Zone economiche speciali: opportunità da cogliere al volo
Stea scrive ai governatori di Puglia e Basilicata
martedì 11 luglio 2017
11.17
"Il decreto legge del 20 giugno 2017, n.91, recante disposizioni urgenti per la crescita del Mezzogiorno, tra l'altro prevede l'istituzione delle cosiddette Zes, le zone economiche speciali, che hanno la finalità di fare beneficiare di particolari condizioni, in particolar modo dal punto di vista fiscale e organizzativo, le aziende insediate sui territori interessati, sia quelle già esistenti sià quelle nascenti proprio a seguito della maggiore attrattività degli investimenti indotta dalle Zes stesse", è quanto sottolinea il consigliere regionale del gruppo di Alternativa popolare rivolgendosi al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella e a tutti gli assessori interessati per competenza, "affinché in tempi brevi si possa istituire un tavolo programmatico per redigere un progetto integrato che - a parere del consigliere Stea – possa coinvolgere le due regioni sfruttando la rete portuale (in particolare di Bari, Brindisi e Taranto), la rete stradale di collegamento e di conseguenza le attività produttive insediate nei territori in questione".
Stea cita uno studio di supporto ad opera dell'Università di Bari "in cui si fa riferimento proprio alle Zes quali strumento indispensabile per lo sviluppo dell'imprenditoria meridionale e determinante soprattutto nei settori della logistica e della portualità. Ma nello stesso rapporto –sottolinea il consigliere di Alternativa popolare –viene fatto notare che se l'istituzione della Zes in Puglia – e in Basilicata – con il coinvolgimento ad esempio di tutte le aziende manifatturiere e dell'agroalimentare dell'Alta Murgia, non fosse attuato in tempi brevi, i Paesi transfrontalieri assorbiranno tutti i traffici da e verso il Nord, da Oriente ad Occidente, da e verso il Mediterraneo, escludendo definitivamente la possibilità per il Mezzogiorno d'Italia, ed in particolare per la Puglia e la Basilicata, di recuperare valore aggiunto nella produzione e nel trasporto di tali merci".
Stea cita uno studio di supporto ad opera dell'Università di Bari "in cui si fa riferimento proprio alle Zes quali strumento indispensabile per lo sviluppo dell'imprenditoria meridionale e determinante soprattutto nei settori della logistica e della portualità. Ma nello stesso rapporto –sottolinea il consigliere di Alternativa popolare –viene fatto notare che se l'istituzione della Zes in Puglia – e in Basilicata – con il coinvolgimento ad esempio di tutte le aziende manifatturiere e dell'agroalimentare dell'Alta Murgia, non fosse attuato in tempi brevi, i Paesi transfrontalieri assorbiranno tutti i traffici da e verso il Nord, da Oriente ad Occidente, da e verso il Mediterraneo, escludendo definitivamente la possibilità per il Mezzogiorno d'Italia, ed in particolare per la Puglia e la Basilicata, di recuperare valore aggiunto nella produzione e nel trasporto di tali merci".