Scuola e Lavoro
Basilicata, aumenta la spesa per le famiglie di studenti universitari fuori sede
A rilevarlo l'ultimo rapporto del Centro Studi Uil
Matera - lunedì 12 gennaio 2015
8.40
Aumenta l'indice di spesa per le famiglie lucane di studenti universitari fuori sede. A renderlo noto è l'ultimo rapporto del Centro Studi Uil.
Entrando nel merito relativamente all'anno accademico 2012/2013 la quota di reddito delle famiglie di 2970 studenti lucani laureati fuori sede, impiegata per sostenere i costi generati dalla frequenza degli studi universitari in regione diversa da quella di residenza, ha toccato il tetto di circa 20 milioni di euro. Ma non è finita qui, come riferisce il rapporto, "ai 20 milioni di euro annui, costo sostenuto dalle famiglie, si aggiungono 20,760 milioni che equivale al costo medio sostenuto dallo Stato per ogni studente universitario valutato in 6.990 euro annui pro-capite (fonte Almalaurea 2012/13) per 2.970 laureati lucani fuorisede".
Oltre ai 41 milioni di euro di spesa per gli studi universitari fuori sede, giungono altri dati Istat del 2012, come il volume complessivo dei consumi annui per istruzione della Basilicata di 50,866 milioni di euro e il consumo complessivo annuo per la voce 'salute' di 166 milioni. "Rilevato che gli studenti universitari in sedi esterne alla regione hanno frequentato corsi di studio per una media di cinque anni – si legge nel rapporto - averli 'persi' in altri contesti economico-sociali significa rilasciare una quota di investimento complessivo di circa 200 milioni di euro per un quinquennio, corrispondenti a 40,760 milioni di euro per 5 anni".
Il segretario regionale della Uil, Carmine Vaccaro, commenta così i dati dell'indagine: "Se si riduce la qualità della didattica e della ricerca e con essa i servizi agli studenti si alimenterà una nuova ondata di universitari lucani fuori sede. La fuoriuscita dal sistema locale di risorse intellettuali per formarsi altrove incluso il fenomeno crescente degli studi e del perfezionamento all'estero è una sorta di 'marcatore' della progressiva globalizzazione dei mercati e della mobilità connessa delle persone".
L'obiettivo della Regione deve essere "promuovere policy ed iniziative per riprendere o trovare combinazioni con coloro che fuoriescono per gli studi", che la Uil Basilicata attende dalla "nuova manovra finanziaria regionale per affrontare il continuo deflusso di capitale umano che varca i confini regionali per studiare e specializzarsi fuori".
Entrando nel merito relativamente all'anno accademico 2012/2013 la quota di reddito delle famiglie di 2970 studenti lucani laureati fuori sede, impiegata per sostenere i costi generati dalla frequenza degli studi universitari in regione diversa da quella di residenza, ha toccato il tetto di circa 20 milioni di euro. Ma non è finita qui, come riferisce il rapporto, "ai 20 milioni di euro annui, costo sostenuto dalle famiglie, si aggiungono 20,760 milioni che equivale al costo medio sostenuto dallo Stato per ogni studente universitario valutato in 6.990 euro annui pro-capite (fonte Almalaurea 2012/13) per 2.970 laureati lucani fuorisede".
Oltre ai 41 milioni di euro di spesa per gli studi universitari fuori sede, giungono altri dati Istat del 2012, come il volume complessivo dei consumi annui per istruzione della Basilicata di 50,866 milioni di euro e il consumo complessivo annuo per la voce 'salute' di 166 milioni. "Rilevato che gli studenti universitari in sedi esterne alla regione hanno frequentato corsi di studio per una media di cinque anni – si legge nel rapporto - averli 'persi' in altri contesti economico-sociali significa rilasciare una quota di investimento complessivo di circa 200 milioni di euro per un quinquennio, corrispondenti a 40,760 milioni di euro per 5 anni".
Il segretario regionale della Uil, Carmine Vaccaro, commenta così i dati dell'indagine: "Se si riduce la qualità della didattica e della ricerca e con essa i servizi agli studenti si alimenterà una nuova ondata di universitari lucani fuori sede. La fuoriuscita dal sistema locale di risorse intellettuali per formarsi altrove incluso il fenomeno crescente degli studi e del perfezionamento all'estero è una sorta di 'marcatore' della progressiva globalizzazione dei mercati e della mobilità connessa delle persone".
L'obiettivo della Regione deve essere "promuovere policy ed iniziative per riprendere o trovare combinazioni con coloro che fuoriescono per gli studi", che la Uil Basilicata attende dalla "nuova manovra finanziaria regionale per affrontare il continuo deflusso di capitale umano che varca i confini regionali per studiare e specializzarsi fuori".