Tutela e valorizzazione di pastorizia e transumanza
Nuove norme varate dalla Regione Basilicata
martedì 15 giugno 2021
La giunta regionale della Basilicata ha approvato il disegno di legge ''Norme di disciplina, tutela e valorizzazione della pastorizia e della transumanza presidi del territorio lucano'' per il loro riconoscimento di patrimonio regionale e presidio permanente e insostituibile in una funzione di tutela dell'ambiente, del paesaggio e delle produzioni agroalimentari.
In Basilicata si contano circa 90mila bovini, 200mila ovini e 50mila caprini, in oltre 5mila aziende, spesso condotte da giovani, che allevano in forma estensiva, allo stato brado e semibrado, soprattutto nelle zone di montagna interne e svantaggiate dove costituiscono un argine allo spopolamento. Con il ddl la Regione riconosce quale custode del territorio la figura dell'allevatore o l'imprenditore agricolo, assicurando il benessere animale e rispettando l'ambiente e il patrimonio naturalistico regionale. Pertanto si istituirà un apposito elenco regionale e sarà realizzata una rete delle aziende zootecniche, anche georeferenziata.
''La pastorizia e l'allevamento estensivo rappresentano tipologie produttive - afferma il vice presidente della Regione con delega all'agricoltura Francesco Fanelli - che rispondono ai grandi obiettivi posti dalla comunità internazionale: combattere la desertificazione, non consumare suolo, risparmiare acqua, tutelare gli ecosistemi e la biodiversità. È una storia antica che ritrova oggi tutta la sua contemporaneità in questa particolare fase di transizione verso attività produttive rispettose della salute del pianeta. Grande interesse vi è anche nei confronti della pratica della transumanza, recentemente riconosciuta patrimonio Unesco, la quale coinvolge ogni anno in Basilicata circa 10mila bovini e 150 allevatori, che si spostano dalle montagne dell'Appennino lucano alle cosiddette marine, viaggiando lungo le storiche vie tratturali, un reticolo viario di notevole significato storico e culturale''.
In Basilicata si contano circa 90mila bovini, 200mila ovini e 50mila caprini, in oltre 5mila aziende, spesso condotte da giovani, che allevano in forma estensiva, allo stato brado e semibrado, soprattutto nelle zone di montagna interne e svantaggiate dove costituiscono un argine allo spopolamento. Con il ddl la Regione riconosce quale custode del territorio la figura dell'allevatore o l'imprenditore agricolo, assicurando il benessere animale e rispettando l'ambiente e il patrimonio naturalistico regionale. Pertanto si istituirà un apposito elenco regionale e sarà realizzata una rete delle aziende zootecniche, anche georeferenziata.
''La pastorizia e l'allevamento estensivo rappresentano tipologie produttive - afferma il vice presidente della Regione con delega all'agricoltura Francesco Fanelli - che rispondono ai grandi obiettivi posti dalla comunità internazionale: combattere la desertificazione, non consumare suolo, risparmiare acqua, tutelare gli ecosistemi e la biodiversità. È una storia antica che ritrova oggi tutta la sua contemporaneità in questa particolare fase di transizione verso attività produttive rispettose della salute del pianeta. Grande interesse vi è anche nei confronti della pratica della transumanza, recentemente riconosciuta patrimonio Unesco, la quale coinvolge ogni anno in Basilicata circa 10mila bovini e 150 allevatori, che si spostano dalle montagne dell'Appennino lucano alle cosiddette marine, viaggiando lungo le storiche vie tratturali, un reticolo viario di notevole significato storico e culturale''.