Cronaca
Arresti a Bari e Matera dalla direzione Antimafia di Bari
In manette quattro nigeriani per favoreggiamento della prostituzione e tratta di esseri umani
Matera - martedì 20 ottobre 2015
15.17
Dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù i quattro cittadini nigeriani arrestati lunedì mattina, a Bari e a Matera, dalla Polizia di Stato.
Gli agenti hanno dato seguito ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro persone ritenute responsabili anche di ingresso e permanenza illegale nel Territorio Nazionale aggravato dalla transnazionalità e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Il provvedimento restrittivo è scaturito dalle indagini, supportate da attività tecniche e da individuazioni fotografiche, avviate dalla Squadra Mobile, nel mese di luglio dello scorso anno, a seguito della denuncia di una ragazza nigeriana, all'epoca dei fatti minorenne che, assieme ad altra un'altra ragazza, era stata reclutata, nel proprio paese, con la promessa di raggiungere l'Italia per un lavoro dietro il corrispettivo della somma di 30.000 euro.
La denunciante, dopo un viaggio, durato circa tre mesi, ha raggiunto l'Italia dalla Libia attraversando il canale di Sicilia a bordo di una imbarcazione soccorsa, durante la traversata, da una unità della Marina Militare Italiana.
La ragazza, una volta giunta a Taranto, dopo essersi allontanata dal Centro di Prima Accoglienza, ha contattato la "maman" di riferimento, ricevendo le indicazioni per raggiungere Bari, dove, dopo pochi giorni, è stata costretta a prostituirsi lungo le arterie provinciali del sud-est barese.
L'indagine ha fatto emergere l'esistenza di una organizzazione transnazionale, con base in Nigeria, con collegamenti in Niger e Libia, e alcuni soggetti, della medesima nazionalità e residenti in Italia, in questa ed altre province, che dopo aver reclutato ed organizzato il viaggio verso l'Italia delle ragazze le sfruttavano avviandole alla prostituzione.
Gli agenti hanno dato seguito ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro persone ritenute responsabili anche di ingresso e permanenza illegale nel Territorio Nazionale aggravato dalla transnazionalità e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Il provvedimento restrittivo è scaturito dalle indagini, supportate da attività tecniche e da individuazioni fotografiche, avviate dalla Squadra Mobile, nel mese di luglio dello scorso anno, a seguito della denuncia di una ragazza nigeriana, all'epoca dei fatti minorenne che, assieme ad altra un'altra ragazza, era stata reclutata, nel proprio paese, con la promessa di raggiungere l'Italia per un lavoro dietro il corrispettivo della somma di 30.000 euro.
La denunciante, dopo un viaggio, durato circa tre mesi, ha raggiunto l'Italia dalla Libia attraversando il canale di Sicilia a bordo di una imbarcazione soccorsa, durante la traversata, da una unità della Marina Militare Italiana.
La ragazza, una volta giunta a Taranto, dopo essersi allontanata dal Centro di Prima Accoglienza, ha contattato la "maman" di riferimento, ricevendo le indicazioni per raggiungere Bari, dove, dopo pochi giorni, è stata costretta a prostituirsi lungo le arterie provinciali del sud-est barese.
L'indagine ha fatto emergere l'esistenza di una organizzazione transnazionale, con base in Nigeria, con collegamenti in Niger e Libia, e alcuni soggetti, della medesima nazionalità e residenti in Italia, in questa ed altre province, che dopo aver reclutato ed organizzato il viaggio verso l'Italia delle ragazze le sfruttavano avviandole alla prostituzione.