Un "Patto della Magna Grecia" con Crotone

Matera diventa simbolo di un'intera provincia. L'accordo mira a promuovere la storia del territorio

giovedì 7 febbraio 2019 16.00
Diventano sempre più fitte le relazioni istituzionali di Matera, al centro di una serie di gemellaggi e patti di azione. Dopo i precedenti (Taranto, Gran Canaria ed altri), oggi è stata la volta del "Patto di azione della Magna Grecia" con la città calabrese di Crotone.

Sono coinvolti anche gli studenti delle rispettive consulte provinciali e il circolo velico di Policoro. L'accordo è stato firmato dai sindaci di Matera e Crotone, Raffaello De Ruggieri e Ugo Pugliese, e tra i partecipanti è intervenuto anche l'arcivescovo della diocesi di Matera e Irsina, Giuseppe Caiazzo, che a Crotone ha vissuto per trenta anni dirigendo la parrocchia di San Paolo Apostolo.

Su Matera si riflettono grandi attenzioni e viene prescelta anche per rappresentare l'intera regione o il territorio provinciale. Infatti la storia magno-greca ha lasciato tanti segni nella zona jonica. E la figura di Pitagora unisce più Metaponto (luogo della morte) e Crotone (luogo dove fondò una scuola di pensiero) che Matera e Crotone. Matera, quindi, è diventata un simbolo.

''Siamo qui a rappresentare il fatto - ha esordito De Ruggieri – che il Mediterraneo non è il mare dei naufraghi ma è il mare della civiltà. Le comunità di Matera e Crotone sono unite dal nome di Pitagora ma anche dal fatto che vogliono utilizzare il capitale fisso di storia come leva per lo sviluppo futuro''. Per il sindaco di Matera il patto di azione mira anche a ''rilanciare i valori della classicità e della cristianità che dobbiamo essere in grado di trasferire in Europa'' e ''testimoniare questi valori è il compito che la capitale della cultura deve lanciare all'Europa''.

Secondo il sindaco della città calabrese, Pugliese, il patto intende ''trasformare le idee in vittorie seguendo l'esempio mondiale di una città come Matera, che ha saputo diventare prima dopo essere stata per anni additata come ultima, lo ha fatto perché ha una storia e ha saputo recuperare le sue radici''.