Zygmunt Bauman incanta Matera
L'importanza del dialogo per la futura Capitale Europea della Cultura
domenica 19 aprile 2015
Una sala gremita di gente ha accolto ieri mattina a Matera il sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman, giunto all'Auditorium di Piazza del Sedile intorno alle ore 11.
Ormai novantenne, Bauman è considerato uno dei più noti e accreditati pensatori contemporanei viventi. Il filosofo è giunto nella città dei Sassi per incontrare i giovani studenti materani dopo essere approdato in Puglia lo scorso 15 Aprile e aver ricevuto la laurea honoris causa all'Università di Lecce in presenza del governatore di Puglia, Nichi Vendola. La Laudatio è stata eseguita dalla professoressa Barbara Wojciechowska che ha accompagnato il professore nelle diverse tappe di questi giorni.
Tema dell'incontro organizzato dall'Università di Basilicata in collaborazione con Matera 2019 e il Comune di Matera, è stato "Modernità liquida, educare nel tempo della globalizzazione". Cultura, Europa, frammentazione sociale e politica, ruolo dei territori, questi i principali argomenti trattati. Bauman ha parlato ai giovani della futura Capitale Europea della Cultura dei pericoli della globalizzazione, di come sono cambiate nel tempo le modalità di convivenza tra culture diverse, del divorzio in atto tra potere e politica e della necessità che ognuno, individualmente, trovi la propria soluzione, la propria medicina, a livello locale, alla globalizzazione, seppur questo rappresenta un arduo compito.
Multiculturalità e multiculturalismo, dunque, al centro del dibattito. Citando Stanley Fish, Bauman ha invitato gli studenti a non cedere al multiculturalismo da "boutique", quello di facciata che ci porta a cenare nel ristorante etnico per poi ritornare nella "comfort zone". In un mondo così complesso, globalizzato e allo stesso tempo frammentato, il professore ha infine esortato il pubblico presente a sviluppare la capacità di dialogo. "Meno dialoghi con le persone diverse da te, più hai paura e più perdi la capacità di capire gli altri". Un inno all'umiltà e all'accoglienza del prossimo, poichè "cooperare nel dialogo significa anche ammettere di avere torto. Questo è umano".
Al termine dell'incontro pubblico, Zygmunt Bauman, seppur visibilmente stanco, si è prestato alle richieste di autografo da parte dei tanti studenti presenti.
Ormai novantenne, Bauman è considerato uno dei più noti e accreditati pensatori contemporanei viventi. Il filosofo è giunto nella città dei Sassi per incontrare i giovani studenti materani dopo essere approdato in Puglia lo scorso 15 Aprile e aver ricevuto la laurea honoris causa all'Università di Lecce in presenza del governatore di Puglia, Nichi Vendola. La Laudatio è stata eseguita dalla professoressa Barbara Wojciechowska che ha accompagnato il professore nelle diverse tappe di questi giorni.
Tema dell'incontro organizzato dall'Università di Basilicata in collaborazione con Matera 2019 e il Comune di Matera, è stato "Modernità liquida, educare nel tempo della globalizzazione". Cultura, Europa, frammentazione sociale e politica, ruolo dei territori, questi i principali argomenti trattati. Bauman ha parlato ai giovani della futura Capitale Europea della Cultura dei pericoli della globalizzazione, di come sono cambiate nel tempo le modalità di convivenza tra culture diverse, del divorzio in atto tra potere e politica e della necessità che ognuno, individualmente, trovi la propria soluzione, la propria medicina, a livello locale, alla globalizzazione, seppur questo rappresenta un arduo compito.
Multiculturalità e multiculturalismo, dunque, al centro del dibattito. Citando Stanley Fish, Bauman ha invitato gli studenti a non cedere al multiculturalismo da "boutique", quello di facciata che ci porta a cenare nel ristorante etnico per poi ritornare nella "comfort zone". In un mondo così complesso, globalizzato e allo stesso tempo frammentato, il professore ha infine esortato il pubblico presente a sviluppare la capacità di dialogo. "Meno dialoghi con le persone diverse da te, più hai paura e più perdi la capacità di capire gli altri". Un inno all'umiltà e all'accoglienza del prossimo, poichè "cooperare nel dialogo significa anche ammettere di avere torto. Questo è umano".
Al termine dell'incontro pubblico, Zygmunt Bauman, seppur visibilmente stanco, si è prestato alle richieste di autografo da parte dei tanti studenti presenti.