Territorio
A Matera l’Anci Basilicata in piazza contro l’Imu agricola
La protesta è prevista per il 7 marzo. Adduce: “Noi sindaci non siamo meri gabellieri”.
Matera - mercoledì 4 marzo 2015
14.53
Fermenta la protesta contro l'Imu agricola da parte dei sindaci lucani.
A Matera, sabato 7 marzo, è previsto il corteo dei comuni e degli agricoltori lucani per manifestare contro la tassa dell'Imu sui terreni agricoli. La protesta partirà da piazza Pascoli, alle ore 9.30, per poi confluire in piazza Vittorio Veneto, dove sarà allestito un palco.
Ad annunciare la manifestazione, in conferenza stampa, sono stati gli stessi primi cittadini lucani con a capo il presidente dell'Anci Basilicata, Salvatore Adduce. Sulla questione Imu agricola l'indignazione è totale da parte di tutti i sindaci che ormai sono sul piede di guerra e non tollerano più il ruolo di "meri gabellieri".
"La Basilicata, in rapporto al suo territorio molto ampio – afferma Adduce - è chiamata a pagare un conto salatissimo. Questa vicenda è davvero incresciosa". Ed entra nello specifico: "Grazie alla nostra grande protesta e al ricorso presentato al Tar il decreto iniziale è stato modificato. Se questo non fosse accaduto la Basilicata avrebbe pagato un conto di circa 12 milioni di euro distribuiti su 53 comuni. Oggi I 23 comuni interessati da questo provvedimento sono chiamati a togliere dai loro bilanci una cifra altissima di circa 8 milioni di euro di cui 5 per i 10 comuni della provincia di Matera e 3 per i 13 comuni della provincia di Potenza". Questo, però "non ha impedito al Mef, il Ministero dell'Economia e delle Finanza, di effettuare già il prelievo dalle casse dei comuni. Il 28 novembre il governo ha sottratto la cifra corrispondente calcolata semplicemente in via statistica e presuntiva dal fondo di riequilibro, fondo attraverso il quale lo Stato trasferisce le risorse agli enti locali".
Altre anomalie sono contenute nei provvedimenti, come "la difficoltà a rintracciare i legittimi proprietari" e "problemi di carattere ereditario". Ma la questione è soprattutto politica: "Noi sindaci non possiamo essere trattati da meri gabellieri. Sono anni che le amministrazioni locali si trovano a fronteggiare una crisi condivisa con lo Stato. Ma adesso noi reputiamo di aver già dato abbondantemente". Ed aggiunge: "E' impossibile ed incongruo pretendere dai comuni delle tali somme. E' indispensabile che il governo trovi altrove le risorse".
Dunque quali le proposte da parte dell'Anci Basilicata? Adduce risponde piccato: "Bisogna rivedere la tabella ed escludere la Basilicata dal pagamento dell'Imu agricola, perché già di per se il territorio lucano è svantaggiato". E conclude: " E' una situazione inaccettabile, per questa ragione i comuni lucani non si arrenderanno e faranno ricorso nuovamente al Tar del Lazio se la situazione rimarrà immutata".
A Matera, sabato 7 marzo, è previsto il corteo dei comuni e degli agricoltori lucani per manifestare contro la tassa dell'Imu sui terreni agricoli. La protesta partirà da piazza Pascoli, alle ore 9.30, per poi confluire in piazza Vittorio Veneto, dove sarà allestito un palco.
Ad annunciare la manifestazione, in conferenza stampa, sono stati gli stessi primi cittadini lucani con a capo il presidente dell'Anci Basilicata, Salvatore Adduce. Sulla questione Imu agricola l'indignazione è totale da parte di tutti i sindaci che ormai sono sul piede di guerra e non tollerano più il ruolo di "meri gabellieri".
"La Basilicata, in rapporto al suo territorio molto ampio – afferma Adduce - è chiamata a pagare un conto salatissimo. Questa vicenda è davvero incresciosa". Ed entra nello specifico: "Grazie alla nostra grande protesta e al ricorso presentato al Tar il decreto iniziale è stato modificato. Se questo non fosse accaduto la Basilicata avrebbe pagato un conto di circa 12 milioni di euro distribuiti su 53 comuni. Oggi I 23 comuni interessati da questo provvedimento sono chiamati a togliere dai loro bilanci una cifra altissima di circa 8 milioni di euro di cui 5 per i 10 comuni della provincia di Matera e 3 per i 13 comuni della provincia di Potenza". Questo, però "non ha impedito al Mef, il Ministero dell'Economia e delle Finanza, di effettuare già il prelievo dalle casse dei comuni. Il 28 novembre il governo ha sottratto la cifra corrispondente calcolata semplicemente in via statistica e presuntiva dal fondo di riequilibro, fondo attraverso il quale lo Stato trasferisce le risorse agli enti locali".
Altre anomalie sono contenute nei provvedimenti, come "la difficoltà a rintracciare i legittimi proprietari" e "problemi di carattere ereditario". Ma la questione è soprattutto politica: "Noi sindaci non possiamo essere trattati da meri gabellieri. Sono anni che le amministrazioni locali si trovano a fronteggiare una crisi condivisa con lo Stato. Ma adesso noi reputiamo di aver già dato abbondantemente". Ed aggiunge: "E' impossibile ed incongruo pretendere dai comuni delle tali somme. E' indispensabile che il governo trovi altrove le risorse".
Dunque quali le proposte da parte dell'Anci Basilicata? Adduce risponde piccato: "Bisogna rivedere la tabella ed escludere la Basilicata dal pagamento dell'Imu agricola, perché già di per se il territorio lucano è svantaggiato". E conclude: " E' una situazione inaccettabile, per questa ragione i comuni lucani non si arrenderanno e faranno ricorso nuovamente al Tar del Lazio se la situazione rimarrà immutata".