Politica
Cannabinoidi, sarà consentito l'uso anche in Basilicata
Si attende la definitiva approvazione del Consiglio Regionale per l'avvio della terapia del dolore
Matera - mercoledì 11 giugno 2014
12.03
L'utilizzo dei farmaci a base di cannabinoidi, indicati come ausilio terapeutico nella cura di gravi patologie e nei trattamenti palliativi per i malati terminali, sarà presto possibile anche in Basilicata. La quarta Commissione consiliare, infatti, nei giorni scorsi ha approvato all'unanimità la proposta di legge, d'iniziativa del consigliere Mollica (Udc), che prevede disposizioni in materia di utilizzo di farmaci cannabinoidi nell'ambito del Servizio sanitario regionale.
Il progetto legislativo che dovrà ora passare all'esame del Consiglio regionale per la definitiva approvazione, è stato illustrato nella mattinata di ieri, nel corso di una conferenza stampa, alla presenza dell'assessore alla Salute, Flavia Franconi.
Negli undici articoli del testo se ne prevede la somministrazione in ambito ospedaliero, domiciliare (su prescrizione del medico di Medicina generale, sulla base del piano terapeutico redatto dal medico specialista ospedaliero che ha in cura il paziente) e nelle strutture sanitarie private accreditate che erogano prestazioni in regime ospedaliero. Il testo licenziato in Commissione prevede che i farmaci cannabinoidi siano acquisiti solo tramite la farmacia ospedaliera.
Sarà inoltre istituito un osservatorio speciale per monitorare l'utilizzo e l'efficacia di questo tipo di terapie.
''La Basilicata approvando questa legge è in linea con le altre Regioni. Si tratta di un'innovazione importante - ha detto l'assessore Franconi – al momento è difficile prevedere il numero di utenti che potranno usufruire di questi farmaci trattandosi di pazienti che non rispondono alle terapie tradizionali per cui non sono quantizzabili i costi necessari."
"La società deve farsi carico dei pazienti che vivono situazioni drammatiche e dare risposte esaurienti, condite con la parola solidarietà" ha dichiarato il presidente della quarta Commissione consiliare permanente (Politica sociale) Luigi Bradascio.
"Il costo dei farmaci - ha precisato il consigliere regionale Mollica - è molto alto, e il principio attivo è importato, ma c'è un istituto chimico farmaceutico militare di Firenze che potrebbe produrli in Italia. I farmaci – ha spiegato - potranno essere utilizzati non solo nella terapia del dolore ma come ausilio nella cura di gravi malattie (patologie neuromuscolari, artrite reumatoide, controllo dell'emesi durante l'uso di chemioterapia)".
Il progetto legislativo che dovrà ora passare all'esame del Consiglio regionale per la definitiva approvazione, è stato illustrato nella mattinata di ieri, nel corso di una conferenza stampa, alla presenza dell'assessore alla Salute, Flavia Franconi.
Negli undici articoli del testo se ne prevede la somministrazione in ambito ospedaliero, domiciliare (su prescrizione del medico di Medicina generale, sulla base del piano terapeutico redatto dal medico specialista ospedaliero che ha in cura il paziente) e nelle strutture sanitarie private accreditate che erogano prestazioni in regime ospedaliero. Il testo licenziato in Commissione prevede che i farmaci cannabinoidi siano acquisiti solo tramite la farmacia ospedaliera.
Sarà inoltre istituito un osservatorio speciale per monitorare l'utilizzo e l'efficacia di questo tipo di terapie.
''La Basilicata approvando questa legge è in linea con le altre Regioni. Si tratta di un'innovazione importante - ha detto l'assessore Franconi – al momento è difficile prevedere il numero di utenti che potranno usufruire di questi farmaci trattandosi di pazienti che non rispondono alle terapie tradizionali per cui non sono quantizzabili i costi necessari."
"La società deve farsi carico dei pazienti che vivono situazioni drammatiche e dare risposte esaurienti, condite con la parola solidarietà" ha dichiarato il presidente della quarta Commissione consiliare permanente (Politica sociale) Luigi Bradascio.
"Il costo dei farmaci - ha precisato il consigliere regionale Mollica - è molto alto, e il principio attivo è importato, ma c'è un istituto chimico farmaceutico militare di Firenze che potrebbe produrli in Italia. I farmaci – ha spiegato - potranno essere utilizzati non solo nella terapia del dolore ma come ausilio nella cura di gravi malattie (patologie neuromuscolari, artrite reumatoide, controllo dell'emesi durante l'uso di chemioterapia)".