Politica
Allarme discarica comunale
Pedicini lancia la provocazione in consiglio comunale
Matera - venerdì 21 novembre 2014
10.08
"Il percolato forma ormai un lago di due metri. E' stato tutto captato? Occorre eseguire uno studio di fattibilità, e decidere se convenga economicamente mantenere una discarica che non può più accogliere rifiuti o esternalizzare l'impianto di compostaggio".
Il grido d'allarme del consigliere Adriano Pedicini sul sito del borgo La Martella scuote il consiglio comunale e anima un'accesa discussione su cui secondo l'esponente del centrodestra si avverte la mancanza di un'apposita commissione da oltre un anno. "Un impianto gestito con superficialità – denuncia – il cui piano di gestione non è stato adempiuto, mentre il servizio di raccolta in cinque anni è stato disastroso". Alla fine della discussione l'ordine del giorno viene respinto, ma al sindaco Adduce che suggerisce di attendere le determinazioni di Regione e Provincia, Pedicini replica: "Non potete sempre rinviare tutto e programmare sul nulla".
"Tutto tace come se tutto filasse liscio, l'amministrazione non si pronuncia più a riguardo - dichiara a Materalife il consigliere di Forza Italia - la dura realtà è invece che la discarica è colma e, se non si interviene immediatamente, non vi sarà più spazio per conferire rifiuti".
L'ultima volta che si è parlato dell'argomento è stato a metà settembre quando, non senza polemiche, fu approvata la variazione alla previsione di bilancio 2014 che destinava 100.000 euro a favore della discarica e a discapito di altri interventi di riqualificazione urbana. In tale data l'Amministrazione si rese conto dell'urgenza di affidare incarichi professionali utili a mettere in sicurezza l'impianto e ottenere così l'Aia dalla Regione Basilicata. Gli attacchi allora furono bipartisan. "Questi centomila euro potevano tranquillamente essere previsti, è un settore in crisi da tempo, ma quest'Amministrazione non conosce programmazione o pianificazione - tuonarono i consiglieri Paterino (Gruppo Misto) e Pedicini.
"La situazione attuale della discarica vede saturo anche il quinto e ultimo settore disponibile - spiega il capogruppo Pedicini - non rimane che utilizzare un piccolo subsettore che però contiene 30.000 metri cubi di percolato, liquido che trae prevalentemente origine dall'infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi". Il bando per l'affidamento dei lavori di prelievo, trasporto e smaltimento di questa sostanza fu indetto dall'Amministrazione nel mese di Febbraio 2014, ma soltanto pochi giorni fa, a distanza di otto mesi, la Regione Basilicata ha dato parere positivo ad avviare l'aspirazione del liquido, "un servizio che ha costi elevati, è necessario più di un milione di euro, soldi che non abbiamo e non sappiamo se li riceveremo dalla Regione".
"E' chiaro che la gestione dei rifiuti non risulta essere una priorità per gli uffici comunali, le politiche ambientali sono state un fallimento totale e l'onere maggiore è in capo alla gestione politica regionale, provinciale e comunale - continua Pedicini - perchè quando si parla di 'discarica', si parla dello stadio terminale del sistema dei rifiuti, la vera responsabilità di quest'Amministrazione è stata quella di non aver saputo spingere per una vera raccolta differenziata, nel non aver fatto nulla per pressare al rispetto di quanto programmato nel bando di gara. Riuso, riciclo parole usate ed abusate da una amministrazione che sino ad oggi ha conferito in discarica volumetrie che poteva fortemente ridurre".
Sui numeri della raccolta differenziata vi sono dati contrastanti, "alle mie interrogazioni danno numeri che sono fantascienza, parlano di oltre il 30-35%; secondo i miei dati, invece, non supera il 20%. Secondo esperti e analisti della materia siamo su quei livelli, ma, in ogni caso, entro la fine dell'anno avremmo dovuto raggiungere il 60%, non siamo neanche alla metà del valore al quale la commissione e il bando di gara ci imponevano di giungere".
Il consigliere Pedicini conclude, dunque, affermando che l'ordine del giorno da lui presentato rappresenta più che altro una provocazione al sindaco Adduce colpevole "di non aver saputo fare scelte oculate in materia di assessori" avvalendosi di Giunte che "procedono senza alcuna pianificazione e in cui regna il caos".
Il grido d'allarme del consigliere Adriano Pedicini sul sito del borgo La Martella scuote il consiglio comunale e anima un'accesa discussione su cui secondo l'esponente del centrodestra si avverte la mancanza di un'apposita commissione da oltre un anno. "Un impianto gestito con superficialità – denuncia – il cui piano di gestione non è stato adempiuto, mentre il servizio di raccolta in cinque anni è stato disastroso". Alla fine della discussione l'ordine del giorno viene respinto, ma al sindaco Adduce che suggerisce di attendere le determinazioni di Regione e Provincia, Pedicini replica: "Non potete sempre rinviare tutto e programmare sul nulla".
"Tutto tace come se tutto filasse liscio, l'amministrazione non si pronuncia più a riguardo - dichiara a Materalife il consigliere di Forza Italia - la dura realtà è invece che la discarica è colma e, se non si interviene immediatamente, non vi sarà più spazio per conferire rifiuti".
L'ultima volta che si è parlato dell'argomento è stato a metà settembre quando, non senza polemiche, fu approvata la variazione alla previsione di bilancio 2014 che destinava 100.000 euro a favore della discarica e a discapito di altri interventi di riqualificazione urbana. In tale data l'Amministrazione si rese conto dell'urgenza di affidare incarichi professionali utili a mettere in sicurezza l'impianto e ottenere così l'Aia dalla Regione Basilicata. Gli attacchi allora furono bipartisan. "Questi centomila euro potevano tranquillamente essere previsti, è un settore in crisi da tempo, ma quest'Amministrazione non conosce programmazione o pianificazione - tuonarono i consiglieri Paterino (Gruppo Misto) e Pedicini.
"La situazione attuale della discarica vede saturo anche il quinto e ultimo settore disponibile - spiega il capogruppo Pedicini - non rimane che utilizzare un piccolo subsettore che però contiene 30.000 metri cubi di percolato, liquido che trae prevalentemente origine dall'infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi". Il bando per l'affidamento dei lavori di prelievo, trasporto e smaltimento di questa sostanza fu indetto dall'Amministrazione nel mese di Febbraio 2014, ma soltanto pochi giorni fa, a distanza di otto mesi, la Regione Basilicata ha dato parere positivo ad avviare l'aspirazione del liquido, "un servizio che ha costi elevati, è necessario più di un milione di euro, soldi che non abbiamo e non sappiamo se li riceveremo dalla Regione".
"E' chiaro che la gestione dei rifiuti non risulta essere una priorità per gli uffici comunali, le politiche ambientali sono state un fallimento totale e l'onere maggiore è in capo alla gestione politica regionale, provinciale e comunale - continua Pedicini - perchè quando si parla di 'discarica', si parla dello stadio terminale del sistema dei rifiuti, la vera responsabilità di quest'Amministrazione è stata quella di non aver saputo spingere per una vera raccolta differenziata, nel non aver fatto nulla per pressare al rispetto di quanto programmato nel bando di gara. Riuso, riciclo parole usate ed abusate da una amministrazione che sino ad oggi ha conferito in discarica volumetrie che poteva fortemente ridurre".
Sui numeri della raccolta differenziata vi sono dati contrastanti, "alle mie interrogazioni danno numeri che sono fantascienza, parlano di oltre il 30-35%; secondo i miei dati, invece, non supera il 20%. Secondo esperti e analisti della materia siamo su quei livelli, ma, in ogni caso, entro la fine dell'anno avremmo dovuto raggiungere il 60%, non siamo neanche alla metà del valore al quale la commissione e il bando di gara ci imponevano di giungere".
Il consigliere Pedicini conclude, dunque, affermando che l'ordine del giorno da lui presentato rappresenta più che altro una provocazione al sindaco Adduce colpevole "di non aver saputo fare scelte oculate in materia di assessori" avvalendosi di Giunte che "procedono senza alcuna pianificazione e in cui regna il caos".