Politica
Adduce traccia un bilancio dei 5 anni di amministrazione
"Lascio in eredità la nomina a Capitale Europea della Cultura e tutti i conti in ordine"
Matera - sabato 24 gennaio 2015
16.25
"Fare il sindaco di Matera è un privilegio e l'ho fatto con entusiasmo". Salvatore Adduce e cinque anni di amministrazione. Il sindaco uscente di Matera fa un bilancio del lavoro svolto dal 2009 al 2014. Un percorso indissolubilmente legato alla candidatura della città a Capitale Europea della Cultura, sicuramente il fiore all'occhiello del mandato.
"Sono stati cinque anni impegnativi, di lavoro intenso - ha dichiarato ai giornalisti il sindaco, questa mattina, in conferenza - ma alla fine posso affermare di aver restituito alla politica la dignità che merita".
Cosa è accaduto in questi 5 anni? Al netto del successo di Capitale Europea della Cultura nel 2019, l'orgoglio di Adduce è per la virtuosa gestione finanziaria. "Nonostante il taglio di 15 milioni di euro dei fondi provenienti dallo Stato, possiamo vantarci di lasciare in eredità una città con i conti in ordine grazie al lavoro intelligente che abbiamo fatto sul bilancio. Abbiamo affrontato tutte le criticità, dal sistema del trasporto pubblico alle politiche sociali fino alla riqualificazione urbana e scolastica, e ci siamo potuti permettere anche di anticipare dalle casse comunali fondi che dovrebbero arrivare dalla Regione e dalla Provincia e che non ci sono ancora stati rimborsati", ha evidenziato il sindaco.
Si poteva fare di più? "Gran parte di ciò che non abbiamo fatto è stato dovuto al Patto di stabilità, una delle cose più disgraziate con cui abbiamo dovuto fare i conti, ma lo abbiamo monitorato giorno per giorno e non abbiamo fatto l'errore di appaltare opere che sapevamo poi di non poter pagare. Il Comune di Matera può vantare un ritardo massimo di 35 giorni nei pagamenti, consapevole che altrimenti si mette a repentaglio la vita delle imprese stesse".
A tutti i consiglieri che nel corso dei cinque anni hanno fatto presente le inadempienze dell'amministrazione comunale il sindaco ha risposto che "al di là delle buche per strada, pur importanti, il bene collettivo della città sono le casse comunali e quelle sono sempre state in ordine al contrario di tanti altri Comuni che sono andati in fallimento".
Assodati i successi e gli obiettivi raggiunti, però, non mancano le note dolenti di questi cinque anni di amministrazione evidenziate dai giornalisti nella seconda parte della conferenza: dal sistema di raccolta e smaltimento rifiuti, alla mancanza di una pianificazione (ancora non sono stati approvati un piano strutturale e un regolamento urbanistico della città), dall'eliminazione dell'ufficio Sassi ad alcuni investimenti effettuati ma mal finalizzati, basti pensare alla pista ciclabile.
Infine, alla domanda su quale sarà il candidato sindaco del Partito Democratico alle prossime elezioni amministrative di Maggio, Adduce ha risposto che "il dibattito è ancora in corso e non tocca a me decidere. Intanto io continuo a lavorare come il primo giorno. Il voto che mi darei al termine del mandato? Sette e mezzo!".
"Sono stati cinque anni impegnativi, di lavoro intenso - ha dichiarato ai giornalisti il sindaco, questa mattina, in conferenza - ma alla fine posso affermare di aver restituito alla politica la dignità che merita".
Cosa è accaduto in questi 5 anni? Al netto del successo di Capitale Europea della Cultura nel 2019, l'orgoglio di Adduce è per la virtuosa gestione finanziaria. "Nonostante il taglio di 15 milioni di euro dei fondi provenienti dallo Stato, possiamo vantarci di lasciare in eredità una città con i conti in ordine grazie al lavoro intelligente che abbiamo fatto sul bilancio. Abbiamo affrontato tutte le criticità, dal sistema del trasporto pubblico alle politiche sociali fino alla riqualificazione urbana e scolastica, e ci siamo potuti permettere anche di anticipare dalle casse comunali fondi che dovrebbero arrivare dalla Regione e dalla Provincia e che non ci sono ancora stati rimborsati", ha evidenziato il sindaco.
Si poteva fare di più? "Gran parte di ciò che non abbiamo fatto è stato dovuto al Patto di stabilità, una delle cose più disgraziate con cui abbiamo dovuto fare i conti, ma lo abbiamo monitorato giorno per giorno e non abbiamo fatto l'errore di appaltare opere che sapevamo poi di non poter pagare. Il Comune di Matera può vantare un ritardo massimo di 35 giorni nei pagamenti, consapevole che altrimenti si mette a repentaglio la vita delle imprese stesse".
A tutti i consiglieri che nel corso dei cinque anni hanno fatto presente le inadempienze dell'amministrazione comunale il sindaco ha risposto che "al di là delle buche per strada, pur importanti, il bene collettivo della città sono le casse comunali e quelle sono sempre state in ordine al contrario di tanti altri Comuni che sono andati in fallimento".
Assodati i successi e gli obiettivi raggiunti, però, non mancano le note dolenti di questi cinque anni di amministrazione evidenziate dai giornalisti nella seconda parte della conferenza: dal sistema di raccolta e smaltimento rifiuti, alla mancanza di una pianificazione (ancora non sono stati approvati un piano strutturale e un regolamento urbanistico della città), dall'eliminazione dell'ufficio Sassi ad alcuni investimenti effettuati ma mal finalizzati, basti pensare alla pista ciclabile.
Infine, alla domanda su quale sarà il candidato sindaco del Partito Democratico alle prossime elezioni amministrative di Maggio, Adduce ha risposto che "il dibattito è ancora in corso e non tocca a me decidere. Intanto io continuo a lavorare come il primo giorno. Il voto che mi darei al termine del mandato? Sette e mezzo!".