Un anno dalla tragedia di Vico Piave
Un abbraccio collettivo per non dimenticare
sabato 10 gennaio 2015
08.27
"La terra trema, un sibilo, un boato, un urlo, la polvere... tanta polvere, la gente accorre… tanta gente. Era sabato 11.1.2014 e Vico Piave e l'intera città viveva una grande tragedia. Ci sono dolori, paure ma anche sorrisi che non si possono, non si devono dimenticare. L'11.1.2014 non sono crollate solo due palazzine, sono crollate famiglie, sono crollati affetti, sono crollati cittadini. Non siamo cittadini invisibili, siamo cittadini materani, siamo abitanti culturali. Con Antonella e Nico sempre nel cuore".
Erano le 7.30 circa di un sabato mattina qualunque quando si è verificato l'improvviso crollo in pieno centro a Matera che ha portato via Antonella Favale, di soli 30 anni, e Nicola Oreste, di 57 anni. A un anno dalla tragedia la comunità materana sente ancora forte il dolore e decide di raccogliersi in un momento collettivo di riflessione proprio nel luogo e nel giorno in cui si è consumato il dramma: Vico Piave, 11 Gennaio. Per gridare forte "noi non dimentichiamo".
"Non ho voglia di tornare da solo in quel posto. Stateci accanto!!!" è l'appello di Francesco Calculli, marito di Antonella, su Facebook. Ci sarà anche lui domani e ci saranno tutti coloro che vorranno condividere un momento di raccoglimento portando con sè un fiore, un ricordo, un disegno o semplicemente un abbraccio.
Alla manifestazione, che si svolgerà dalle ore 10.30 alle 12.30, parteciperanno artisti che accompagneranno i cittadini nel ricordo del tragico evento con la speranza per il futuro. Sarà data la parola a chi ha perso un familiare, la casa, la quotidianità con una richiesta di speranza, di affetto, di ricordo. "L'evento non avrà fini politici o di campagna elettorale - specificano in una nota gli abitanti di Vico Piave - non saranno ammessi simboli o bandiere politiche. Verrà chiesto a chiunque di non produrre accuse o promesse di vario genere nel rispetto del luogo e delle persone".
Ben 26 le associazioni cittadine che sostengono l'evento. A loro va il ringraziamento degli abitanti di Vico Piave e a "chiunque ci sostiene in questo difficile cammino imposto dagli eventi, ci incoraggia prendendoci per mano ed indicandoci la strada giusta, chiunque contribuisce a ridarci la quotidianità perduta, chiunque non ha abusato dell'evento per secondi fini".
Oggi, a 365 giorni di distanza, ancora non è stato dato un nome ai colpevoli, ancora non si è fatta giustizia, ancora non è stata restituita una casa a chi ha visto la proprio ridursi ad un cumulo di macerie. Politici e istituzioni, dopo le passerelle di rito, si sono trincerati nei propri palazzi, dietro scuse e burocrazia, abbandonando le vittime al proprio dolore e alle proprie insormontabili difficoltà. A denunciarlo più volte nel corso dei mesi è stato lo stesso Francesco che continua con dignità a combattere rivendicando la verità.
Erano le 7.30 circa di un sabato mattina qualunque quando si è verificato l'improvviso crollo in pieno centro a Matera che ha portato via Antonella Favale, di soli 30 anni, e Nicola Oreste, di 57 anni. A un anno dalla tragedia la comunità materana sente ancora forte il dolore e decide di raccogliersi in un momento collettivo di riflessione proprio nel luogo e nel giorno in cui si è consumato il dramma: Vico Piave, 11 Gennaio. Per gridare forte "noi non dimentichiamo".
"Non ho voglia di tornare da solo in quel posto. Stateci accanto!!!" è l'appello di Francesco Calculli, marito di Antonella, su Facebook. Ci sarà anche lui domani e ci saranno tutti coloro che vorranno condividere un momento di raccoglimento portando con sè un fiore, un ricordo, un disegno o semplicemente un abbraccio.
Alla manifestazione, che si svolgerà dalle ore 10.30 alle 12.30, parteciperanno artisti che accompagneranno i cittadini nel ricordo del tragico evento con la speranza per il futuro. Sarà data la parola a chi ha perso un familiare, la casa, la quotidianità con una richiesta di speranza, di affetto, di ricordo. "L'evento non avrà fini politici o di campagna elettorale - specificano in una nota gli abitanti di Vico Piave - non saranno ammessi simboli o bandiere politiche. Verrà chiesto a chiunque di non produrre accuse o promesse di vario genere nel rispetto del luogo e delle persone".
Ben 26 le associazioni cittadine che sostengono l'evento. A loro va il ringraziamento degli abitanti di Vico Piave e a "chiunque ci sostiene in questo difficile cammino imposto dagli eventi, ci incoraggia prendendoci per mano ed indicandoci la strada giusta, chiunque contribuisce a ridarci la quotidianità perduta, chiunque non ha abusato dell'evento per secondi fini".
Oggi, a 365 giorni di distanza, ancora non è stato dato un nome ai colpevoli, ancora non si è fatta giustizia, ancora non è stata restituita una casa a chi ha visto la proprio ridursi ad un cumulo di macerie. Politici e istituzioni, dopo le passerelle di rito, si sono trincerati nei propri palazzi, dietro scuse e burocrazia, abbandonando le vittime al proprio dolore e alle proprie insormontabili difficoltà. A denunciarlo più volte nel corso dei mesi è stato lo stesso Francesco che continua con dignità a combattere rivendicando la verità.