Eventi e cultura
“Basilicata. Generazione donne”, dibattito attorno al ruolo della donna
Per l’occasione presentato il libro “Le donne della merceria Alfani”
Matera - mercoledì 24 dicembre 2014
9.25
La centralità della donna nella società odierna, le sue qualità e l'affermazione delle pari opportunità, al centro dell'incontro "Basilicata. Generazione donne". Temi che occupano ampio spazio nel libro, presentato per l'occasione, "Le donne della merceria Alfani" scritto da Carmen Pafundi.
Un libro che racconta le storie di sei donne lucane esemplari, che hanno dimostrato nelle difficoltà di affrontare gli ostacoli più insormontabili. Grazie alla loro tenacia e determinazione hanno vinto le sfide della quotidianità. Ogni protagonista raffigura una sfaccettatura diversa: dolore, caparbietà, ricordi e ritorni. La merceria Alfani è il punto di riferimento, dove tutte trovano un riparo e hanno almeno un motivo per non lasciarla, ma per tornare. "Il filo rosso è la sorte – afferma Panfudi – attorno alla quale ruotano diversi cambiamenti di vita. La forza, la caparbietà delle donne lucane aiuta ad affrontare questi mutamenti".
Il dibattito ha posto al centro del tavolo le problematiche sociali che le donne affrontano nella società moderna. Anna Selvaggi, presidentessa dell'associazione indipendente donne europee, è intervenuta in merito all'assenza di politiche sociali: "L'emancipazione, dal '68 in poi, non è stata accompagnata da servizi sociali, necessari ed indispensabili per la donna". E ha aggiunto: "In politica, solo noi donne possiamo occuparci di servizi sociali. Ma siamo disunite in Italia e in Basilicata; per riprendere il ruolo che ci spetta, bisogna ripartire dall'impegno sociale".
Nel corso dell'incontro è stata affrontata anche la questione della violenza di genere. In proposito la Regione Basilicata ha apportato delle modifiche alla legge regionale numero 9/99: il consiglio regionale ha deciso di utilizzare il fondo di solidarietà, intitolato ad Ester Scardaccione, per finanziare i centri antiviolenza, le case rifugio, le case di semi autonomia, ed interventi volti a sostenere l'autonomia delle vittime ai fini dell'inserimento lavorativo, anche attraverso forme di sostegno ed iniziative imprenditoriali. Tra l'altro, l'ente regionale potrà individuare, nell'ambito del proprio patrimonio, immobili da concedere in comodato d'uso ai centri antiviolenza, alle case rifugio e alle case di semi autonomia. La Regione finanzierà anche campagne di educazione e prevenzione a favore di minori e donne a rischio elevato, e progetti di formazione sulla questione per operatori pubblici e del privato sociale.
Invece sul versante delle pari opportunità, Lucia Maffei, premio 'Donna dell'anno 2014', non ha dubbi: "Le pari opportunità si sono quasi del tutto realizzate, grazie all'aumento di donne all'interno delle professioni e alle leggi degli anni '70 sul divorzio e l'aborto". I problemi da risolvere sono due: "Manca una politica di sostegno per le famiglie e la capacità delle donne di concretizzare le proprie potenzialità in azioni".
Per Rosamaria Strammiello, ingegnere elettronico e responsabile comunicazione associazione 'L'Atrio', uno degli aspetti fondamentali delle donne è "riuscire a risolvere situazioni intricate. Il tintinnio della campanella, presente nel libro, mi ricorda di riportare ogni problema ad una dimensione più vera". E conclude perentoriamente: "La nostra caratteristica è il pragmatismo. Siamo più lucide degli uomini e pensiamo sempre ad una soluzione sensata".
Un libro che racconta le storie di sei donne lucane esemplari, che hanno dimostrato nelle difficoltà di affrontare gli ostacoli più insormontabili. Grazie alla loro tenacia e determinazione hanno vinto le sfide della quotidianità. Ogni protagonista raffigura una sfaccettatura diversa: dolore, caparbietà, ricordi e ritorni. La merceria Alfani è il punto di riferimento, dove tutte trovano un riparo e hanno almeno un motivo per non lasciarla, ma per tornare. "Il filo rosso è la sorte – afferma Panfudi – attorno alla quale ruotano diversi cambiamenti di vita. La forza, la caparbietà delle donne lucane aiuta ad affrontare questi mutamenti".
Il dibattito ha posto al centro del tavolo le problematiche sociali che le donne affrontano nella società moderna. Anna Selvaggi, presidentessa dell'associazione indipendente donne europee, è intervenuta in merito all'assenza di politiche sociali: "L'emancipazione, dal '68 in poi, non è stata accompagnata da servizi sociali, necessari ed indispensabili per la donna". E ha aggiunto: "In politica, solo noi donne possiamo occuparci di servizi sociali. Ma siamo disunite in Italia e in Basilicata; per riprendere il ruolo che ci spetta, bisogna ripartire dall'impegno sociale".
Nel corso dell'incontro è stata affrontata anche la questione della violenza di genere. In proposito la Regione Basilicata ha apportato delle modifiche alla legge regionale numero 9/99: il consiglio regionale ha deciso di utilizzare il fondo di solidarietà, intitolato ad Ester Scardaccione, per finanziare i centri antiviolenza, le case rifugio, le case di semi autonomia, ed interventi volti a sostenere l'autonomia delle vittime ai fini dell'inserimento lavorativo, anche attraverso forme di sostegno ed iniziative imprenditoriali. Tra l'altro, l'ente regionale potrà individuare, nell'ambito del proprio patrimonio, immobili da concedere in comodato d'uso ai centri antiviolenza, alle case rifugio e alle case di semi autonomia. La Regione finanzierà anche campagne di educazione e prevenzione a favore di minori e donne a rischio elevato, e progetti di formazione sulla questione per operatori pubblici e del privato sociale.
Invece sul versante delle pari opportunità, Lucia Maffei, premio 'Donna dell'anno 2014', non ha dubbi: "Le pari opportunità si sono quasi del tutto realizzate, grazie all'aumento di donne all'interno delle professioni e alle leggi degli anni '70 sul divorzio e l'aborto". I problemi da risolvere sono due: "Manca una politica di sostegno per le famiglie e la capacità delle donne di concretizzare le proprie potenzialità in azioni".
Per Rosamaria Strammiello, ingegnere elettronico e responsabile comunicazione associazione 'L'Atrio', uno degli aspetti fondamentali delle donne è "riuscire a risolvere situazioni intricate. Il tintinnio della campanella, presente nel libro, mi ricorda di riportare ogni problema ad una dimensione più vera". E conclude perentoriamente: "La nostra caratteristica è il pragmatismo. Siamo più lucide degli uomini e pensiamo sempre ad una soluzione sensata".