Truffa alla Provincia, quattro arresti
L'accusa: atti falsi per contributi economici ad associazioni sportive
mercoledì 3 giugno 2020
12.39
Quattro persone, rappresentanti legali di altrettante società sportive, sono state arrestate a Matera dai carabinieri, nell'ambito di un'indagine della locale Procura, per truffa ai danni della Provincia.
Sono state eseguite quattro misure di custodia agli arresti domiciliari e sono state sequestrate somme pari a 75.000 euro, equivalenti all'illecito profitto. Gli arrestati rispondono di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, mediante induzione in errore.
In una conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche il procuratore capo Pietro Argentino, sono stati illustrati i dettagli dell'indagine denominata ''Vivi lo sport''. L'attività investigativa è partita dalla denuncia di una laureata in scienze motorie il cui nome compariva, nella documentazione presentata alla Provincia, quale direttore tecnico di attività di promozione dello sport ma senza aver mai prestato il suo consenso. La Provincia sosteneva tali progetti con contributi economici.
I fatti coprono un arco temporale di vari anni, dal 2010 al 2017. Dopo aver acquisito la documentazione, sono spuntati altri nominativi inseriti all'insaputa dei diretti interessati.
Sono state eseguite quattro misure di custodia agli arresti domiciliari e sono state sequestrate somme pari a 75.000 euro, equivalenti all'illecito profitto. Gli arrestati rispondono di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, mediante induzione in errore.
In una conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche il procuratore capo Pietro Argentino, sono stati illustrati i dettagli dell'indagine denominata ''Vivi lo sport''. L'attività investigativa è partita dalla denuncia di una laureata in scienze motorie il cui nome compariva, nella documentazione presentata alla Provincia, quale direttore tecnico di attività di promozione dello sport ma senza aver mai prestato il suo consenso. La Provincia sosteneva tali progetti con contributi economici.
I fatti coprono un arco temporale di vari anni, dal 2010 al 2017. Dopo aver acquisito la documentazione, sono spuntati altri nominativi inseriti all'insaputa dei diretti interessati.