Territorio
Aziende agrituristiche, l’ospitalità non può prevalere sull’attività agricola
Cassazione respinge ricorso sulla base di tale principio. Cia Basilicata: "Sentenza rafforza l'impegno a rivedere la normativa regionale".
Matera - martedì 18 agosto 2015
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"Chi fa agriturismo deve essere principalmente un imprenditore agricolo e l'attività di ospitalità non può prevalere sul suo 'core business'". Sulla base di questo principio la Cassazione, tramite sentenza numero 16685, ha respinto un ricorso contro la sentenza della Corte d'appello nella quale si dava ragione all'Inps che reclamava da un imprenditore agricolo i contributi previsti per i commercianti.
La decisione era fondata su diverse considerazioni: il quantitativo di mercé acquistata da terzi era superiore a quella prodotta dall'azienda, il lavoro svolto dalla ricorrente nell'azienda agricola era minore rispetto a quello prestato dai familiari e da terzi, il reddito dell'attività di ristorazione era maggiore di quello ricavato con il fondo e anche il tempo dedicato agli ospiti superava quello riservato alla campagna.
"Una situazione che – commenta Paolo Carbone della Cia – rafforza la volontà e l'impegno espressi dall'assessore all'Agricoltura, Luca Braia di mettere mano ad una revisione della normativa sugli agriturismi alla quale però vogliamo concorrere con le nostre proposte e tutelando chi in Basilicata fa 'vero' agriturismo. E' anche questa l'occasione per mettere in guardia gli appassionati della vacanza e del pranzo in campagna: chi nel menù inserisce piatti a base di prodotti che non appartengono alla nostra agricoltura e alla nostra tradizione di cucina contadina, chi trasforma un casolare di campagna magari un buon ristorante, non fa agriturismo ma ristorazione. Non è casuale il nostro progetto di formare gli 'agrichef'".
"Sono soprattutto le numerosissime donne ai fornelli delle cucine delle nostre aziende di ospitalità rurale e - spiega Matilde Lungano, presidente di Donne in Campo Cia - i primi custodi di questi valori e portano sulle tavole un menù autenticamente contadino dove non possono mancare i fagioli di Sarconi, proposti in tanti piatti diversi, i cruschi di Senise, i formaggi locali, la pasta in casa, le verdure di stagione e la carne podolica. Siamo orgogliosi di avere proposto questi menù all'Expo di Milano e posto l'accento sul valore agricolo in tavola -continua - e c'è soddisfazione nel constatare che anche altre organizzazioni agricole ora replicano il nostro progetto, assumendo la denominazione di Agrichef. Perché il primo scopo è dare valore all'agricoltura offrendo attraverso i nostri menù biodiversi un'occasione di consapevolezza al consumatore".
Per Turismo Verde "la tendenza di quest'estate è la vacanza nel Metapontino dove campagna, mare e il patrimonio della Capitale della Cultura Europea 2019 sono un richiamo tutto-unico ed originale perché consente una vacanza a 360 gradi. L'offerta degli agriturismi del Metapontino sta registrando interesse e prenotazioni., anche perché le attività in fattoria sono per tutti i gusti: poter partecipare alla raccolta dei prodotti ortofrutticoli fino ai corsi di cucina, imparare a fare il formaggio guidati da un casaro; e poi escursioni a cavallo fino alle degustazioni di vini, formaggi, oli extravergine. Senza rinunciare al mare dello Jonio e al giro nei Sassi".
La decisione era fondata su diverse considerazioni: il quantitativo di mercé acquistata da terzi era superiore a quella prodotta dall'azienda, il lavoro svolto dalla ricorrente nell'azienda agricola era minore rispetto a quello prestato dai familiari e da terzi, il reddito dell'attività di ristorazione era maggiore di quello ricavato con il fondo e anche il tempo dedicato agli ospiti superava quello riservato alla campagna.
"Una situazione che – commenta Paolo Carbone della Cia – rafforza la volontà e l'impegno espressi dall'assessore all'Agricoltura, Luca Braia di mettere mano ad una revisione della normativa sugli agriturismi alla quale però vogliamo concorrere con le nostre proposte e tutelando chi in Basilicata fa 'vero' agriturismo. E' anche questa l'occasione per mettere in guardia gli appassionati della vacanza e del pranzo in campagna: chi nel menù inserisce piatti a base di prodotti che non appartengono alla nostra agricoltura e alla nostra tradizione di cucina contadina, chi trasforma un casolare di campagna magari un buon ristorante, non fa agriturismo ma ristorazione. Non è casuale il nostro progetto di formare gli 'agrichef'".
"Sono soprattutto le numerosissime donne ai fornelli delle cucine delle nostre aziende di ospitalità rurale e - spiega Matilde Lungano, presidente di Donne in Campo Cia - i primi custodi di questi valori e portano sulle tavole un menù autenticamente contadino dove non possono mancare i fagioli di Sarconi, proposti in tanti piatti diversi, i cruschi di Senise, i formaggi locali, la pasta in casa, le verdure di stagione e la carne podolica. Siamo orgogliosi di avere proposto questi menù all'Expo di Milano e posto l'accento sul valore agricolo in tavola -continua - e c'è soddisfazione nel constatare che anche altre organizzazioni agricole ora replicano il nostro progetto, assumendo la denominazione di Agrichef. Perché il primo scopo è dare valore all'agricoltura offrendo attraverso i nostri menù biodiversi un'occasione di consapevolezza al consumatore".
Per Turismo Verde "la tendenza di quest'estate è la vacanza nel Metapontino dove campagna, mare e il patrimonio della Capitale della Cultura Europea 2019 sono un richiamo tutto-unico ed originale perché consente una vacanza a 360 gradi. L'offerta degli agriturismi del Metapontino sta registrando interesse e prenotazioni., anche perché le attività in fattoria sono per tutti i gusti: poter partecipare alla raccolta dei prodotti ortofrutticoli fino ai corsi di cucina, imparare a fare il formaggio guidati da un casaro; e poi escursioni a cavallo fino alle degustazioni di vini, formaggi, oli extravergine. Senza rinunciare al mare dello Jonio e al giro nei Sassi".