Giovanni Scarola
Giovanni Scarola
Enti locali

Ancora polemiche sul Piano strategico

Scarola risponde per le rime all’Assessore Acito

"Aspettavo la convocazione del Consiglio Comunale sul tema ma il dibattito, o meglio duello, tra la Confapi e l'assessore delegato, ing. Enzo Acito, mi costringe ad intervenire anticipando qualche pensiero che tradurrò in contributo solo dopo aver letto la proposta di delibera, se mai arriverà in discussione nell'assise comunale. Intanto che provenga dalla Confapi, da Rete Imprese, da Confindustria o da un semplice operatore di vicinato, l'Amministrazione Comunale - sottolinea Scarola - ha il dovere di raccogliere e metabolizzarne il grido di dolore delle imprese, a maggior ragione il 16 del mese, giorno di pubblicazione del comunicato Confapi e di accredito degli F24. L'Amministrazione non "gonfi il petto", perché non ha il fisico. Ha un unico obbligo: dare risposte con il linguaggio della politica e non tecnico.

Il piano strategico non è un documento obbligatorio ma è un atto di responsabilità che assume l'amministratore nel momento in cui il settore economico su cui poggiano le attività produttive della propria città, che producono reddito ed occupazione, tracolla. Con l'Amministrazione De Ruggieri, dopo una parentesi accademica e una prima bozza di "pensiero strategico delle tre A" redatte dal Prof. Schiuma, la cui esperienza è durata 14 mesi per poi essere seppellita viva dalla mattina alla sera, oggi si cambia strategia senza avere una strategia effettiva. La prova ? Ad oggi si fa strategia senza che i progettisti dei tre Piani di Programmazione Karrer, Properzi e Nigro dialogano tra loro. Oggi si rispolvera il Piano Karrer e le indicazioni delle Agenzie di Rating, mattoni da far paura alla Treccani. Il Piano Strategico, al massimo, può tracciare l'orizzonte temporale di 10 anni. Che senso ha sventolare un documento che dovrebbe valere 10 anni e ha già 10 anni di vita? L'Amministrazione De Ruggieri copre la propria inattività e mancanza di "testa" mettendo in circolo moneta fuori corso, questa è la verità. Il tempo trascorre e per questa amministrazione occorre che i cittadini imparino a memoria 500 pagine di analisi e ipotesi di linee di sviluppo scritte anche con algoritmi matematici per poi, tra altri 10 anni, arrivare ad individuare la via, che non sia la stessa che porta oggi alla fuga dalla Basilicata. Non entro qui nel merito se il Titolo ECOC 2019 sia stato conquistato per merito o per fortuna o per unicità del luogo ma il dato di fatto è che esso ha pesantemente influito sulle potenzialità di sviluppo di Matera e nessun piano strategico serio può prescinderne. Il Titolo ECOC2019 non esisteva e non era prevedibile nel 2008, quando è stato elaborato il piano Karrer, che già solo per questo è oggi obsoleto.

In ultimo leggo dal comunicato Confapi che l'attuazione del Piano Strategico prevede l'adozione della finanza di progetto. L'attuazione di opere pubbliche con questo strumento risale ai tempi in cui il nostro Sindaco era un adolescente della politica. Per un numero stabilito di anni il piano, quindi, deve presuppore un'attività economica che genera una vendita certa ad un prezzo fissato, e tale vendita dovrebbe essere costante nell'anno e per tutti gli anni. Le esperienze di finanza di progetto hanno sempre avuto ad oggetto costruzione di cimiteri, di parcheggi pubblici ma nel vero centro storico delle città (basta vedere l'esempio del parcheggio di via Saragat a Matera, poco distante dal centro e poco utilizzato), pubblica illuminazione o strutture sanitarie legate ai LEA. Le scarne notizie trapelate fanno intendere che il Comune di Matera vorrebbe affidare con un Progetto di Finanza la riqualificazione dell'XXI Settembre. Intanto occorre capire se si parla di fabbricato o della più ampia area edilizia circostante. Sarò curioso di leggere dallo studio di fattibilità, quando potremo leggerlo, quali entrate certe , costanti, e a prezzo stabilito "reggano" lo stesso piano".
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