Territorio
Bonifica discarica La Martella, il Comune fa chiarezza
Dopo la polemica politica e le preoccupazioni degli abitanti del borgo
Matera - venerdì 15 maggio 2020
Sulla bonifica della discarica de La Martella operazione chiarezza del Comune di Matera per spiegare. Un intervento necessario dopo alcune dichiarazioni di esponenti politici e le preoccupazioni espresse dai residenti del borgo alle porte della città dei Sassi. Innanzitutto, va ricordato che, come ben noto a tutti, i lavori di mitigazione dell'impatto ambientale della discarica sono indispensabili per superare la procedura di infrazione della Comunità Europea.
Lavori finanziati per la prima tranche dal Ministero per l'Ambiente per circa 3 milioni di euro ed affidati ad Invitalia nell'ambito del Cis 2019. Un finanziamento "per la progettazione definitiva ed esecutiva di tutti gli interventi, suddivisi in 4 lotti, e per la realizzazione di un primo nucleo di lavori di messa in sicurezza dei noti sovrabbanchi"- spiegano dal Comune.
In seguito la Regione ha messo a disposizione altri 7,5 milioni di euro per i lavori di bonifica, nominando anche un commissario ad acta per sveltire le operazioni e rispondere così con prontezza alle richieste dell'UE.
Somma che il commissario nominato, Salvatore Margiotta, nel dicembre scorso ha chiesto di far confluire sul primo finanziamento, in modo da "garantire la unitarietà dell'intervento e realizzare, con un unico appalto, le opportune economie di scala e le necessarie garanzie nei tempi di esecuzione di tutti gli interventi necessari al superamento della procedura di infrazione comunitaria"- affermano da Palazzo di Città, ricordando che al momento la richiesta di Margiotta è in attesa di essere valutata dal nuovo responsabile Unico del CIS, che- spiegano dal municipio- sta lavorando per riuscire a convocare "il Tavolo istituzionale CIS per l'integrazione del finanziamento e per consentire ad Invitalia, non appena il progetto esecutivo sarà completato e consegnato al Commissario ad acta per le sue determinazioni, di procedere, senza altro indugio, alla gara d'appalto per la realizzazione dei lavori".
Progetto che nella sua forma definitiva, dunque, è stato approvato lo scorso marzo, con Invitalia che ha appaltato la progettazione dell'opera e con l'iter burocratico che si concluderà tra poche settimane grazie all'approvazione del "progetto esecutivo". Quindi non c'è bisogno di alcun inserimento nel piano triennale della opere pubbliche del Comune (come preteso da alcuni politici che avevano messo in agitazione gli abitanti del borgo), visto che la realizzazione dell'opera è affidata ad Invitalia, fatta eccezione per un intervento dal valore di 450mila euro, il cui progetto esecutivo è stato approvato lo scorso 13 maggio 2020, dal Commissario ad acta, con i poteri sostitutivi della Giunta Comunale e che, quindi, verrà inserito nell'elenco annuale delle opere pubbliche da realizzare .
"Le due strutture procedono quindi speditamente, in totale armonia e celerità, come da programmazione condivisa, senza alcuna interferenza e ritardo"- concludono dal Comune.
Lavori finanziati per la prima tranche dal Ministero per l'Ambiente per circa 3 milioni di euro ed affidati ad Invitalia nell'ambito del Cis 2019. Un finanziamento "per la progettazione definitiva ed esecutiva di tutti gli interventi, suddivisi in 4 lotti, e per la realizzazione di un primo nucleo di lavori di messa in sicurezza dei noti sovrabbanchi"- spiegano dal Comune.
In seguito la Regione ha messo a disposizione altri 7,5 milioni di euro per i lavori di bonifica, nominando anche un commissario ad acta per sveltire le operazioni e rispondere così con prontezza alle richieste dell'UE.
Somma che il commissario nominato, Salvatore Margiotta, nel dicembre scorso ha chiesto di far confluire sul primo finanziamento, in modo da "garantire la unitarietà dell'intervento e realizzare, con un unico appalto, le opportune economie di scala e le necessarie garanzie nei tempi di esecuzione di tutti gli interventi necessari al superamento della procedura di infrazione comunitaria"- affermano da Palazzo di Città, ricordando che al momento la richiesta di Margiotta è in attesa di essere valutata dal nuovo responsabile Unico del CIS, che- spiegano dal municipio- sta lavorando per riuscire a convocare "il Tavolo istituzionale CIS per l'integrazione del finanziamento e per consentire ad Invitalia, non appena il progetto esecutivo sarà completato e consegnato al Commissario ad acta per le sue determinazioni, di procedere, senza altro indugio, alla gara d'appalto per la realizzazione dei lavori".
Progetto che nella sua forma definitiva, dunque, è stato approvato lo scorso marzo, con Invitalia che ha appaltato la progettazione dell'opera e con l'iter burocratico che si concluderà tra poche settimane grazie all'approvazione del "progetto esecutivo". Quindi non c'è bisogno di alcun inserimento nel piano triennale della opere pubbliche del Comune (come preteso da alcuni politici che avevano messo in agitazione gli abitanti del borgo), visto che la realizzazione dell'opera è affidata ad Invitalia, fatta eccezione per un intervento dal valore di 450mila euro, il cui progetto esecutivo è stato approvato lo scorso 13 maggio 2020, dal Commissario ad acta, con i poteri sostitutivi della Giunta Comunale e che, quindi, verrà inserito nell'elenco annuale delle opere pubbliche da realizzare .
"Le due strutture procedono quindi speditamente, in totale armonia e celerità, come da programmazione condivisa, senza alcuna interferenza e ritardo"- concludono dal Comune.