Territorio
Acque del Pertusillo, che fine hanno fatto i controlli?
Marmo: Verificare la qualità dell'acqua destinata ai pugliesi
Matera - lunedì 27 giugno 2016
12.04
"Si chiede di conoscere le risultanze e i dati delle analisi e ispezioni compiute da Arpa Puglia-in auspicabile sinergia con AQL e Arpa Basilicata- sulla qualità dell'acqua che sgorga dai rubinetti delle famiglie pugliesi". Questa la richiesta inoltrata dal consigliere regionale pugliese Nino Marmo (Forza Italia) nell'interrogazione urgente inviata ai presidenti del Consiglio e della Giunta regionale pugliese.
L'acqua è quella depositata nel bacino lucano del Pertusillo, territorio di Grumento, prelevata dall'Acquedotto lucano e distribuita in Basilicata mentre il 60% all'Acquedotto pugliese spa. Quest'ultimo rifornisce con la medesima acqua per uso potabile i cittadini della Puglia e anche della Campania.
Nel corso degli ultimi quattro anni dentro l'invaso situato in Val d'Agri, a pochi passi dal giacimento di idrocarburi in terraferma probabilmente più grande d'Europa gestito da Eni spa, si sono verificate anomale morie di carpe e un sospetto proliferare di alghe.
"Si sono rincorsi e sovrapposti dati allarmanti relativi alla qualità dell'acqua presente in diga – scrive ora il consigliere Marno - I monitoraggi fatti da organismi privati contrasterebbero in tutto o in parte con i rilievi ufficiali dell'Arpab(agenzia per l'ambiente della Basilicata). A seguito delle numerose polemiche scoppiate dentro e fuori i mass media anche l'Arpab, previe analisi svolte nel luglio 2011 e nel marzo 2012, avrebbe certificato la presenza di concentrazioni di idrocarburi e metalli pesanti".
Dati che sarebbero stati sminuiti dalla stessa Arpab e dalla Regione Basilicata.
Risale invece a febbraio 2015 la decisione da parte dell'Unione europea di aprire un'indagine per verificare la situazione ambientale del Pertusillo e della Val d'Agri.
Quindi in data 15 marzo 2016 il Consiglio regionale pugliese ratifica, all'unanimità, una mozione con la quale impegna la Giunta ad attivare ogni utile iniziativa in sede regionale, nazionale e europea per "… accertare una volta per tutte anche attraverso controlli dell'Arpa Puglia congiuntamente alla struttura omologa della Regione Basilicata(già entrambe sollecitate tramite ordine del giorno del Consiglio regionale del 20/01/2015) se la Diga del Pertusillo costituisca o meno un invaso fonte di elementi tossici e gravemente nocivi per la salute dei pugliesi che acquistano e utilizzano quell'acqua come potabile… e a relazionare in Consiglio entro 90 giorni, per fornire i dati acquisiti dagli organismi tecnici incaricati, onde eliminare ogni possibile dubbio sulla problematica sollevata".
Ad oggi nulla è stato deciso. Al presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo e del presidente della Giunta Michele Emiliano il compito di dare spiegazioni.
L'acqua è quella depositata nel bacino lucano del Pertusillo, territorio di Grumento, prelevata dall'Acquedotto lucano e distribuita in Basilicata mentre il 60% all'Acquedotto pugliese spa. Quest'ultimo rifornisce con la medesima acqua per uso potabile i cittadini della Puglia e anche della Campania.
Nel corso degli ultimi quattro anni dentro l'invaso situato in Val d'Agri, a pochi passi dal giacimento di idrocarburi in terraferma probabilmente più grande d'Europa gestito da Eni spa, si sono verificate anomale morie di carpe e un sospetto proliferare di alghe.
"Si sono rincorsi e sovrapposti dati allarmanti relativi alla qualità dell'acqua presente in diga – scrive ora il consigliere Marno - I monitoraggi fatti da organismi privati contrasterebbero in tutto o in parte con i rilievi ufficiali dell'Arpab(agenzia per l'ambiente della Basilicata). A seguito delle numerose polemiche scoppiate dentro e fuori i mass media anche l'Arpab, previe analisi svolte nel luglio 2011 e nel marzo 2012, avrebbe certificato la presenza di concentrazioni di idrocarburi e metalli pesanti".
Dati che sarebbero stati sminuiti dalla stessa Arpab e dalla Regione Basilicata.
Risale invece a febbraio 2015 la decisione da parte dell'Unione europea di aprire un'indagine per verificare la situazione ambientale del Pertusillo e della Val d'Agri.
Quindi in data 15 marzo 2016 il Consiglio regionale pugliese ratifica, all'unanimità, una mozione con la quale impegna la Giunta ad attivare ogni utile iniziativa in sede regionale, nazionale e europea per "… accertare una volta per tutte anche attraverso controlli dell'Arpa Puglia congiuntamente alla struttura omologa della Regione Basilicata(già entrambe sollecitate tramite ordine del giorno del Consiglio regionale del 20/01/2015) se la Diga del Pertusillo costituisca o meno un invaso fonte di elementi tossici e gravemente nocivi per la salute dei pugliesi che acquistano e utilizzano quell'acqua come potabile… e a relazionare in Consiglio entro 90 giorni, per fornire i dati acquisiti dagli organismi tecnici incaricati, onde eliminare ogni possibile dubbio sulla problematica sollevata".
Ad oggi nulla è stato deciso. Al presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo e del presidente della Giunta Michele Emiliano il compito di dare spiegazioni.