Truffa all'Inps e bancarotta fraudolenta, quattro arresti
Indagine della Guardia di finanza
mercoledì 23 marzo 2022
10.25
Al termine di un'articolata attività investigativa finalizzata al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, i Finanzieri della Tenenza di Metaponto hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari personali di arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Matera su richiesta del Pubblico Ministero, nei confronti di 4 persone, residenti in provincia di Taranto, per le quali è stata ipotizzata un'associazione a delinquere finalizzata principalmente alla truffa aggravata a danno dell'Inps onde consentire a cento persone circa di beneficiare, indebitamente, in più annualità, delle indennità di disoccupazione, malattia e maternità per 3,3 milioni di euro, oltre alla bancarotta fraudolenta e documentale.
Sarebbe stato ipotizzato, infatti, che, a partire dall'anno 2010, gli indagati avrebbero costituito ed utilizzato 17 imprese, opportunamente intestate a soggetti "prestanome", con le quali avrebbero creato nel tempo centinaia di vari rapporti di lavoro utilizzati per conseguire dall'Inps, attraverso la richiesta ed il successivo incasso, le indennità previste dalla normativa a sostegno della manovalanza del settore.
I riscontri investigativi sul conto delle società avrebbero, altresì, fatto ipotizzare che, sebbene le stesse fossero state regolarmente costituite, di fatto, nella maggior parte dei casi, risultavano però assolutamente prive di consistenza.
Si ricorda che il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari e dunque si tratta di ipotesi ancora tutte da dimostrare nell'eventuale sede dibattimentale. I fatti accertati dalla Guardia di Finanza rappresentano solo il primo "step" dell'inchiesta a carico degli indagati e che, pertanto, non esiste alcuna pronuncia di colpevolezza e le persone risultate indagate devono essere considerate innocenti fino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile di condanna, in quanto potrebbero dimostrare, nelle successive fasi, anche processuali, la loro eventuale estraneità alle ipotesi contestate. Pertanto, le ipotesi investigative delineate in precedenza sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d'innocenza delle persone sottoposte ad indagini.
Sarebbe stato ipotizzato, infatti, che, a partire dall'anno 2010, gli indagati avrebbero costituito ed utilizzato 17 imprese, opportunamente intestate a soggetti "prestanome", con le quali avrebbero creato nel tempo centinaia di vari rapporti di lavoro utilizzati per conseguire dall'Inps, attraverso la richiesta ed il successivo incasso, le indennità previste dalla normativa a sostegno della manovalanza del settore.
I riscontri investigativi sul conto delle società avrebbero, altresì, fatto ipotizzare che, sebbene le stesse fossero state regolarmente costituite, di fatto, nella maggior parte dei casi, risultavano però assolutamente prive di consistenza.
Si ricorda che il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari e dunque si tratta di ipotesi ancora tutte da dimostrare nell'eventuale sede dibattimentale. I fatti accertati dalla Guardia di Finanza rappresentano solo il primo "step" dell'inchiesta a carico degli indagati e che, pertanto, non esiste alcuna pronuncia di colpevolezza e le persone risultate indagate devono essere considerate innocenti fino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile di condanna, in quanto potrebbero dimostrare, nelle successive fasi, anche processuali, la loro eventuale estraneità alle ipotesi contestate. Pertanto, le ipotesi investigative delineate in precedenza sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d'innocenza delle persone sottoposte ad indagini.