
Convegni
A Matera, il Comitato Esecutivo Nazionale della FAI CISL
giovedì 12 ottobre 2017
A partire dalle ore 10.00
Hotel San Domenico - Matera
Importante appuntamento sindacale per Matera che ospiterà, giovedì 12 ottobre, alle 10.00, all'Hotel San Domenico, l'esecutivo nazionale della Fai Cisl, la federazione che rappresenta e tutela i lavoratori dell'industria alimentare, dell'agricoltura e dell'ambiente.
A fare gli onori di casa il leader regionale della Fai, Vincenzo Cavallo, che sottolinea l'importanza di tenere a Matera un appuntamento di rilievo nazionale, con queste parole: "Portiamo a Matera l'idea di un'economia che sa fare sintesi tra tradizione e innovazione, che lega i destini di città e comunità di montagna, che fa della cultura, nella sua accezione più ampia, il motore della crescita economica e civile di un territorio. Matera ha le potenzialità per diventare avamposto di un modello di sviluppo fondato sul dialogo tra agricoltura, turismo, cultura. È una sfida che riguarda la nostra regione ma che interroga il futuro dell'Italia intera", conclude Cavallo.
Per l'occasione sono attesi nella Città dei Sassi anche i segretari delle federazioni regionali e il segretario generale nazionale Luigi Sbarra, che nel convegno "L'agroalimentare del futuro", tenutosi oggi, mercoledì 11 ottobre, a Bari e organizzato da Cisl e Fai Cisl, alla presenza del ministro Martina e della segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, è intervenuto dicendo: "Con la Legge 199 abbiamo conquistato un traguardo storico. Tuttavia, ad un anno esatto dall'approvazione, qualcosa è andato indebolendosi nel percorso di attuazione". Parlando della legge sul caporalato Sbarra ha detto che il ritardo nell'applicazione delle nuove norme riguarda soprattutto "l'altra gamba della politica di contrasto: quella della prevenzione e del coinvolgimento sociale nelle strategie di contenimento del fenomeno".
In particolare, ha denunciato Sbarra, "la rete del lavoro di qualità non decolla, la cabina di regia non trova ancora le sue necessarie declinazioni territoriali, il protocollo interministeriale 'Fuori dal ghetto' stenta ancora a dare frutti in tante delle province". Per il leader nazionale della Fai serve una svolta e un ruolo attivo del sindacato in questa battaglia. "La lotta ai caporali - ha concluso - si gioca anche sul versante culturale, con un grande investimento in formazione, informazione, rispetto delle regole sociali, contrattuali, legislative. Qualità dell'impresa e qualità del lavoro devono diventare in agricoltura facce della stessa medaglia".
A fare gli onori di casa il leader regionale della Fai, Vincenzo Cavallo, che sottolinea l'importanza di tenere a Matera un appuntamento di rilievo nazionale, con queste parole: "Portiamo a Matera l'idea di un'economia che sa fare sintesi tra tradizione e innovazione, che lega i destini di città e comunità di montagna, che fa della cultura, nella sua accezione più ampia, il motore della crescita economica e civile di un territorio. Matera ha le potenzialità per diventare avamposto di un modello di sviluppo fondato sul dialogo tra agricoltura, turismo, cultura. È una sfida che riguarda la nostra regione ma che interroga il futuro dell'Italia intera", conclude Cavallo.
Per l'occasione sono attesi nella Città dei Sassi anche i segretari delle federazioni regionali e il segretario generale nazionale Luigi Sbarra, che nel convegno "L'agroalimentare del futuro", tenutosi oggi, mercoledì 11 ottobre, a Bari e organizzato da Cisl e Fai Cisl, alla presenza del ministro Martina e della segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, è intervenuto dicendo: "Con la Legge 199 abbiamo conquistato un traguardo storico. Tuttavia, ad un anno esatto dall'approvazione, qualcosa è andato indebolendosi nel percorso di attuazione". Parlando della legge sul caporalato Sbarra ha detto che il ritardo nell'applicazione delle nuove norme riguarda soprattutto "l'altra gamba della politica di contrasto: quella della prevenzione e del coinvolgimento sociale nelle strategie di contenimento del fenomeno".
In particolare, ha denunciato Sbarra, "la rete del lavoro di qualità non decolla, la cabina di regia non trova ancora le sue necessarie declinazioni territoriali, il protocollo interministeriale 'Fuori dal ghetto' stenta ancora a dare frutti in tante delle province". Per il leader nazionale della Fai serve una svolta e un ruolo attivo del sindacato in questa battaglia. "La lotta ai caporali - ha concluso - si gioca anche sul versante culturale, con un grande investimento in formazione, informazione, rispetto delle regole sociali, contrattuali, legislative. Qualità dell'impresa e qualità del lavoro devono diventare in agricoltura facce della stessa medaglia".