Un disastro urbano e economico in via Nino Rota
"Lo sperpero per dei lavori che dovevano eseguire le imprese", spiega Pedicini
venerdì 4 aprile 2014
08.30
Problemi di urbanizzazioni e bilancio per l'Amministrazione comunale. Il pomo della discordia, in questo caso, è via Nino Rota.
Il consigliere di minoranza, Adriano Pedicini fa notare le difficoltà. "Quali soluzioni, nulla è cambiato in via Nino Rota, anzi la situazione è peggiorata ed estesa in gran parte dell'area che avverte la mancanza di un sistema di accesso facile. Le tante case costruite su decine di ettari dell'intera collina di Serra Rifusa, dove sono sorte centinaia di abitazioni, frutto degli investimenti delle tante famiglie materane, rispecchia il senso reale dell'edilizia convulsiva e speculativa che da anni è operante in questa città".
Una spiegazione forte, che sottolinea la speculazione edilizia, quella del capogruppo Pdl Fi in Consiglio comunale. "Queste famiglie oggi devono fare i conti con urbanizzazioni che con ci sono e con un sistema viario degno di un vespaio, frutto di una rete stradale assolutamente carente che non ha rispettato progetti e programmi".
Non si vede la luce della solizione. "Difficile pensare a soluzioni a breve – continua Pedicini – che venga costruita la scuola in quell'area prevista per edilizia scolastica o il parcheggio, ovvero la strada di collegamento tra il rione Serra Rifusa e le nuove lottizzazioni, oppure che il muro di contenimento a valle della frana venga realizzato a breve e metta in sicurezza la zona. Intanto oggi giace nelle stesse condizioni del 2011".
Una serie di problemi finiti anche in una serie di procedimenti giudiziari. "Di questi problemi da anni se ne stanno interessando, con una sequela giudiziaria senza fine, i vari Tribunali ma, nonostante il pronunciamento di questi che, nelle loro sentenze hanno ribadito chiaramente cosa debba essere fatto, chi lo deve fare, come lo deve fare, niente vien fatto".
Nel mentre, la possibilità di vivere al meglio il proprio quartiere, per i residenti, è lontana. Sottolinea Adriano Pedicini. "Frattanto il quartiere è invivibile, pericoloso per la pubblica incolumità, scarsamente illuminato, impossibile da percorrere a piedi, senza marciapiedi, segnaletica stradale e spazi verdi".
Il tutto comporta costi particolarmente esosi. "Tutto ciò per la comunità ha un costo, perché per questa assurda vicenda, per spese per lite, interventi di somma urgenza, spese legali riconosciute dai tribunali alle parti, compensi a consulenti tecnici, tre sentenze soccombenti al Tar Basilicata, sondaggi per redazione perizia geologica, perizia geologica, progetto esecutivo del commissario ad acta, ulteriori tre cause perse al Tar Basilicata, incarichi affidati, spese per lite al ricorso per revocatoria, (perso anche questo) ed incarichi ad avvocati, l'amministrazione comunale ha già raggiunto un livello di spesa elevato, se poi si considera che il progetto redatto dal tecnico incaricato dal tribunale ha previsto un costo di circa 3 milioni di euro, si comprende bene che non sarà facile trovare soluzioni. Se poi si vaglia che il tutto doveva essere a costo zero per l'amministrazione comunale, perché lo dovevano fare e pagare le imprese, si comprende bene che si è alla solita farsa e sperpero di denaro pubblico del quale non si da conto. Cose per le quali si è abituati in questa città soprattutto quando si parla di edilizia".
La richiesta è chiara. "Per questo chiedo con una interrogazione consiliare, di sapere a quanto ammonta l'esborso economico per le tante cause avviate dal comune di Matera e con quali fondi si vuole far fronte alla messa in sicurezza dell'area, alla costruzione del sistema viario di via Nino Rota e delle urbanizzazioni di contorno".
Il consigliere di minoranza, Adriano Pedicini fa notare le difficoltà. "Quali soluzioni, nulla è cambiato in via Nino Rota, anzi la situazione è peggiorata ed estesa in gran parte dell'area che avverte la mancanza di un sistema di accesso facile. Le tante case costruite su decine di ettari dell'intera collina di Serra Rifusa, dove sono sorte centinaia di abitazioni, frutto degli investimenti delle tante famiglie materane, rispecchia il senso reale dell'edilizia convulsiva e speculativa che da anni è operante in questa città".
Una spiegazione forte, che sottolinea la speculazione edilizia, quella del capogruppo Pdl Fi in Consiglio comunale. "Queste famiglie oggi devono fare i conti con urbanizzazioni che con ci sono e con un sistema viario degno di un vespaio, frutto di una rete stradale assolutamente carente che non ha rispettato progetti e programmi".
Non si vede la luce della solizione. "Difficile pensare a soluzioni a breve – continua Pedicini – che venga costruita la scuola in quell'area prevista per edilizia scolastica o il parcheggio, ovvero la strada di collegamento tra il rione Serra Rifusa e le nuove lottizzazioni, oppure che il muro di contenimento a valle della frana venga realizzato a breve e metta in sicurezza la zona. Intanto oggi giace nelle stesse condizioni del 2011".
Una serie di problemi finiti anche in una serie di procedimenti giudiziari. "Di questi problemi da anni se ne stanno interessando, con una sequela giudiziaria senza fine, i vari Tribunali ma, nonostante il pronunciamento di questi che, nelle loro sentenze hanno ribadito chiaramente cosa debba essere fatto, chi lo deve fare, come lo deve fare, niente vien fatto".
Nel mentre, la possibilità di vivere al meglio il proprio quartiere, per i residenti, è lontana. Sottolinea Adriano Pedicini. "Frattanto il quartiere è invivibile, pericoloso per la pubblica incolumità, scarsamente illuminato, impossibile da percorrere a piedi, senza marciapiedi, segnaletica stradale e spazi verdi".
Il tutto comporta costi particolarmente esosi. "Tutto ciò per la comunità ha un costo, perché per questa assurda vicenda, per spese per lite, interventi di somma urgenza, spese legali riconosciute dai tribunali alle parti, compensi a consulenti tecnici, tre sentenze soccombenti al Tar Basilicata, sondaggi per redazione perizia geologica, perizia geologica, progetto esecutivo del commissario ad acta, ulteriori tre cause perse al Tar Basilicata, incarichi affidati, spese per lite al ricorso per revocatoria, (perso anche questo) ed incarichi ad avvocati, l'amministrazione comunale ha già raggiunto un livello di spesa elevato, se poi si considera che il progetto redatto dal tecnico incaricato dal tribunale ha previsto un costo di circa 3 milioni di euro, si comprende bene che non sarà facile trovare soluzioni. Se poi si vaglia che il tutto doveva essere a costo zero per l'amministrazione comunale, perché lo dovevano fare e pagare le imprese, si comprende bene che si è alla solita farsa e sperpero di denaro pubblico del quale non si da conto. Cose per le quali si è abituati in questa città soprattutto quando si parla di edilizia".
La richiesta è chiara. "Per questo chiedo con una interrogazione consiliare, di sapere a quanto ammonta l'esborso economico per le tante cause avviate dal comune di Matera e con quali fondi si vuole far fronte alla messa in sicurezza dell'area, alla costruzione del sistema viario di via Nino Rota e delle urbanizzazioni di contorno".