Varato un piano per l'abbattimento selettivo dei cinghiali
La Murgia materana una delle aree con maggiori problemi
venerdì 27 dicembre 2019
La giunta regionale della Basilicata ha approvato un ''Piano di prelievo selettivo'' della popolazione del cinghiale su cui è stato dato parere favorevole dell'Ispra. Inoltre l'esecutivo ha adottato il ''Disciplinare per la caccia di selezione'', dando mandato ai cinque Ambiti territoriali di caccia (Atc) di pubblicare gli avvisi e di reclutare il personale abilitato all'abbattimento dei cinghiali.
Ingenti i danni all'agricoltura. Inoltre l'eccesso di popolazione è diventato un serio problema per la circolazione stradale (in dieci anni oltre due mila gli incidenti stradali provocati dai cinghiali). Solo di indennizzi dal 2014 al 2018 la Regione Basilicata ha pagato oltre 800mila euro.
Dall'analisi dei dati risulta che le colture maggiormente danneggiate sono i cereali, vigneti, foraggio, leguminose e ortaggi. Le aree in cui i danni si sono verificati con più frequenza e in quantità maggiore, sono quelle in prossimità dei Parchi: Parco regionale di Gallipoli Cognato, Parco della Murgia Materana, Parco nazionale del Pollino e Parco nazionale dell'Appennino Lucano e Lagonegrese, nei quali è vietata la caccia.
Numerose, poi, sono state le ordinanze con le quali i sindaci hanno autorizzato la cattura e l'abbattimento degli animali selvatici, su segnalazione dei cittadini. L'obiettivo del Piano è quello di raggiungere un ''equilibrio agro-ecologico'', garantendo una consistenza di popolazione del cinghiale sufficiente al mantenimento del ruolo ecologico della specie nell'ecosistema. Infatti, il prelievo selettivo è finalizzato al contenimento delle specie fino ad un livello compatibile con le caratteristiche ambientali.
Le attività di prelievo selettivo del cinghiale saranno effettuate, fino a un totale di 5.600 capi distinti per sesso e classi di età, tutti giorni su tutto il territorio regionale nelle aree vocate e non vocate, ad eccezione dei Parchi nazionali e regionale e nelle riserve regionali, nel periodo compreso tra l'1 gennaio e il 31 dicembre 2020, ad eccezione del martedì e venerdì, e può essere esercitato da un'ora prima dell'alba ad un'ora dopo il tramonto. Le tecniche di prelievo utilizzabili sono l'abbattimento da appostamento fisso, l'abbattimento con metodo della girata e con il metodo della braccata. Le diverse tecniche di prelievo possono essere utilizzate in forma esclusiva o in combinazione tra loro, a seconda delle specifiche esigenze e delle caratteristiche ambientali dell'area interessata.
Ingenti i danni all'agricoltura. Inoltre l'eccesso di popolazione è diventato un serio problema per la circolazione stradale (in dieci anni oltre due mila gli incidenti stradali provocati dai cinghiali). Solo di indennizzi dal 2014 al 2018 la Regione Basilicata ha pagato oltre 800mila euro.
Dall'analisi dei dati risulta che le colture maggiormente danneggiate sono i cereali, vigneti, foraggio, leguminose e ortaggi. Le aree in cui i danni si sono verificati con più frequenza e in quantità maggiore, sono quelle in prossimità dei Parchi: Parco regionale di Gallipoli Cognato, Parco della Murgia Materana, Parco nazionale del Pollino e Parco nazionale dell'Appennino Lucano e Lagonegrese, nei quali è vietata la caccia.
Numerose, poi, sono state le ordinanze con le quali i sindaci hanno autorizzato la cattura e l'abbattimento degli animali selvatici, su segnalazione dei cittadini. L'obiettivo del Piano è quello di raggiungere un ''equilibrio agro-ecologico'', garantendo una consistenza di popolazione del cinghiale sufficiente al mantenimento del ruolo ecologico della specie nell'ecosistema. Infatti, il prelievo selettivo è finalizzato al contenimento delle specie fino ad un livello compatibile con le caratteristiche ambientali.
Le attività di prelievo selettivo del cinghiale saranno effettuate, fino a un totale di 5.600 capi distinti per sesso e classi di età, tutti giorni su tutto il territorio regionale nelle aree vocate e non vocate, ad eccezione dei Parchi nazionali e regionale e nelle riserve regionali, nel periodo compreso tra l'1 gennaio e il 31 dicembre 2020, ad eccezione del martedì e venerdì, e può essere esercitato da un'ora prima dell'alba ad un'ora dopo il tramonto. Le tecniche di prelievo utilizzabili sono l'abbattimento da appostamento fisso, l'abbattimento con metodo della girata e con il metodo della braccata. Le diverse tecniche di prelievo possono essere utilizzate in forma esclusiva o in combinazione tra loro, a seconda delle specifiche esigenze e delle caratteristiche ambientali dell'area interessata.