Vertice in Regione sulla vertenza Ferrosud

Decisiva la riunione di domani al Ministero

giovedì 12 dicembre 2019 9.48
Sulla vertenza Ferrosud, azienda del settore metalmeccanico rotabile di Matera, si è tenuto un vertice alla Regione, presieduto dall'assessore alle politiche di sviluppo Francesco Cupparo. Presenti i rappresentanti dell'azienda, delle organizzazioni sindacali e una delegazione dei lavoratori.

Durante l'incontro si è appreso che oggi il Tribunale di Matera ha notificato il decreto di fissazione termini per la presentazione, entro 60 giorni, del piano concordatario che prevederà un concordato in continuità. L'assessore Cupparo ha formalizzato all'azienda ''la richiesta di poter incontrare l'eventuale partner che parteciperà al Piano di rilancio'' mentre i rappresentanti dei sindacati hanno chiesto ''il pagamento del saldo di dicembre, l'anticipo del 90% dello stipendio di gennaio e i ratei della tredicesima maturati nell'anno 2019''.

Formulata inoltre all'azienda la richiesta di attivarsi velocemente presso il Tribunale per l'autorizzazione del pagamento degli stipendi arretrati presenti nel piano. I rappresentanti di Ferrosud hanno fatto sapere che quanto richiesto ''potrà trovare accoglimento solo nel momento in cui la società potrà ottenere i prossimi incassi, previa verifica delle somme erogabili''. Il tavolo è stato aggiornato alle ore 11 del prossimo 23 dicembre.

''Gli impegni che la Ferrosud ha preso con i lavoratori sono stati finora rispettati – ha commentato l'assessore Cupparo -. Ciò ci mette nelle condizioni di sperare che siamo a buon punto. Momento importante è il previsto incontro del prossimo 13 dicembre al Mise. Ci auguriamo che in questa occasione la proprietà aziendale possa prospettare soluzioni in grado di garantire tranquillità''. L'amministratore lucano ha auspicato che ''il calvario dei lavoratori finisca presto'' perché ''è una situazione che si protrae ormai da molto tempo. Una mancata risoluzione, senza certezze per il lavoro e la dignità dei lavoratori, sarebbe un fatto grave che ci potrebbe mettere nelle condizioni di non poter più andare avanti con nessuna azione'', ha concluso.

(Foto di Archivio)