Via Appia: Unesco, c'è un'altra possibilità per Matera e gli altri Comuni esclusi
Il Ministero della cultura presenterà un dossier di modifica del perimetro
sabato 28 settembre 2024
9.37
Per i Comuni della via Appia esclusi dall'Unesco, il Ministero della cultura presenterà un dossier di "modifica minore dei perimetri" al fine di includerli. Questo è l'esito di un tavolo di lavoro che è stato convocato giovedì al Ministero della Cultura: il sottosegretario Gianmarco Mazzi ha incontrato sindaci e rappresentanze dei Comuni dei territori della Via Appia, che non sono stati inseriti nel patrimonio mondiale dell'Unesco attribuito alla "Via Appia - Regina Viarum" il 27 luglio scorso.
Tra questi Comuni anche Matera. Sono stati tre su 22 i tratti esclusi rispetto alla candidatura presentata dal Mic: due nel Lazio, l'altro in Puglia-Basilicata. I Comuni sono Nemi, Lanuvio, Cisterna, Latina, Altamura, Santeramo in Colle, Matera, Genzano, Laterza, Castellaneta, Pontinia, Velletri, Norma, Sezze e Sermoneta. Presenti lo staff del Ministero della cultura e rappresentanti del Ministero degli affari esteri.
"Come già ribadito sin da subito - ha assicurato il sottosegretario - ci impegneremo affinché tutti i Comuni, presenti nel dossier di candidatura del gennaio 2023, possano entrare a pieno titolo a far parte del riconoscimento della 'Via Appia. Regina Viarum', che ha portato l'Italia, primo Paese al mondo, a raggiungere il record di 60 siti iscritti nella Lista del Patrimonio Unesco, per far ricomprendere i Comuni provvisoriamente non inseriti. Presenteremo all'Unesco, nei termini regolamentari, la richiesta di 'modifica minore dei perimetri'. Questo è il nome tecnico della procedura che ha carattere non straordinario ed è già stata utilizzata con successo nel passato".
Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha partecipato alla riunione a Roma. "Sono soddisfatto per le notizie apprese a Roma -ha commentato - il ministero ci ha garantito massimo impegno nella procedura di integrazione documentale definita modifica minore, che pare sia stata utilizzata dall'Unesco anche per altri siti importanti come Pompei. Ho ribadito, con gli altri sindaci pugliesi, la massima disponibilità a dare il nostro contributo. Dal ministero è arrivato un segnale importante di condivisione e collaborazione con noi sindaci -ha concluso Bennardi- ma soprattutto un segnale di fiducia nell'esito positivo della revisione procedurale».
Tra questi Comuni anche Matera. Sono stati tre su 22 i tratti esclusi rispetto alla candidatura presentata dal Mic: due nel Lazio, l'altro in Puglia-Basilicata. I Comuni sono Nemi, Lanuvio, Cisterna, Latina, Altamura, Santeramo in Colle, Matera, Genzano, Laterza, Castellaneta, Pontinia, Velletri, Norma, Sezze e Sermoneta. Presenti lo staff del Ministero della cultura e rappresentanti del Ministero degli affari esteri.
"Come già ribadito sin da subito - ha assicurato il sottosegretario - ci impegneremo affinché tutti i Comuni, presenti nel dossier di candidatura del gennaio 2023, possano entrare a pieno titolo a far parte del riconoscimento della 'Via Appia. Regina Viarum', che ha portato l'Italia, primo Paese al mondo, a raggiungere il record di 60 siti iscritti nella Lista del Patrimonio Unesco, per far ricomprendere i Comuni provvisoriamente non inseriti. Presenteremo all'Unesco, nei termini regolamentari, la richiesta di 'modifica minore dei perimetri'. Questo è il nome tecnico della procedura che ha carattere non straordinario ed è già stata utilizzata con successo nel passato".
Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha partecipato alla riunione a Roma. "Sono soddisfatto per le notizie apprese a Roma -ha commentato - il ministero ci ha garantito massimo impegno nella procedura di integrazione documentale definita modifica minore, che pare sia stata utilizzata dall'Unesco anche per altri siti importanti come Pompei. Ho ribadito, con gli altri sindaci pugliesi, la massima disponibilità a dare il nostro contributo. Dal ministero è arrivato un segnale importante di condivisione e collaborazione con noi sindaci -ha concluso Bennardi- ma soprattutto un segnale di fiducia nell'esito positivo della revisione procedurale».