Cronaca
Beni per 316.000 euro sequestrati per evasione fiscale
Indagine della Guardia di Finanza su un'azienda del mobile imbottito
Matera - mercoledì 21 novembre 2018
10.43
I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Matera, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per un valore di oltre 316.000 euro nei confronti di una società materana, operante nel settore della produzione del mobile imbottito. La misura cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Matera.
I finanzieri hanno effettuato mirati accertamenti finanziari e patrimoniali, eseguiti sul conto della società e del suo amministratore, nell'ambito di un'attività di polizia giudiziaria per il reato tributario di dichiarazione fraudolenta.
Da queste indagini, svolte sia sui rapporti di natura finanziaria intestati alla società così come sulle consistenze patrimoniali e finanziarie nella titolarità del suo amministratore pro-tempore, è scaturita la misura cautelare con cui si interviene a bloccare somme di denaro, beni o altre utilità di cui l'indagato abbia la disponibilità per un valore corrispondente al prezzo, al prodotto e al profitto del presunto reato.
Il reato contestato è la dichiarazione fraudolenta che si verifica mediante l'uso di fatture o di altri documenti per operazioni inesistenti ed è previsto e punito dall'art. 2, D.lgs. n. 74/2000.
Non sono stati forniti ulteriori dettagli sull'azienda e sulla persona indagata.
"Il sequestro preventivo per equivalente, preliminare all'applicazione della confisca per equivalente - si legge in un comunicato stampa - è il provvedimento ablativo disposto su somme di denaro, beni o altre utilità di cui l'indagato abbia la disponibilità per un valore corrispondente al prezzo, al prodotto e al profitto del reato, previsto per talune fattispecie criminose allorquando sia intervenuta condanna e sia impossibile identificare fisicamente le cose che ne costituiscono effettivamente il prezzo, il prodotto o il profitto".
I finanzieri hanno effettuato mirati accertamenti finanziari e patrimoniali, eseguiti sul conto della società e del suo amministratore, nell'ambito di un'attività di polizia giudiziaria per il reato tributario di dichiarazione fraudolenta.
Da queste indagini, svolte sia sui rapporti di natura finanziaria intestati alla società così come sulle consistenze patrimoniali e finanziarie nella titolarità del suo amministratore pro-tempore, è scaturita la misura cautelare con cui si interviene a bloccare somme di denaro, beni o altre utilità di cui l'indagato abbia la disponibilità per un valore corrispondente al prezzo, al prodotto e al profitto del presunto reato.
Il reato contestato è la dichiarazione fraudolenta che si verifica mediante l'uso di fatture o di altri documenti per operazioni inesistenti ed è previsto e punito dall'art. 2, D.lgs. n. 74/2000.
Non sono stati forniti ulteriori dettagli sull'azienda e sulla persona indagata.
"Il sequestro preventivo per equivalente, preliminare all'applicazione della confisca per equivalente - si legge in un comunicato stampa - è il provvedimento ablativo disposto su somme di denaro, beni o altre utilità di cui l'indagato abbia la disponibilità per un valore corrispondente al prezzo, al prodotto e al profitto del reato, previsto per talune fattispecie criminose allorquando sia intervenuta condanna e sia impossibile identificare fisicamente le cose che ne costituiscono effettivamente il prezzo, il prodotto o il profitto".