Vita di città
Campagna della Polizia "Una vita da social" per le scuole
Sui rischi delle nuove tecnologie
Matera - mercoledì 17 aprile 2024
10.27 Comunicato Stampa
Ha fatto tappa a Matera il truck della Polizia di Stato impegnato nella campagna itinerante di educazione alla legalità "Una vita da social", giunta alla sua undicesima edizione, rivolta a studenti e insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il truck, che per tutta la mattinata odierna staziona nella centralissima Via Don Minzoni, si è trasformato in un'aula didattica multimediale allestita con tecnologie comunicative di ultima generazione, per accogliere le scolaresche del capoluogo che hanno aderito all'iniziativa: I.C. Pascoli, I.C. Minozzi, I.C. Semeria, I.C. Torraca, I.I.S. Turi, I.I.S. Morra, I.I.S. Loperfido-Olivetti e I.I.S. Stigliani.
Il Questore di Matera Emma Ivagnes si è rivolta questa mattina ai ragazzi presenti per sottolineare l'importanza dell'iniziativa, promossa dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e del Merito, che svolge un'opera di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli della Rete per i minori. "Questa e altre iniziative di educazione alla legalità" ha affermato il Questore "sono pensate per favorire l'incontro e il confronto di operatori qualificati della Polizia di Stato con un numero elevato di studenti – quest'oggi sono circa 200 gli studenti che partecipano all'iniziativa – per trattare insieme argomenti di grande interesse e attualità per i giovani, come appunto le problematiche legate all'uso di Internet, guardandole con un approccio particolare, quello di chi ha il compito di far rispettare la legge e di garantire la sicurezza della comunità e dei singoli. Insomma, è fondamentale lavorare insieme, Polizia di Stato e mondo della scuola, per favorire la cultura della prevenzione e implementare la crescita della società civile e democratica."
L'iconico truck simbolo di "Una vita da social" è partito quest'anno da Sanremo, dove ha sostato per la 74^ edizione del Festival della Canzone Italiana, per poi proseguire lungo tutto lo Stivale, dove ha già toccato moltissime città italiane. La più importante e imponente campagna educativa itinerante della Polizia Postale, sviluppata nell'ambito del progetto "Generazioni Connesse" e realizzata con il sostegno di Google, parla dunque di sicurezza online, social network e cyberbullismo e quest'anno si arricchisce anche di approfondimenti su educazione stradale e contrasto a ogni forma di discriminazione. Oltre agli operatori della Polizia Postale, infatti, sarà presente personale dell'Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori della Direzione Centrale della Polizia Criminale, insieme a personale della Polizia Stradale.
Una Vita da Social nel corso degli anni ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale hanno incontrato oltre 3 milioni di studenti, sia nelle piazze sia nelle scuole, 247.000 genitori, 142.000 insegnanti per un totale di 21.000 Istituti scolastici, oltre 600 città raggiunte sul territorio e due pagine Twitter e Facebook con 135.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online. Ancora una volta la Polizia di Stato scende in campo al fianco del Ministero dell'Istruzione e del Merito per un grande obiettivo: fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie non faccia più vittime.
Il Questore di Matera Emma Ivagnes si è rivolta questa mattina ai ragazzi presenti per sottolineare l'importanza dell'iniziativa, promossa dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e del Merito, che svolge un'opera di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli della Rete per i minori. "Questa e altre iniziative di educazione alla legalità" ha affermato il Questore "sono pensate per favorire l'incontro e il confronto di operatori qualificati della Polizia di Stato con un numero elevato di studenti – quest'oggi sono circa 200 gli studenti che partecipano all'iniziativa – per trattare insieme argomenti di grande interesse e attualità per i giovani, come appunto le problematiche legate all'uso di Internet, guardandole con un approccio particolare, quello di chi ha il compito di far rispettare la legge e di garantire la sicurezza della comunità e dei singoli. Insomma, è fondamentale lavorare insieme, Polizia di Stato e mondo della scuola, per favorire la cultura della prevenzione e implementare la crescita della società civile e democratica."
L'iconico truck simbolo di "Una vita da social" è partito quest'anno da Sanremo, dove ha sostato per la 74^ edizione del Festival della Canzone Italiana, per poi proseguire lungo tutto lo Stivale, dove ha già toccato moltissime città italiane. La più importante e imponente campagna educativa itinerante della Polizia Postale, sviluppata nell'ambito del progetto "Generazioni Connesse" e realizzata con il sostegno di Google, parla dunque di sicurezza online, social network e cyberbullismo e quest'anno si arricchisce anche di approfondimenti su educazione stradale e contrasto a ogni forma di discriminazione. Oltre agli operatori della Polizia Postale, infatti, sarà presente personale dell'Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori della Direzione Centrale della Polizia Criminale, insieme a personale della Polizia Stradale.
Una Vita da Social nel corso degli anni ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale hanno incontrato oltre 3 milioni di studenti, sia nelle piazze sia nelle scuole, 247.000 genitori, 142.000 insegnanti per un totale di 21.000 Istituti scolastici, oltre 600 città raggiunte sul territorio e due pagine Twitter e Facebook con 135.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online. Ancora una volta la Polizia di Stato scende in campo al fianco del Ministero dell'Istruzione e del Merito per un grande obiettivo: fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie non faccia più vittime.