaglie e di leggi a favore delle pari opportunità di genere ancora bisogna urlare 'Basta discriminazioni!' e rappresentare un momento di analisi della situazione socio-economico al femminile. Non servono slogan in occasione della Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne, ma la consapevolezza che ancora l'attuale situazione economica italiana, rappresenta un'evidente crisi sistematica, un malessere generale le cui prime vittime sono le donne". E' quanto sostiene il segretario provinciale di Matera, Pino Giordano per il quale, "la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne deve essere giornata di risposte concrete per le donne di tutte le età le quali fanno quotidianamente i conti con i dati Istat: per ogni figlio che nasce, la famiglia riduce il proprio tenore di vita di circa il 30% e questo ha effetti immediati sulla vita lavorativa della donna. Nulla ha fatto il Governo Gentiloni in merito a tale questione, ha ignorato insieme a ciò anche importanti ed altri temi come le disparità salariali e pensionistici, non tenendone conto dell'alto tasso di disoccupazione femminile. Ad oggi, i finanziamenti stanziati non risultano essere ancora del tutto operativi sui territori anzi - aggiunge Giordano - se la loro ipotetica assegnazione rifletterebbe il noto divario tra Nord e Sud, con quest'ultimo sulla carta fortemente penalizzato dalla distribuzione di un minor numero di risorse nonostante la necessità di maggiore aiuto e di numerosi episodi di violenza contro le donne, effettivamente non vi è traccia alcuna. La donna, non avendo a proprio favore adeguate politiche di genere, né un welfare che consideri le necessità al femminile, è costretta ad abbandonare il mercato del lavoro per dedicarsi unicamente alla famiglia che cresce. Nel territorio materano - prosegue Giordano - il tasso di disoccupazione femminile, già più alto rispetto a quello maschile, è destinato a crescere ed in maniera direttamente proporzionale calerà anche il tasso di natalità, già a livelli tali (1,2 figli per donna) da non garantire il ricambio generazionale. Per l'Ugl è urgente da parte del Governo e delle istituzioni affrontare le questioni previdenziali ancora aperte, comprese le irresponsabili razionalizzazioni delle pensioni di reversibilità. Le donne rappresentano l'anello debole della catena - conclude il segretario Ugl - i loro posti di lavoro sono i posti maggiormente a rischio e sarà difficile parlare, nella sistematicità della crisi, di conciliazione famiglia e lavoro, quasi impossibile sarà pensare di restare a casa, uscire dal mondo del lavoro e poi rientrarvi in presenza di un sistema di Welfare che anziché partire dalle esigenze della famiglia, si basa solo ed esclusivamente sulla famiglia ed in particolare sulla donna. Perciò ci appelliamo alle istituzioni affinché la donna non venga ricordata solo nella Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne".
CGIL CISL UIL:
Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza femminile. In qualità di responsabili di Cgil Cisl Uil di Basilicata per le pari opportunità, vogliamo offrire alcune riflessioni. I fatti di cronaca ci riportano sempre più spesso situazioni di ricatti, molestie sessuali e abusi, in particolar modo in ambito lavorativo. È possibile contrastarli? Noi sosteniamo che, solo a partire da una reale promozione e formazione della cultura del rispetto e dell'uguaglianza di genere, possiamo auspicare risultati incoraggianti.
Lo si sostiene da più parti e da troppo tempo, ma vale la pena ribadirlo con chiarezza: il problema è in primo luogo di carattere culturale. Occorre lavorare affinché il divario di genere possa essere davvero superato e occorre generare delle situazioni ambientali favorevoli, ritenendo che lavorare per migliorare i contesti lavorativi possa avere delle ricadute positive dal punto di vista economico e sociale non solo per le donne, ma per tutti.
Vorremmo ritornare a parlare e promuovere quell'accordo quadro a noi tanto caro sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro, sottoscritto a marzo scorso con Confindustria di Basilicata e far sì che diventi il nostro vademecum da promuovere in tutte le aziende della nostra Regione. L'accordo si inserisce all'interno dell'intesa quadro delle parti sociali europee del 2007 e di quanto sottoscritto a gennaio 2016 tra Confindustria e Cgil Cisl Uil nazionali e intende diffondere una cultura specifica per prevenire ogni atto che si configuri come molestia o violenza nei luoghi di lavoro; si propone altresì di promuovere la consapevolezza, nei datori di lavoro e nei lavoratori, dell'irrinunciabile salvaguardia della dignità della persona. Per dirla con le parole del grande storico Marc Bloch: "Ci sono i campi, gli strumenti, le macchine, gli Stati e le Nazioni, le leggi e i sistemi giuridici, le morali, le istituzioni, ma dietro a tutto questo le persone umane". Questo è il primo nostro criterio ispiratore.
Occorre ora lavorare insieme per dare concretezza a quell'accordo ed estenderlo anche alle amministrazioni pubbliche. Proponiamo infine, per le aziende, un sistema di formazione continua che riguardi i temi dell'uguaglianza e del rispetto, che contribuisca a modificare la percezione nei riguardi delle donne e che sia attenta al superamento degli stereotipi di genere. Bisogna oltrepassare il concetto che si tratta solo di una "questione di donne". E perché no, immaginare, anche a livello regionale, di predisporre una proposta di legge specifica per incentivare la formazione nelle imprese. È fondamentale lavorare in un'ottica di prevenzione di questi fenomeni, attraverso iniziative capillari e costanti di informazione e sensibilizzazione, nei territori e nelle imprese, sperando di potersi avvalere anche di risorse pubbliche a sostegno delle suddette attività formative.
Giordano (Ugl):
"Dopo anni di battaglie e di leggi a favore delle pari opportunità di genere ancora bisogna urlare 'Basta discriminazioni!' e rappresentare un momento di analisi della situazione socio-economico al femminile. Non servono slogan in occasione della Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne, ma la consapevolezza che ancora l'attuale situazione economica italiana, rappresenta un'evidente crisi sistematica, un malessere generale le cui prime vittime sono le donne". E' quanto sostiene il segretario provinciale di Matera, Pino Giordano per il quale, "la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne deve essere giornata di risposte concrete per le donne di tutte le età le quali fanno quotidianamente i conti con i dati Istat: per ogni figlio che nasce, la famiglia riduce il proprio tenore di vita di circa il 30% e questo ha effetti immediati sulla vita lavorativa della donna. Nulla ha fatto il Governo Gentiloni in merito a tale questione, ha ignorato insieme a ciò anche importanti ed altri temi come le disparità salariali e pensionistici, non tenendone conto dell'alto tasso di disoccupazione femminile. Ad oggi, i finanziamenti stanziati non risultano essere ancora del tutto operativi sui territori anzi - aggiunge Giordano - se la loro ipotetica assegnazione rifletterebbe il noto divario tra Nord e Sud, con quest'ultimo sulla carta fortemente penalizzato dalla distribuzione di un minor numero di risorse nonostante la necessità di maggiore aiuto e di numerosi episodi di violenza contro le donne, effettivamente non vi è traccia alcuna. La donna, non avendo a proprio favore adeguate politiche di genere, né un welfare che consideri le necessità al femminile, è costretta ad abbandonare il mercato del lavoro per dedicarsi unicamente alla famiglia che cresce. Nel territorio materano - prosegue Giordano - il tasso di disoccupazione femminile, già più alto rispetto a quello maschile, è destinato a crescere ed in maniera direttamente proporzionale calerà anche il tasso di natalità, già a livelli tali (1,2 figli per donna) da non garantire il ricambio generazionale. Per l'Ugl è urgente da parte del Governo e delle istituzioni affrontare le questioni previdenziali ancora aperte, comprese le irresponsabili razionalizzazioni delle pensioni di reversibilità. Le donne rappresentano l'anello debole della catena - conclude il segretario Ugl - i loro posti di lavoro sono i posti maggiormente a rischio e sarà difficile parlare, nella sistematicità della crisi, di conciliazione famiglia e lavoro, quasi impossibile sarà pensare di restare a casa, uscire dal mondo del lavoro e poi rientrarvi in presenza di un sistema di Welfare che anziché partire dalle esigenze della famiglia, si basa solo ed esclusivamente sulla famiglia ed in particolare sulla donna. Perciò ci appelliamo alle istituzioni affinché la donna non venga ricordata solo nella Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne".
CGIL CISL UIL:
Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza femminile. In qualità di responsabili di Cgil Cisl Uil di Basilicata per le pari opportunità, vogliamo offrire alcune riflessioni. I fatti di cronaca ci riportano sempre più spesso situazioni di ricatti, molestie sessuali e abusi, in particolar modo in ambito lavorativo. È possibile contrastarli? Noi sosteniamo che, solo a partire da una reale promozione e formazione della cultura del rispetto e dell'uguaglianza di genere, possiamo auspicare risultati incoraggianti.
Lo si sostiene da più parti e da troppo tempo, ma vale la pena ribadirlo con chiarezza: il problema è in primo luogo di carattere culturale. Occorre lavorare affinché il divario di genere possa essere davvero superato e occorre generare delle situazioni ambientali favorevoli, ritenendo che lavorare per migliorare i contesti lavorativi possa avere delle ricadute positive dal punto di vista economico e sociale non solo per le donne, ma per tutti.
Vorremmo ritornare a parlare e promuovere quell'accordo quadro a noi tanto caro sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro, sottoscritto a marzo scorso con Confindustria di Basilicata e far sì che diventi il nostro vademecum da promuovere in tutte le aziende della nostra Regione. L'accordo si inserisce all'interno dell'intesa quadro delle parti sociali europee del 2007 e di quanto sottoscritto a gennaio 2016 tra Confindustria e Cgil Cisl Uil nazionali e intende diffondere una cultura specifica per prevenire ogni atto che si configuri come molestia o violenza nei luoghi di lavoro; si propone altresì di promuovere la consapevolezza, nei datori di lavoro e nei lavoratori, dell'irrinunciabile salvaguardia della dignità della persona. Per dirla con le parole del grande storico Marc Bloch: "Ci sono i campi, gli strumenti, le macchine, gli Stati e le Nazioni, le leggi e i sistemi giuridici, le morali, le istituzioni, ma dietro a tutto questo le persone umane". Questo è il primo nostro criterio ispiratore.
Occorre ora lavorare insieme per dare concretezza a quell'accordo ed estenderlo anche alle amministrazioni pubbliche. Proponiamo infine, per le aziende, un sistema di formazione continua che riguardi i temi dell'uguaglianza e del rispetto, che contribuisca a modificare la percezione nei riguardi delle donne e che sia attenta al superamento degli stereotipi di genere. Bisogna oltrepassare il concetto che si tratta solo di una "questione di donne". E perché no, immaginare, anche a livello regionale, di predisporre una proposta di legge specifica per incentivare la formazione nelle imprese. È fondamentale lavorare in un'ottica di prevenzione di questi fenomeni, attraverso iniziative capillari e costanti di informazione e sensibilizzazione, nei territori e nelle imprese, sperando di potersi avvalere anche di risorse pubbliche a sostegno delle suddette attività formative.