Territorio
Acito (FI): “bisogna effettuare la bonifica del Torrente Gravina”
Il consigliere regionale lo chiede all’assessore all’ambiente Gianni Rosa
Matera - lunedì 15 luglio 2019
16.22
Il torrente gravina versa in condizioni pessime e non è un bello spettacolo né per gli occhi, né per il naso dei poveri turisti del parco della Murgia Materana che attraversano il ponte sul corso d'acqua. Ecco perché è necessario che la questione della bonifica del torrente torni ad essere prioritaria.
Un rio che è investito da incessanti scarichi di rifiuti fecali e da un'abbondante presenza di schiume maleodoranti che lo rendono uno spettacolo indecoroso.
Ad accendere i riflettori sulla vicenda è stato il consigliere regionale di Forza Italia, Enzo Acito.
Acito, in una nota inviata all'Assessore Regionale Gianni Rosa, competente per Ambiente ed Energia, ha evidenziato la necessità di correre ai ripari effettuando quella bonifica che orami da tempo ha fatto il suo percorso burocratico nelle stanze dei palazzi di governo e che adesso non può più essere rimandata oltre.
Infatti, ricorda Acito, dalla conferenza di servizio del marzo 2017, alla quale parteciparono i responsabili delle regioni Puglia e Basilicata, dell'Acquedotto Pugliese e dell' Acquedotto Lucano, della Provincia di Matera, del Consorzio di Bonifica Terre d'Apulia, dell' ARPAB, dell' Ente Parco della Murgia Materana e del Comune di Matera, dopo aver individuato le cause e aver stabilito i tempi di conclusione della bonifica del torrente, previsti per il dicembre del 2018, a distanza di due anni, nulla è stato fatto.
Gli elementi scatenanti l'inquinamento del torrente sono da ricercarsi principalmente sia nell'affluente Jesce: con gli scarichi della zona industriale e del comune di Altamura; sia negli scarichi delle acque reflue dell'abitato di Matera; ma anche da quelli provenienti dalle numerose aziende agricole disseminate lungo il percorso del torrente Gravina e delle acque dello Jesce che finiscono in esso.
Senza tener conto dei possibili sversamenti abusivi e delle rotture ai tronchi fognari che è facile vadano a finire direttamente nel torrente.
Insomma, una situazione grave, per il fiumiciattolo che scorre nei canyon all'interno della Murgia, alla quale le istituzioni preposte devono porre rimedio quanto prima.
"Ad oggi il sistema coordinato non ha, evidentemente, raggiunto il risultato concordato, per cui si chiede la convocazione urgente di un ulteriore tavolo dove gli stessi soggetti, prima indicati, devono rappresentare i motivi del mancato raggiungimento degli obiettivi, rappresentarne le criticità e definire i tempi strettamente necessari per accelerare, definitivamente, il processo di disinquinamento del torrente Gravina" – ha concluso il consigliere regionale Enzo Acito, apparso determinato nella volontà di porre rimedio a questo dramma ambientale.
Un rio che è investito da incessanti scarichi di rifiuti fecali e da un'abbondante presenza di schiume maleodoranti che lo rendono uno spettacolo indecoroso.
Ad accendere i riflettori sulla vicenda è stato il consigliere regionale di Forza Italia, Enzo Acito.
Acito, in una nota inviata all'Assessore Regionale Gianni Rosa, competente per Ambiente ed Energia, ha evidenziato la necessità di correre ai ripari effettuando quella bonifica che orami da tempo ha fatto il suo percorso burocratico nelle stanze dei palazzi di governo e che adesso non può più essere rimandata oltre.
Infatti, ricorda Acito, dalla conferenza di servizio del marzo 2017, alla quale parteciparono i responsabili delle regioni Puglia e Basilicata, dell'Acquedotto Pugliese e dell' Acquedotto Lucano, della Provincia di Matera, del Consorzio di Bonifica Terre d'Apulia, dell' ARPAB, dell' Ente Parco della Murgia Materana e del Comune di Matera, dopo aver individuato le cause e aver stabilito i tempi di conclusione della bonifica del torrente, previsti per il dicembre del 2018, a distanza di due anni, nulla è stato fatto.
Gli elementi scatenanti l'inquinamento del torrente sono da ricercarsi principalmente sia nell'affluente Jesce: con gli scarichi della zona industriale e del comune di Altamura; sia negli scarichi delle acque reflue dell'abitato di Matera; ma anche da quelli provenienti dalle numerose aziende agricole disseminate lungo il percorso del torrente Gravina e delle acque dello Jesce che finiscono in esso.
Senza tener conto dei possibili sversamenti abusivi e delle rotture ai tronchi fognari che è facile vadano a finire direttamente nel torrente.
Insomma, una situazione grave, per il fiumiciattolo che scorre nei canyon all'interno della Murgia, alla quale le istituzioni preposte devono porre rimedio quanto prima.
"Ad oggi il sistema coordinato non ha, evidentemente, raggiunto il risultato concordato, per cui si chiede la convocazione urgente di un ulteriore tavolo dove gli stessi soggetti, prima indicati, devono rappresentare i motivi del mancato raggiungimento degli obiettivi, rappresentarne le criticità e definire i tempi strettamente necessari per accelerare, definitivamente, il processo di disinquinamento del torrente Gravina" – ha concluso il consigliere regionale Enzo Acito, apparso determinato nella volontà di porre rimedio a questo dramma ambientale.