Eventi e cultura
Carnevale, a Matera sfilano le antiche maschere lucane
Otto Comuni in rete per tenere in vita le tradizioni
Matera - domenica 10 febbraio 2019
12.13
Oggi sfilano a Matera le maschere più antiche della Lucania, tradizioni che restano in vita grazie alle associazioni e alle Pro Loco. Sono i Carnevali a valenza antropologica e culturale. Da due anni otto Comuni hanno deciso di fare rete.
La sfilata partirà alle 16.30 dal borgo Piccianello, percorrerà via Annunziatella e terminerà in piazza Vittorio Veneto.
La rete dei Carnevali e delle maschere lucane unisce Montescaglioso, Tricarico, Aliano, Lavello, Satriano di Lucania, Teana, Cirigliano ed i suonatori del campanaccio di San Mauro Forte. Il Domino è la maschera di Lavello, vestito con cappuccio, tunica e mantella color rosso, munito di un sacchetto per invitare a fare feste goliardiche ("festini") sia in strada o nelle case. Aliano la ''maschera cornuta'' che rievoca creature demoniache e mostruose anche se il loro carattere minaccioso è mitigato dai coloratissimi cappelloni che ne decorano il capo.
Il Carnevale di Tricarico è entrato nella rete europea del Carnevale grazie alla riscoperta delle maschere della mucca e del toro che sono composizioni di vestiti ed accessori e possono essere indossate indifferentemente da uomini o donne, con la differenza che il toro è vestito di scuro mentre per la mucca c'è grande ricchezza di colori. Molto chiaro il richiamo ai riti della transumanza, che inizia a metà gennaio con la festa di Sant'Antonio Abate.
Tipico di Satriano di Lucania, invece, è l'uomo albero o ''rùmit'', l'eremita (nella foto): è una figura interamente ricoperta di foglie di alberi, da capo a piedi, e rappresenta la simbiosi con la natura tanto che ogni raduno lancia un messaggio ecologista e corrisponde ad una foresta che cammina.
Gli altri Carnevali hanno natura rurale e tra questi si distingue quello di Montescaglioso che ha una grande ricchezza di maschere legate alla Quaresima.
La sfilata partirà alle 16.30 dal borgo Piccianello, percorrerà via Annunziatella e terminerà in piazza Vittorio Veneto.
La rete dei Carnevali e delle maschere lucane unisce Montescaglioso, Tricarico, Aliano, Lavello, Satriano di Lucania, Teana, Cirigliano ed i suonatori del campanaccio di San Mauro Forte. Il Domino è la maschera di Lavello, vestito con cappuccio, tunica e mantella color rosso, munito di un sacchetto per invitare a fare feste goliardiche ("festini") sia in strada o nelle case. Aliano la ''maschera cornuta'' che rievoca creature demoniache e mostruose anche se il loro carattere minaccioso è mitigato dai coloratissimi cappelloni che ne decorano il capo.
Il Carnevale di Tricarico è entrato nella rete europea del Carnevale grazie alla riscoperta delle maschere della mucca e del toro che sono composizioni di vestiti ed accessori e possono essere indossate indifferentemente da uomini o donne, con la differenza che il toro è vestito di scuro mentre per la mucca c'è grande ricchezza di colori. Molto chiaro il richiamo ai riti della transumanza, che inizia a metà gennaio con la festa di Sant'Antonio Abate.
Tipico di Satriano di Lucania, invece, è l'uomo albero o ''rùmit'', l'eremita (nella foto): è una figura interamente ricoperta di foglie di alberi, da capo a piedi, e rappresenta la simbiosi con la natura tanto che ogni raduno lancia un messaggio ecologista e corrisponde ad una foresta che cammina.
Gli altri Carnevali hanno natura rurale e tra questi si distingue quello di Montescaglioso che ha una grande ricchezza di maschere legate alla Quaresima.