Vita di città
"A Matera ci si ammala di tumori a norma di legge"
Il duro attacco di Legambiente alla Italcementi e non solo
Matera - sabato 3 maggio 2014
3.31
Duro attacco del responsabile materano di Legambiente, il disaster manager Pio Acito alla richiesta di aumento di utilizzo di Combustibili Solidi Secondari (CSS) da parte della Italcementi.
"Oggi, ma è così da molti e molti anni, nel cementificio di Matera, lì sulla Murgia azzeccato al Parco, si bruciano 12.000 tonnellate di rifiuti l'anno con tutti i pareri e le legittimazioni a posto. 12.000 tonnellate di copertoni vecchi (utilizzabili anche nei fondi stradali), plastiche (recuperabili e/o ricilabili), fanghi di depurazione (sarebbero rifiuti speciali da smaltire con tecniche opportune), residui di altre produzioni (vernici, cartiere, concerie, etc) sono bruciati per circa 300 giorni l'anno. 12milioni di chili (12.000x1.000) divisi per 300 giornate operative dello stabilimento fanno esattamente 40mila chili al giorno".
"Nella cementeria di Matera si bruciano tutte quelle cose con l'aggiunta di molte decine di migliaia di tonnellate di pet coke: la feccia del petrolio dal quale riescono a spremere ancora energia e soldi avvelenando aria e suolo. Lo stesso pet coke/schifezza che la vicina Ila Laterizi vuole bruciare a ridosso del borgo Venusio, già avvelenato da anni ed anni di emissioni mortali quasi mai controllate. Le emissioni delle auto sono sempre a norma di legge, persino le sigarette emettono veleni nel limiti di norma. Una fornace di cementeria quante auto vale e quanti pacchetti di sigarette? Ed è così che a Matera ci si ammala e si muore di tumori vari a norma di legge".
"I CSS? I Combustibili Solidi Secondari non sono altro che una parte dei rifiuti urbani che i Cittadini conferiscono al servizio di raccolta pubblico per il loro corretto smaltimento. Si chiama CSS e non monnezza perchè con un accordo tra cementieri ed un ministro di un qualunque governo (ministero dell'ambiente decreto n. 22/2013) si è valutato che non si poteva dire che si autorizzava la combustione dei rifiuti, suonava male ed allora hanno ribattezzato una parte di rifiuti: CSS. A Matera l'Italcementi, il signor Pesenti, chiede di aggiungere, alle 12mila tonnellate di schifezze che già brucia, altre 48mila tonnellate di CSS".
"I CSS si dovrebbero poter bruciare dopo aver tolto dai rifiuti urbani "tutto" il recuperabile, il riciclabile, il riutilizzabile ed allora entrano in gioco: il sistema di raccolta e smaltimento dei rifuti ed i comportamenti virtuosi dei Cittadini. Se non vogliamo che si brucino rifuti, semplicemente non dobbiamo produrre rifiuti da bruciare. Come? Ogni Cittadino materano produce 335 kg/anno di rifiuti, diciamo per semplificare che produce un chilo di monnezza al giorno. Secondo il CONAI e secondo noi, con una buona raccolta differenziata ed un buon sistema di smaltimento si potrebbe arrivare nel tempo di due anni a percentuali di differenziato e con un residuo di indifferenziato di circa il 25-30%; ma non tutto l'indifferenziato può diventare CSS". (vedi approfondimento a destra)
"Consideriamo che a Matera possa diventare un buon CSS il 50% del non riciclabile, non recuperabile, non riutilizzabile, insomma il 50% del 30% residuo, quindi ogni Cittadino materano potrebbe fornire ogni anno 50,25 chili di buon CSS che moltiplicati per 60mila fanno 3.015.000 chili l'anno ossia 3.015 tonnellate. Rispetto ad una richiesta ed un fabbisogno documentato di 60mila tonnellate/anno di cosa stiamo parlando? Ci vorrebbero 20 Città come Matera o una Città da un milione duecento mila abitanti per soddisfare l'appetito energetico della cementeria nel Parco o ci vorrebbero decine di camion che trasportano monnezza selezionata ogni giorno da ogni parte d'Italia verso Matera".
"E delle emissioni? Rispetto alla combustione del metano, il miscuglio di rifiuti comunque definiti, produce una varietà di componenti inquinanti persino difficili da individuare. Conosciamo bene la cronica impotenza delle strutture pubbliche (ARPAB) nel poter effettuare seri controlli in entrata ai forni o in uscita ai camini, nei depositi al suolo, nei grassi alimentari, nelle falde idriche. Consideriamo, poi che le amministrazioni guardano con "assoluta fiducia" (sic!) al monitoraggio dell'aria effettuato direttamente dalla cementeria. Noi fiducia non ne abbiamo, e poi perchè dovremmo averla? Legambiente Matera ha verificato e reso pubblico che tutto quello che i Cittadini materani infilano nei cassonetti è assolutamente recuperabile, riciclabile, riutilizzabile e che il residuo idoneo a trasformarsi in CSS è quasi vicino allo zero; si tratta di effettuare una permanente campagna sul NON comprare rifiuti, una corretta cernita a valle dopo aver promosso e realizzato una seria raccolta diffenziata. Ma non dovevamo drenare turismo e turismo culturale?"
"Oggi, ma è così da molti e molti anni, nel cementificio di Matera, lì sulla Murgia azzeccato al Parco, si bruciano 12.000 tonnellate di rifiuti l'anno con tutti i pareri e le legittimazioni a posto. 12.000 tonnellate di copertoni vecchi (utilizzabili anche nei fondi stradali), plastiche (recuperabili e/o ricilabili), fanghi di depurazione (sarebbero rifiuti speciali da smaltire con tecniche opportune), residui di altre produzioni (vernici, cartiere, concerie, etc) sono bruciati per circa 300 giorni l'anno. 12milioni di chili (12.000x1.000) divisi per 300 giornate operative dello stabilimento fanno esattamente 40mila chili al giorno".
"Nella cementeria di Matera si bruciano tutte quelle cose con l'aggiunta di molte decine di migliaia di tonnellate di pet coke: la feccia del petrolio dal quale riescono a spremere ancora energia e soldi avvelenando aria e suolo. Lo stesso pet coke/schifezza che la vicina Ila Laterizi vuole bruciare a ridosso del borgo Venusio, già avvelenato da anni ed anni di emissioni mortali quasi mai controllate. Le emissioni delle auto sono sempre a norma di legge, persino le sigarette emettono veleni nel limiti di norma. Una fornace di cementeria quante auto vale e quanti pacchetti di sigarette? Ed è così che a Matera ci si ammala e si muore di tumori vari a norma di legge".
"I CSS? I Combustibili Solidi Secondari non sono altro che una parte dei rifiuti urbani che i Cittadini conferiscono al servizio di raccolta pubblico per il loro corretto smaltimento. Si chiama CSS e non monnezza perchè con un accordo tra cementieri ed un ministro di un qualunque governo (ministero dell'ambiente decreto n. 22/2013) si è valutato che non si poteva dire che si autorizzava la combustione dei rifiuti, suonava male ed allora hanno ribattezzato una parte di rifiuti: CSS. A Matera l'Italcementi, il signor Pesenti, chiede di aggiungere, alle 12mila tonnellate di schifezze che già brucia, altre 48mila tonnellate di CSS".
"I CSS si dovrebbero poter bruciare dopo aver tolto dai rifiuti urbani "tutto" il recuperabile, il riciclabile, il riutilizzabile ed allora entrano in gioco: il sistema di raccolta e smaltimento dei rifuti ed i comportamenti virtuosi dei Cittadini. Se non vogliamo che si brucino rifuti, semplicemente non dobbiamo produrre rifiuti da bruciare. Come? Ogni Cittadino materano produce 335 kg/anno di rifiuti, diciamo per semplificare che produce un chilo di monnezza al giorno. Secondo il CONAI e secondo noi, con una buona raccolta differenziata ed un buon sistema di smaltimento si potrebbe arrivare nel tempo di due anni a percentuali di differenziato e con un residuo di indifferenziato di circa il 25-30%; ma non tutto l'indifferenziato può diventare CSS". (vedi approfondimento a destra)
"Consideriamo che a Matera possa diventare un buon CSS il 50% del non riciclabile, non recuperabile, non riutilizzabile, insomma il 50% del 30% residuo, quindi ogni Cittadino materano potrebbe fornire ogni anno 50,25 chili di buon CSS che moltiplicati per 60mila fanno 3.015.000 chili l'anno ossia 3.015 tonnellate. Rispetto ad una richiesta ed un fabbisogno documentato di 60mila tonnellate/anno di cosa stiamo parlando? Ci vorrebbero 20 Città come Matera o una Città da un milione duecento mila abitanti per soddisfare l'appetito energetico della cementeria nel Parco o ci vorrebbero decine di camion che trasportano monnezza selezionata ogni giorno da ogni parte d'Italia verso Matera".
"E delle emissioni? Rispetto alla combustione del metano, il miscuglio di rifiuti comunque definiti, produce una varietà di componenti inquinanti persino difficili da individuare. Conosciamo bene la cronica impotenza delle strutture pubbliche (ARPAB) nel poter effettuare seri controlli in entrata ai forni o in uscita ai camini, nei depositi al suolo, nei grassi alimentari, nelle falde idriche. Consideriamo, poi che le amministrazioni guardano con "assoluta fiducia" (sic!) al monitoraggio dell'aria effettuato direttamente dalla cementeria. Noi fiducia non ne abbiamo, e poi perchè dovremmo averla? Legambiente Matera ha verificato e reso pubblico che tutto quello che i Cittadini materani infilano nei cassonetti è assolutamente recuperabile, riciclabile, riutilizzabile e che il residuo idoneo a trasformarsi in CSS è quasi vicino allo zero; si tratta di effettuare una permanente campagna sul NON comprare rifiuti, una corretta cernita a valle dopo aver promosso e realizzato una seria raccolta diffenziata. Ma non dovevamo drenare turismo e turismo culturale?"