Zone Franche Urbane, via libera ai 40 milioni di euro

Riattivati i fondi destinati alle PMI

sabato 20 dicembre 2014 10.06
Scampato pericolo per le zone franche urbane. Via libera del Senato ai 40 milioni di euro, destinati alle piccole e medie imprese, che la Camera dei Deputati aveva cancellato.

Soddisfazione da parte dell'onorevole Maria Antezza: "Con l'approvazione dell'emendamento in Commissione Bilancio del Senato il Governo mantiene l'impegno assunto alla Camera sulla Legge di Stabilità riattivando le risorse per l'avvio delle zone franche urbane stanziando 40 milioni di euro per l'anno 2015".

"Un passo significativo, adesso – aggiunge la parlamentare Pd – occorre far partire molto rapidamente questo strumento di grande importanza per la creazione di attività imprenditoriali e professionali, e dunque di nuove opportunità di lavoro".

Tra i vantaggi previsiti dalla creazione delle ZFU a favore delle imprese locali vi sono l'esenzione delle imposte sui redditi; l'esenzione dall'imposta regionale sulle attività produttive; l'esenzione dall'imposta municipale IMU per gli immobili destinati all'esercizio dell'attività economica e l'esonero dal versamento dei contributi da lavoro dipendente. "Per Matera la zona franca è all'interno di un perimetro che copre il 30 percento del territorio in cui insiste l'80 percento delle nostre attività produttive", ha spiegato l'assessore alle attività produttive, Giovanni Scarola.

Le zone franche sono quartieri o circoscrizioni con non più di 30.000 abitanti a cui il Governo ha deciso di attribuire dei mezzi eccezionali per favorire la rivitalizzazione economica. La scelta delle aree è avvenuta sulla base di parametri socio economici: numero di abitanti per quartieri, numero di disoccupati e numero di persone uscite anticipatamente dal percorso formativo scolastico. Lo spirito della legge e quello di accordare un regime di esonero contributivo e fiscale alle piccole imprese che si insediano nella zona franca urbana (50 dipendenti al massimo). In cambio le aziende devono riservare il 30% dei posti agli abitanti dei quartieri classificati come ZFU. Tale misura, se rispettata, consente all'azienda di estendere il regime di esonero contributivo anche ai dipendenti con residenza in altri quartieri.