Vertenza Callmat, sindacati sul piede di guerra

Annunciata la mobilitazione per evitare 129 esuberi

lunedì 4 novembre 2024 20.54
Resta tesa la situazione della vertenza della Callmat Matera dove sono previsti 129 esuberi su un totale di circa 400 unità lavorative e ulteriori ridimensionamenti se proseguirà il calo dei volumi di lavoro. Si è fatto il punto in un incontro che si è tenuto oggi. I sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni annunciano "iniziative di mobilitazione immediate e continuative a sostegno della lotta delle lavoratrici e dei lavoratori di Callmat".

Il calo di lavoro deriva dal "ridimensionamento drastico dei volumi da parte del Committente Tim". Secondo i sindacati, si prevedono esuberi per un totale di 129 personale "nell'immediato, con aggiunta – in seguito ad un ulteriore calo previsto a gennaio – di altre 100 unità e con probabilità di chiusura dell'intero sito di Matera nel corso del 2025, qualora la situazione non dovesse modificarsi".

Le organizzazioni sindacali, inoltre, hanno comunicato che "la direzione aziendale ha inoltre comunicato di non voler procedere alla attivazione di alcun ammortizzatore sociale ma di volere dar seguito alla procedura collettiva di licenziamento. Una situazione che, se dovesse confermarsi sarebbe, per il territorio di Matera e della Basilicata tutta un colpo durissimo. Il tutto – occorre sottolinearlo - avviene mentre a livello nazionale sembrerebbe che il management di Tim stia lavorando ad una possibile incentivazione per 350 dirigenti in uscita per circa 20 milioni di euro. Noi non ci stiamo! Come già in passato non abbiamo accettato e mai accetteremo che la Basilicata possa essere espropriata di un presidio produttivo tanto importante. Respingiamo al mittente i licenziamenti e chiediamo: