Enti locali
Antenna in via Gravina, discussione in consiglio comunale
Intanto la società ha fatto ricorso al Tar contro ordinanza di sospensione lavori
Matera - sabato 20 gennaio 2024
19.46
Si è tenuta oggi una seduta del consiglio comunale, monotematica sull'antenna 5G collocata sulla rotatoria in via Gravina. Sono intervenuti i rappresentanti dei comitati civici e Legambiente, esprimendo la loro preoccupazione per il potenziale impatto dell'impianto sulla salute pubblica e invitando l'Amministrazione comunale a imporne la delocalizzazione.
Sono intervenuti anche i tecnici dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente di Basilicata (Arpab) per rilevare che la stessa interviene esclusivamente sulle emissioni degli impianti, imponendo determinate prescrizioni che nel secondo progetto presentato dalla società operante in via Gravina risultano tutte osservate. Quindi, pur essendosi formato il silenzio-assenso per inerzia riconosciuta dall'Arpab, i tecnici hanno rimarcato che nel rispetto delle prescrizioni il parere dell'ente sarebbe stato comunque favorevole. Il monitoraggio prevede anche eventuali verifiche successive all'abilitazione dell'impianto, con la conseguente prescrizione a rientrare nei limiti/soglie ove sforassero. La normativa nazionale ha elevato queste soglie di esposizione a fine dicembre 2023, portandole da 6 volt/metro a 24 volt/metro in 6 minuti.
Su quest'ultimo particolare si è soffermato il sindaco Domenico Bennardi che ha spiegato che tutto l'iter autorizzativo è stato di natura tecnica, senza coinvolgimento del Comune. Il sindaco ha presentato tutta l'attività svolta, da settembre fino all'installazione del traliccio da parte dell'azienda, che opera per la Wind e per conto dello Stato. Perché lo Stato vuole coprire tutte le aree grigie prive di segnale adeguato. Il sindaco ha anche riportato molti casi di contenzioso tra Comuni e società di telefonia, che hanno tutti avuto lo stesso epilogo: ordinanza del Comune e opposizione con ricorso al Tar vinto dalle ditte.
Si è appreso, inoltre, che rispetto all'ordinanza di sospensione dei lavori (ad antenna, comunque, già realizzata), la società realizzatrice ha presentato ricorso al Tar. Riepilogando, ad oggi i lavori di installazione in via Gravina sono stati sospesi dall'ufficio Opere pubbliche del Comune, che ha chiesto all'impresa di acquisire il permesso a costruire viste le dimensioni dell'impianto che si vorrebbe realizzare. La società di telecomunicazioni ha risposto con il ricorso al Tar, rispetto al quale c'è una recente sentenza della giustizia amministrativa di Lecce, non ancora appellata, che per un caso analogo con un cambiamento giurisprudenziale ha confermato la necessità del titolo edilizio, in presenza di impianti di grandi dimensioni.
L'assise non ha approvato documenti. Si procederà ad un testo di maggioranza e minoranza in commissione ambiente.
Attualmente in città sono attive circa 80 stazioni radio per telefonia mobile, la maggior parte delle quali realizzate su suoli o pertinenze private.
Sono intervenuti anche i tecnici dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente di Basilicata (Arpab) per rilevare che la stessa interviene esclusivamente sulle emissioni degli impianti, imponendo determinate prescrizioni che nel secondo progetto presentato dalla società operante in via Gravina risultano tutte osservate. Quindi, pur essendosi formato il silenzio-assenso per inerzia riconosciuta dall'Arpab, i tecnici hanno rimarcato che nel rispetto delle prescrizioni il parere dell'ente sarebbe stato comunque favorevole. Il monitoraggio prevede anche eventuali verifiche successive all'abilitazione dell'impianto, con la conseguente prescrizione a rientrare nei limiti/soglie ove sforassero. La normativa nazionale ha elevato queste soglie di esposizione a fine dicembre 2023, portandole da 6 volt/metro a 24 volt/metro in 6 minuti.
Su quest'ultimo particolare si è soffermato il sindaco Domenico Bennardi che ha spiegato che tutto l'iter autorizzativo è stato di natura tecnica, senza coinvolgimento del Comune. Il sindaco ha presentato tutta l'attività svolta, da settembre fino all'installazione del traliccio da parte dell'azienda, che opera per la Wind e per conto dello Stato. Perché lo Stato vuole coprire tutte le aree grigie prive di segnale adeguato. Il sindaco ha anche riportato molti casi di contenzioso tra Comuni e società di telefonia, che hanno tutti avuto lo stesso epilogo: ordinanza del Comune e opposizione con ricorso al Tar vinto dalle ditte.
Si è appreso, inoltre, che rispetto all'ordinanza di sospensione dei lavori (ad antenna, comunque, già realizzata), la società realizzatrice ha presentato ricorso al Tar. Riepilogando, ad oggi i lavori di installazione in via Gravina sono stati sospesi dall'ufficio Opere pubbliche del Comune, che ha chiesto all'impresa di acquisire il permesso a costruire viste le dimensioni dell'impianto che si vorrebbe realizzare. La società di telecomunicazioni ha risposto con il ricorso al Tar, rispetto al quale c'è una recente sentenza della giustizia amministrativa di Lecce, non ancora appellata, che per un caso analogo con un cambiamento giurisprudenziale ha confermato la necessità del titolo edilizio, in presenza di impianti di grandi dimensioni.
L'assise non ha approvato documenti. Si procederà ad un testo di maggioranza e minoranza in commissione ambiente.
Attualmente in città sono attive circa 80 stazioni radio per telefonia mobile, la maggior parte delle quali realizzate su suoli o pertinenze private.